Spirits in the Forest, i Depeche Mode festeggiano 40 anni sulla scena con il loro primo docu-concerto. Nei cinema solo il 21 e 22 novembre!

Depeche Mode Spirits in the Forest poster film

La locandina italiana del film Depeche Mode – Spirits in the Forest

Storie di anime fragili e promesse infrante. Ma anche di rinascite e battaglie vinte. Racconti cupi che rinfrancano e danno forza. Suoni synthpop che abbracciano il rock. Canzoni che quando trovano il tuo cuore ne ritmano il battito. Gli anticonvenzionali Depeche Mode si raccontano per la prima volta in un docu-concerto. E, come da copione, lo fanno a modo loro, ossia attraverso gli occhi di chi li ha resi grandi: i loro fan.

La storia di oggi è quella di un complesso che dopo quattro decadi riesce ancora a gremire gli stadi e far cantare differenti generazioni, tutte con una gran voglia di farsi conquistare dalla voce profonda di Dave Gahan e dalle toccanti, al passo coi tempi, in alcuni casi addirittura dirompenti, parole scritte da Martin Gore.

Martin Gore e Dave Gahan durante il concerto berlinese dei Depeche Mode - Photo: courtesy of Nexo Digital

Martin Gore e Dave Gahan durante il concerto berlinese dei Depeche Mode – Photo: courtesy of Nexo Digital

Il gruppo sin dalla sua formazione si è saputo distinguere. Non può quindi stupire che il documentario rimanga nei cinema solo due giorni (l’elenco delle sale è disponibile sul sito di Nexo Digital) e dirazzi dal canonico film-concerto. Nessun sound check, nessuna “rivelazione” dietro le quinte e soprattutto nessun inedito in anteprima.

Spirits in the Forest è il viaggio nelle vite di sei fan dei Depeche Mode. Persone con trascorsi molto particolari e diversissime tra loro che ci aprono la porta del proprio intimo per svelarsi e condividere con noi come la musica – questa musica – le abbia aiutate a superare momenti emotivamente (e fisicamente) durissimi.

Depeche Mode Spirits in the Forest foto film

Alcuni dei fan che si raccontano nel film Spirits in the Forest – Photo: courtesy of Nexo Digital

Sei testimonianze scelte dopo un contest sui social per narrare la band che nel 2020 festeggerà i 40 anni di attività. E neanche a dirlo l’immedesimazione è questione di pochi minuti. Gli intermezzi dal vivo, on stage, fanno il resto.

Perché quei racconti di riscatto, rottura delle convenzioni e ribellione, sono intervallati dalle performance di Dave, Martin e Andy Fletcher durante la tappa berlinese (nello scenografico anfiteatro Waldbühne) del Global Spirit Tour 2017/2018. Capolinea di un tour che verrà ricordato per i suoi record – 130 concerti in tutto il mondo che hanno attirato oltre 3 milioni di persone e battuto i 124 live di Touring the Angel 2005/2006.

Depeche Mode Spirits in the Forest foto film

Un momento del concerto berlinese dei Depeche Mode – Photo: courtesy of Nexo Digital

Dietro la macchina da presa c’è il fedelissimo Anton Corbijn. Un regista, al fianco del gruppo sin dagli Anni Ottanta, che sa catturare su camera lo spirito dei Depeche e qui confeziona un lungometraggio sulla band, sul suo potere aggregante e sull’energia delle sue canzoni, dal punto di vista di chi la segue da sempre, il suo affezionato pubblico.

Spirits in the Forest sono 95 minuti di emozioni. Per la vicinanza che proviamo con quei ragazzi che non hanno mollato. Per le vibrazioni che ancora oggi riescono a provocare in noi brani senza tempo come I feel you, Walking in my shoes, Nerver let me down o Personal Jesus. E perché questo film è un grazie destinato a coloro che hanno contribuito a rendere tanto celebre la musica dei Depeche Mode.

Vissia Menza