L’ANGELO DEL MALE – BRIGHTBURN: fenomeni puberali incontrollabili

Poster, recensione e trailer italiano del film L’angelo del male – Brightburn con Elisabeth Banks al cinema dal 23 maggio 2019. 

La locandina del film L’angelo del male – Brightburn

SCHEDA DEL FILM

TITOLO ORIGINALE: Brightburn
REGIA: David Yarovesky
CAST: Elizabeth Banks, David Denman, Jackson A. Dunn
DURATA: 91 min.
DISTRIBUTORE: Sony Pictures Italia / Warner Bros. Pictures Italia
DATA DI USCITA: 23 maggio 2019


RECENSIONE

Brandon Breyer è sempre stato l’orgoglio di mamma (Elizabeth Banks) e papà (David Denman), sensibile, sano e intelligente da quando è nato. Anzi, più che nato… arrivato.
E adesso, in piena tempesta adolescenziale, non vede l’ora di scoprire le sue vere radici e testare i limiti dei suoi poteri. A discapito dell’umanità.

Una scena del film L’angelo del male – Brightburn
Photo: courtesy of Sony Pictures

Da Brian e Mark Gunn, rispettivamente fratello e cugino del più noto (e qui produttore) James, arriva al cinema L’Angelo Del Male – Brightburn, un film che fin dal trailer apparso in rete a fine 2018 ci aveva ingolosito.
I suggerimenti alienoidi che conteneva si manifestano puntualmente, ma il quadro è più variegato: in un film a metà strada tra il supereroismo di formazione di Chronicle (2012) e la serie Misfits (2009-13) e la sospensione paranoica di Dark Skies (2013) e 10 Cloverfield Lane (2016),  l’obiettivo è quello di spaventare soft e soprattutto, ambiziosamente, di sfuggire ai generi.

I Gunn ci riescono solo a tratti e peccando di prevedibilità, soprattutto quando antepongono il pathos drama-affettivo all’horror. L’aggravante è che la versione che vedremo al cinema è stata colpevolmente tagliuzzata nei momenti più macellai.

Il mistero non conta poi tanto e Brightburn svela presto le carte, facendo scena dopo scena maggior leva sui dilemmi di due genitori ben caratterizzati (la Banks è calante ma sempre brava) rispetto a tensione e paura. Fino al finale, che è un bel crescendo spavaldo, dove fa finalmente capolino l’ironia della genetica Gunniana e che regala qualche confetto ai devoti dell’immaginario supereroico.

Ma alla fine dei 90 minuti secchi restano poche scosse e troppo appetito: il confine tra ibrido e incompiuto, in questo caso, è più sottile di una velina.

Luca Zanovello


TRAILER ITALIANO


 

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