Dalla grafica al design, dalla fotografia alla pittura e alla scultura. Un commento all’antologica su Franco Grignani al m.a.x museo di Chiasso fino al 15 settembre 2019.
Nelle arti grafiche, spesso incontriamo personaggi che hanno segnato la cultura visiva di un’epoca, di cui colpevolmente ignoravamo il nome. Tra questi c’è Franco Grignani (1908-1999), un maestro che si è introdotto nelle case di mezzo pianeta ad insaputa di molti. Egli è il geniale disegnatore di un simbolo che personalmente adoro, dato che mi salva dagli inverni gelidi: è il padre del marchio pura lana vergine (foto in chiusura). E, tra poco vedremo, di molti altri.
Sino a metà settembre, la creatività di Franco Grignani è celebrata al m.a.x. museo di Chiasso, Svizzera, con un’antologica che tocca tutte le tappe della sua carriera. Oltre 300 opere – tra fotografie, lavori di grafica e per la pubblicità; oggetti di design, logotipi e incursioni nella pittura – formano un percorso organico, ricco di sorprese e di sperimentazione. Una sperimentazione tesa alla ricerca estetica sulla percezione, che l’artista non ha mai abbandonato e che è stata segnata dalla fotografia.
Alla fotografia è, infatti, dedicata la parte iniziale dell’esposizione – divisa in tre sezioni, ognuna delle quali naturale prosecuzione della precedente.
Il corpus d’immagini in apertura, una trentina circa, permette al visitatore di cogliere in che modo l’autore sia passato dall’immortalare la realtà alla visione di elementi astratti. Come dimostrano una serie di rari paesaggi, le vedute e gli scorci di città, presenti al piano interrato. Un astrattismo che emerge in tutta la sua bellezza nella sezione sulla grafica, con serigrafie difficilmente viste in passato, alcune delle quali appartenenti alla collezione del museo stesso.
Qui si notano la meticolosità e l’attenzione al dettaglio, al lettering e all’impaginazione che Grignani amava curare in prima persona. Per esempio, durante le collaborazioni – dagli anni Cinquanta in poi – in veste, tra gli altri, di graphic designer con Alfieri & Lacroix, di art director per la rivista Bellezza d’Italia e di house organ della Dompé Farmaceutici.
Ma i committenti importanti non sono stati una parentesi di un momento felice. Sono andati in crescendo nelle varie decadi e hanno incluso molti nomi di rilievo nel panorama italiano.
Da Pirelli a Mondadori sino a Fiat. Il successo è stato ininterrotto. Si sono susseguiti tanti marchi e tante campagne pubblicitarie innovative. E il periodo di corporate image ha fatto da preambolo ad una attività quasi esclusivamente artistica. Dalla metà degli anni ’70, difatti, la sua produzione ha annoverato pure tele di grande formato e le Psicoplastiche, ossia manufatti a metà tra pittura e scultura.
E siccome l’estro di Grignani era inarrestabile, la sua ricerca è riuscita a contemplare anche la riproduzione su tessuto di talune forme da lui ideate. La selezione di foulard d’artista, negli ultimi ambienti del museo, dimostra, da un lato la sua idea che l’opera d’arte tramutata in grafica potesse abbracciare la riproduzione senza perdere il suo status; e, dall’altro, la nostra convinzione che il m.a.x. sia riuscito nel suo intento.
Una volta conclusa la visita, ci rendiamo conto di quanto Franco Grignani sia stato un autore poliedrico e un precursore, in primis, dell’arte ottico-visiva. La sua passione è palpabile e un poco di quell’energia ci contagia. Soprattutto, ci pare impossibile di essere stati circondati dalle sue creazioni così a lungo senza conoscere la sua storia. Avete tempo sino a settembre. Da non perdere.
Vissia Menza
INFORMAZIONI UTILI
FRANCO GRIGNANI (1908-1999)
Polisensorialità fra arte, grafica e fotografia
17 febbraio – 15 settembre 2019
a cura di Mario Piazza e Nicoletta Ossanna Cavadini
Indirizzo: m.a.x. museo, via Dante Alighieri n.6 – Chiasso (Svizzera)
Orari: dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 18.00
Chiusura estiva: da lunedì 29 luglio a lunedì 19 agosto (compresi)
Ingresso: intero CHF/Euro 10.-
Mappe, contatti e news sul sito: www.centroculturalechiasso.ch
si ringrazia l’ufficio stampa per l’opportunità
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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