Recensione, poster e trailer italiano de Il Segreto Di Una Famiglia, il film al cinema dal 4 luglio 2019.

La locandina italiana del film Il Segreto di Una Famiglia

La locandina italiana del film Il Segreto di Una Famiglia

SCHEDA DEL FILM

TITOLO ORIGINALE: La Quietud
REGIA: Pablo Trapero
CAST: Martina Gusman, Bérénice Bejo, Edgar Ramírez
DURATA: 117 min.
DISTRIBUTORE: BIM Distribuzione
DATA DI USCITA: 4 luglio 2019


RECENSIONE

Le sorelle Mia (Martina Gusman) ed Eugenia (Bérénice Bejo) si ricongiungono dopo molti anni a La Quietud, hacienda di famiglia immersa nella campagna argentina.
Lo fanno per una triste occasione, una malattia paterna che, se da un lato riporta tutti sotto lo stesso tetto, dall’altro innesca una serie di pericolosi e sopiti istinti. Con proibiti legami radicati nel passato.

Una scena del film Il Segreto di Una Famiglia - Photo: courtesy of BIM Distribuzione

Una scena del film Il Segreto di Una Famiglia – Photo: courtesy of BIM Distribuzione

Il Segreto Di Una Famiglia, anzi i numerosi segreti della famiglia, sono il punto centrale del dramma sensuale di Pablo Trapero presentato a Venezia nella sezione “Queer”.
Il regista di Buenos Aires torna dopo il buon Il Clan (2015) con un film poco efficace che da quello che vorrebbe essere, vale a dire un torbido intreccio di pulsioni e di dolori familiare, si riduce a una puntata di Sentieri lunga due ore.

Meglio nella prima parte, dove l’intesa tabù tra le due protagoniste femminili dona slancio. Il Segreto Di Una Famiglia si sfilaccia e perde nella seconda metà, consegnandosi ad un’ammucchiata di rivelazioni (ripetitive) e al profilo stanco di film dolente e lacrimoso.

Una scena del film Il Segreto di Una Famiglia - Photo: courtesy of BIM Distribuzione

Una scena del film Il Segreto di Una Famiglia – Photo: courtesy of BIM Distribuzione

Trapero butta nel calderone la fluidità gender, le relazioni, le infelicità, le distanze e i tradimenti inter e intragenerazionali. Mescola tutto con il cucchiaio del passato che torna sulle ferite rimarginate, la pozione d’amore che ne fuoriesce non è magica ma soporifera.

Perché l’autenticità emozionale è poca, il patema non prorompe, mentre il rigore visivo sudamericano (veicolato soprattutto da paesaggistica e dalla fotografia rannuvolata di Diego Dussuel) fa quel che può.

Voto: 5/10

Luca Zanovello


TRAILER UFFICIALE ITALIANO