Recensione di Holiday (film 2018), esordio alla regia di Isabella Eklöf che ha debuttato al Sundance. 

 film Holiday (2018) poster

La locandina del film Holiday (2018)

SCHEDA DEL FILM

TITOLO ORIGINALE: Holiday
REGIA: Isabella Eklöf
CAST: Victoria Carmen Sonne, Lai Yde, Thijs Römer
DURATA: 93 min.


RECENSIONE

Sascha (Victoria Carmen Sonne) è la bellissima ragazza del feroce boss del narcotraffico danese Michael (Lai Yde). Ma ne è anche un malsano trofeo, quasi una schiava, incatenata dal potere di soldi, sottomissione e violenza.
Durante una vacanza sulle coste della Turchia, Sascha conosce il facoltoso e gentile Thomas (Thijs Römer) e se ne invaghisce, scatenando un pericoloso triangolo e una ragnatela di subdoli giochi di abuso e vendetta.

Contemporaneamente al lavoro svolto sulla sceneggiatura dell’ottimo Border (2018), Isabella Eklöf si mette in proprio e dirige il suo primo lungometraggio, presentato allo scorso Sundance. Con Holiday la regista di Copenhagen dimostra di avere polso fermo e idee chiare, sfornando un cinico dramma criminale che riflette amaramente sulle logiche di attrazione e dipendenza.

Il centro di gravità è la figura della bionda protagonista, che incarna un’interessante commistione di influenza seduttiva e di estrema vulnerabilità.
Se il “lui” brutale è una figura prototipica e “l’altro” una sorta di eroe capitalista, l’abusata femme fatale diventa infatti figura ambigua, ben scritta e difficile da inquadrare, mentre il film diventa sempre più scuro e volge a una sorta di ben riuscito neo-noir.

Le pedine di Holiday si muovono con sensualità perversa e subdola, la risposta alla domanda su chi sia, qui, la vittima della situazione è tremendamente complicata.
Tra influenze dichiarate (il maestro austriaco Ulrich Seidl) e non (il nichilismo “quadrato” di Lanthimos), la Eklöf lancia un urlo piccolo, ma vivido e disperato, sulle gabbie che non vediamo.
Nessuno è assolto: visione cruda e carnale, per pessimisti.

Voto: 7/10

Luca Zanovello


TRAILER ORIGINALE