I nuovi cofanetti della trilogia di Death Race firmati Midnight Factory fanno irruzione nella torrida estate 2020 e ci regalano l’opportunità di ripercorrere una delle saghe d’azione più interessanti del dopo duemila, nelle loro versioni extended (Death Race) ed uncut (Death Race 2 e Death Race 3 – Inferno) insieme ad oltre novanta minuti di contenuti extra.

E’ il 2008 quando il regista Paul W.S. Anderson, fresco di Resident Evil ed Alien vs Predator, mette in scena Death Race, remake rimodernato del classicone cult Anno 2000 – La Corsa Della Morte, vera e propria gemma underground datata 1975, prodotta da Roger Corman per la regia di Paul Bartel con protagonisti David Carradine e Sylvester Stallone.
trilogia Death Race

la cover della trilogia di Death Race

Death Race è un grande action distopico su quattro ruote, che racconta un futuro prossimo fatto di carceri stracolme e di un web sempre più assetato di violenza e voyeurismo: la convergenza delle due cose porta, appunto, alla death race, una corsa suicida su auto modificate per distruggere, tra i detenuti di una prigione di massima sicurezza.
E’ qui che Jensen (Jason Statham, nel ruolo che fu di Carradine) si trova, innocente, incastrato ed incazzato come ogni action hero che si rispetti, ed è qui che dovrà cercare di scappare.
La via d’uscita è la vittoria nella prossima attesissima death race, trasmessa in tutto il mondo, prendendo il pericoloso testimone del campione in carica, il misterioso mascherato “Frankenstein”.

Seppur privo della carica di satira sociale di Anno 2000, Death Race è uno dei thriller d’azione più interessanti dei suoi anni, una scorribanda in un avvenire cupissimo che non lesina sangue e furore e grandiose sequenze su pista, non dimenticando i tòpoi rassicuranti del film d’azione e del suo eroe buono ma spietato, uno Statham nato per il ruolo.
Le scenografie e i veicoli post-apocalittici sono un trionfo visivo, col potenziamento dalla regia di Anderson, uno di quegli autori criminalmente sottostimati, professore (stra)ordinario di tamarrologia cinematografica.

Il divertimento sfrenato di Death Race non regge tuttavia in Death Race 2, film uscito direttamente in home video due anni dopo per la regia di Roel Reiné, in realtà un prequel che racconta la genesi della corsa mortale e del suo pluricampione Frankenstein.

Senza la mano esperta di Anderson e il ghigno sornione di Statham (il protagonista è infatti un insipidissimo Luke Goss) il motore grippa, i cazzotti rimpiazzano il destruction derby e neanche qualche personaggione di contorno come Danny Trejo e Sean Bean suscita interesse. Un capitolo due immediatamente superfluo.

Chiude la trilogia Death Race: Inferno, altro tv movie speculativo sulla scia di Death Race 2 datato 2013 in cui ritroviamo Reiné al timone e Goss nei panni di Frankestein. Variazione sul tema: la corsa mortale va in scena nel deserto sudafricano.

Extra Death Race: commento audio del regista W.S. Anderson e del produttore Jeremy Bolt, Avviare i Motori: realizzare una Death Race (making of), Al Volante: Esame delle Acrobazie (dietro le quinte)

Extra Death Race 2: commento audio del regista Roel Reiné, Scene eliminate, La Corsa inizia: l’evoluzione della Death Race (making of), Ingannare la Morte (dietro le quinte)

Extra Death Race 3 Inferno: commento audio del regista Roel Reiné, Inizio alternativo, Scene eliminate, Making of di Death Race: Inferno, Correre fino alla morte (dietro le quinte), Quando l’arte imita la vita: Goldberg (speciale sull’attore Danny Trejo).

Luca Zanovello