La recensione non-nerd dell’ultimo film della saga Star Wars, che chiude il franchise iniziato nel lontano-lontano 1977.
Iniziata nel 1977, la saga di Star Wars di George Lucas ha portato una nuova speranza in tutti i nerd del mondo. E non solo perché Guerre Stellari Episodio IV si intitolava Una nuova speranza. Ma forse Lucas aveva visto lontano-lontano e previsto tutto.
Finite le citazioni nerd, doverose per chi scrive, di seguito trovate la nostra recensione spoiler-free per tutti gli intolleranti e allergici alle chiacchiere da web che accompagnano l’uscita in sala di Star Wars: l’Ascesa di Skywalker.
Star Wars IX: ricomincio da qui
Come tutti i film conclusivi di una trilogia, anche Star Wars: l’Ascesa di Skywalker non può essere goduto a pieno, o minimamente capito, senza la visione di Il risveglio della Forza (VII) e Gli Ultimi Jedi (VIII). Tuttavia, non staremo qui a farvi un riassunto delle puntate precedenti, che potete trovare su Wikipedia.
Dopo gli avvenimenti dell’ottavo capitolo, conclusosi con l’intero universo che ha sentito la voce dell’Imperatore Palpatine (Ian McDiarmid), Kylo Ren (Adam Driver) si è messo in marcia per trovare il punto di origine del messaggio e distruggerne la fonte. Intanto, Rey (Daisy Ridley), la nuova speranza della Ribellione, si addestra per diventare una Jedi sotto la guida di Leia (Carrie Fisher).
Un finale mozzafiato, tra rimandi e citazioni
Con Star Wars: l’Ascesa di Skywalker torna al cinema per l’ultima volta (o almeno per il momento) la saga che appassiona e nutre i nerd del mondo sin dal ’77. E dimostra di saper riportare indietro nel tempo chi l’Episodio IV lo vide al cinema, pur parlando un linguaggio moderno, veloce e mozzafiato. Tra rimandi e citazioni di scene dei film precedenti, questa pellicola raccoglie più di quarant’anni di eredità e la conclude più che degnamente.
Ma Star Wars IX non è solo per i nerd. Anche gli appassionati più recenti, quelli che si sono avvicinati alla saga con la seconda trilogia (Episodi I-III) o direttamente con il VII capitolo, possono godere di grandi ritorni, citazioni e scene spettacolari pur senza essere nerd con tanto di patente galattica. La nuova trilogia ha questo pregio di essere godibile da tutti, anche chi fantasy e fantascienza non sa cosa siano.
Nuovi e vecchi attori insieme nella fine di Star Wars
Come già nei primi due film, anche l’Ascesa di Skywalker mette insieme nuove e vecchie glorie della saga. Dimostrando, così, la persistenza e l’importanza che i volti degli attori ricoprono nella mente degli appassionati. Questo spiega anche la decisione di inserire il personaggio di Leia e di ricreare il volto di Carrie Fisher, scomparsa nel 2016, grazie alle nuove tecnologie digitali.
Ma anche i nuovi si fanno valere. Adam Driver si conferma un attore di grande talento, dando vita a un Kylo Ren risoluto, ma anche a un Ben Solo pieno di rimorsi. E risulta molto piacevole il contrasto tra i due volti dello stesso personaggio. Non sono da meno i protagonisti del Lato Chiaro. Rey (Daisy Ridley), anch’essa di fronte a scoperte particolari sul proprio passato, combatte la sua lotta interiore sul grande schermo e ce la fa vivere come fosse nostra. Poe Dameron (Oscar Isaac) e Finn (John Boyega), tuttavia, non si lasciano mettere in disparte e ci trasportano nelle difficoltà di tutti i giorni, dei rapporti tra membri della stessa squadra e del dover essere sempre forti, anche per gli altri.
La fine di un’era
Richiamiamo il titolo di questo articolo per concludere la nostra recensione. Star Wars: l’Ascesa di Skywalker non è solo la fine di una trilogia, ma va a chiudere un percorso iniziato nel 1977. Percorso che si è articolato in film, serie animate, fumetti, ma anche gadget e merchandising, fino ad associazioni di appassionati, parate di cosplayer alle manifestazioni di settore e un vero e proprio culto dei personaggi e degli attori. Esperti di film e nerd discutono da anni se questa saga sia di genere fantasy o di fantascienza e, probabilmente, continueranno a farlo anche dopo questo capitolo.
Quello che è certo, però, è che ci troviamo di fronte a un Universo che ha condizionato e ispirato intere generazioni, dando vita a un immaginario difficile da dimenticare o ignorare. Non importa se siete nerd, appassionati, famiglie con figli o, semplicemente, vi piacciono i film d’azione. Star Wars è stato capace di mettere insieme tutti questi elementi in una trilogia finale che merita di essere vista al cinema. E che scrive la parola Fine alla storia dei Jedi e dei Sith. Almeno, per ora.
Quindi basta indugi e buona visione.
Che la Forza sia con voi.
Simone Bonaccorso
Diplomato all’aeronautico, laureato in Scienze della Comunicazione a Pisa, cerca una specializzazione nel settore dei media digitali con un Master presso Il Sole 24 ORE Business School ed Eventi. Regista radiofonico per quattro anni a Radioeco.it, collabora con il sito amico FantasyMagazine.it di cui dal 2016 è anche Social Media Manager.
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