ITALY BARES si fa di nuovo magia. Dopo lo spettacolo, ecco i regali di Natale 2019. Ne parliamo con Giorgio Camandona.
Prendi un performer dal grande coraggio, di quelli che credono nei sogni e nelle fate, mettici un regista capace e la voglia di raccontare qualcosa di importante. Poi impacchetta i regali e chiedi a Babbo Natale di portali agli amici sotto l’albero. E la magia accade!
L’Italy Bares – La Prima Volta, è così, ha il sapore di una fiaba, in cui il protagonista, Giorgio Camandona ha un sogno. Portare in Italia uno spettacolo che a Broadway va in scena da anni. Dopo aver visto il video dello spettacolo, Giorgio si appassiona all’idea, si mette in contatto con l’ideatore, Jerry Mitchell. Affida poi a Mauro Simone la regia e lo spettacolo magicamente si anima con trenta tra ballerini, cantanti, attori e performer di musical.
Ed è sold out, nel giro di pochissimo. Aperte le prevendite a luglio, a settembre non si trovava più neanche un biglietto.
E poi ecco anche il MERCHANDISING: tazze, magliette e calendari. Tutto a scopo benefico a favore di ANLAIDS, associazione per la lotta contro l’AIDS.
Italy Bares – La prima Volta, è una fiaba da raccontare, soprattutto quando si legge la passione e la forza di utilizzare lo spettacolo per un tema sociale, come quello dell’Aids.
Giorgio Camandona da una decina d’anni calca le scene dei più importanti musical italiani e ora è di nuovo in tour con il mitico Grease, che lo vide vestire i panni di Roger nella versione del 2015 della Compagnia della Rancia e ora quelli di Kenickie. Una collaborazione consolidata quella con la Compagnia di Tolentino, con cui Giorgio ha lavorato per diversi spettacoli, come Frankenstein Jr e Pinocchio il Grande Musical e che ha dato a Italy Bares il supporto organizzativo e di promozione dell’evento.
Davanti ad una tazza di te, Giorgio mi racconta come è nato il progetto.
GIORGIO: Quando fai parte da anni di un gruppo, come la Compagnia della Rancia, quel gruppo diventa anche un po’ la tua famiglia. E con la Compagnia è così: gli artisti si sentono sempre valorizzati, prima come persone e poi per le performance. Io lavoro con loro da anni. Così quando ho proposto il progetto, Alessio Imberti, Amministratore Delegato e Sara Maccari per l’Ufficio Stampa, mi hanno dato subito il loro consenso e appoggio. Ma in un attimo sono stato circondato da persone che volevano dare il loro contributo. Altri giornalisti e addetti stampa ci hanno aiutato nella diffusione dell’evento. E’ stata davvero una magia a cui hanno partecipato tutti gratuitamente, con passione e professionalità.
Attento alle tematiche sociali e sempre alla ricerca di qualcosa di importante da raccontare attraverso il musical, Giorgio Camandona il 12 ottobre scorso, al teatro Principe di Milano, ha portato in scena 30 artisti, come Guglielmo Scilla, Diego Passoni, Francesca Taverni e molti noti performer.
Attori, ballerini, che hanno, tutti, rigorosamente partecipato in modo gratuito, per una nobile causa: parlare dell’Aids, affrontare paure e pregiudizi e raccontare di come il virus dell’Hiv esiste ancora.
Un cast stellare di professionisti: non tutti si conoscevano.
Sono arrivati nominativi anche attraverso il passaparola. E ne è nato uno spettacolo intenso, come quello di Broadway che va in scena dal 1992.
GIORGIO: Quando due anni fa ho contattato l’ideatore del progetto, Jerry Mitchell, ho voluto seguire le sue indicazioni: niente audizioni per il casting. C’è posto per tutti in Italy Bares. C’è posto per i coraggiosi! E tutti lo sono stati. Come vuole lo spettacolo, si sono “messi a nudo”, ognuno con le proprie competenze: ho avuto la fortuna di avere otto ballerini meravigliosi e bravissimi, Gabriele Virgilio, Giammarco Capogna, Davide Talarico, Luigi Allocca, Roberta Miolla, Nadia Scherani, Laura Fiorini, Giulia Maffei, che hanno imparato in sette giorni, sei balletti diversi con altrettanti coreografi. E tra questi Manuel. Manuel Frattini. Ha coreografato per Italy Bares – Giorgio si commuove e anche io. Non si può non nominarlo, non ricordarlo…-Manuel è stato tra i primi a sostenermi in questo progetto ambizioso.
Sorseggiamo un tè caldo, io e Giorgio. Fuori fa freddo e il nome di Manuel ci scalda il cuore, ma crea un nodo alla gola. La signora della pasticceria dove ci siamo trovati per chiacchierare, ci porta dei biscotti e ci aiuta a riprendere fiato, involontariamente, perché scherziamo sul cioccolato, la dieta, i dolci delle feste e scopro così che Giorgio è più goloso di me, ma Mauro Simone, suo compagno nella vita e alla regia di questo progetto, lo é ancora di più!
GIORGIO: Mauro ha scritto tutto il testo: in America non è presente la parte recitata, ma in Italia è necessario avere una storia da seguire, un personaggio che guida la vicenda. Poi Elisabetta Tulli ci ha messo i dialoghi, Antonio Torella le musiche e Elena Nieri ha curato le voci. Ma poi gli artisti si sono confrontati tra loro. Ognuno ha portato il proprio contribuito. Io, nel frattempo, seguivo le indicazioni di AnlAids , in modo che lo show fosse in linea con l’associazione e parlasse alla gente dell’HIV e della prevenzione.
Poi, in Area Dance, media partner, ci siamo trovati per le prove generali, due giorni prima dello spettacolo, abbiamo visto la magia avverarsi. Tutti insieme abbiamo compreso quello che avevamo creato: qualcosa di bellissimo e unico!
Per questo, nonostante ci siano state solo due repliche, la magia di Italy Bares continua, grazie ai regali da mettere sotto l’albero. Tazze, calendari, magliette: non c’è cosa più bella che scegliere un oggetto da regalare, sapendo che i soldi spesi sono per una nobile causa.
Basta andare sul sito di Anlaids o scrivere una mail a info@anlaidslombardia.it e ottenere i bellissimi regali di Natale. Oppure recarsi in Area Dance.
Li avete già visti i calendari? Come vuole la tradizione di Broawday gli artisti si sono letteralmente messi a nudo. Corpi scultorei in posa. Li riconoscete? Sono alcuni degli artisti che hanno lavorato allo spettacolo.
E chi non poteva fisicamente essere presente quel giorno, ha voluto contribuire con una story su Istagram, un messaggio, un video, una foto, “al grido” #laprimavoltaib.
Anche lo scrittore Jonathan Bazzi ha partecipato raccontando di sé, con il suo libro Febbre (Fandango) e con la sua presenza sul palco.
Tanti artisti dunque, che hanno dimostrato un’attenzione e una sensibilità straordinaria, ad un tema di cui si parla ancora troppo poco.
GIORGIO: Si deve usare il teatro come mezzo per trasmettere valori importanti. Ho visto spettacoli come Jamie, Come from Away… Non sono prosa di nicchia, ma musical!! Anche in Italia possiamo farlo!
E chi meglio di Giorgio?
Lo sapevate che… prima di essere Peter Pan e Kenickie, prima di recitare in A Chorus Line, prima, insomma di essere il Giorgio Camandona che tutti conosciamo, studiava da infermiere!
GIORGIO: Mi mancavano cinque esami… e poi avrei finito gli studi e sarei andato in Africa. Poi uno stage di danza e recitazione, un incontro speciale, quello con Mauro, e le cose sono andate in un’altra direzione. Ma non il mio cuore, i miei valori. Ho sempre trascorso dei periodi in Africa perchè volevo andare lì a lavorare. Ho fatto lo scout e la mia famiglia mi ha sempre insegnato ad aprirmi agli altri, a chi ha più bisogno. Così, unire l’arte del musical alla solidarietà per me è far emergere la mia anima “solidale”, anche sul palco. Il teatro può e deve raccontare storie che abbiano un valore per le persone; lo spettatore deve portare a casa un pensiero, una riflessione.
Un progetto importante, dunque, che Giorgio Camandona conta di ripetere ogni anno, il 12 ottobre.
E noi non vediamo l’ora di assistere alla magia che si rinnova!
Intanto, ciascuno può fare la propria parte acquistando il merchandising Italy Bares a favore di Anlaids!
INFO PER ACQUISTO REGALI SOLIDALI ITALY BARES
Presso AREA DANCE, via G. Battista De Cassinis, 33 – 20139 Milano (MM Porto di Mare)
Oppure sul sito www.anlaids.it inviando una mail a info@anaidslombardia.it
Si ringrazia Giorgio per la disponibilità e AnlAids.
Sarah è un’insegnante e una scrittrice. Ha pubblicato poesie, racconti e romanzi (l’ultimo è R come Infinito). Ha partecipato a diverse antologie tra cui La Vita vista da Qui (Morellini Editore), è stata finalista di concorsi e premi letterari. Pratica la mindfulness ogni giorno e crede che scrivere sia una vera terapia per l’anima.
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