Poster, recensione e trailer di Quando eravamo Fratelli, il film che ha incantato il Sundance al cinema dal 16 maggio 2019. 

Quando eravamo Fratelli - poster film

Il poster italiano del film Quando eravamo Fratelli

SCHEDA DEL FILM

TITOLO ORIGINALE: We the Animals 
REGIA: Jeremiah Zagar
CAST: Evan Rosado, Isaiah Kristian, Josiah Gabriel
DURATA: 94 min.
DISTRIBUTORE: I Wonder Pictures
DATA DI USCITA: 16 maggio 2019


RECENSIONE

Manny, Joel e Jonah si fanno largo nell’infanzia e rispondono come possono al precario affetto dei genitori. Mentre i due più grandi crescono a immagine e somiglianza del padre e la mamma sogna di fuggire, Jonah esplora un mondo immaginario tutto suo.

Una scena del film Quando eravamo fratelli - Photo: courtesy of I Wonder Pictures

Una scena del film Quando eravamo fratelli – Photo: courtesy of I Wonder Pictures

Una delle cose che mi trovo a pensare più spesso è che sono viva per miracolo. Superare l’infanzia e l’adolescenza indenni è frutto di tantissimi fattori, interni ed esterni. Esseri bambini non è molto dissimile dall’essere ubriachi: per la maggior parte del tempo si agisce per istinto, si giunge a conclusioni affrettate, non si ha senso critico, si è in balia degli eventi. E tutto questo è pericoloso. 

Il regista statunitense Jeremiah Zagar riesce a mettere in scena questo continuo essere e sentirsi in pericolo, questo alternarsi di luce e buio, in modo davvero sorprendente. E infatti questo suo primo lungometraggio ha incantato il Sundance Film Festival.

Il film si incentra su una famiglia portoricana che vive in una zona arretrata degli Stati Uniti chiamata Utica, composta da padre padrone violento, madre affettuosa ma vittima della violenza del marito con conseguente depressione e apatia, e i loro tre figli, Manny, Joel e Jonah.

Una scena del film Quando eravamo fratelli - Photo: courtesy of I Wonder Pictures

Una scena del film Quando eravamo fratelli – Photo: courtesy of I Wonder Pictures

L’obiettivo della macchina da presa è sempre sul più piccolo dei tre, Jonah (magnetico), quello più sensibile, più fragile, ma anche quello con più “risorse” e quindi possibilità di salvarsi.

Il nucleo famigliare è descritto come un luogo in cui è meglio stare nascosti sotto il letto. Dove può esplodere una bomba da un momento all’altro. Dove non ci si può fidare gli uni dagli altri. Neanche durante una gita fuori porta al lago, che sarà il palcoscenico della scena più suggestiva e inquietante di tutto il film.

La sensazione di pericolo nelle avventure fuori e dentro casa dei tre fratelli è sempre dietro l’angolo: che siano le botte del padre, l’assenza della madre, le fughe, gli incontri fortuiti. Questo crea una tensione inaspettata e discosta questa pellicola dai film di Terrence Malick, il cui stile un po’ potrebbe venire in mente in più sequenze.

Una scena del film Quando eravamo fratelli - Photo: courtesy of I Wonder Pictures

Una scena del film Quando eravamo fratelli – Photo: courtesy of I Wonder Pictures

Ma il risultato non sono solo belle immagini e poco contenuto. Questo è un film intenso sull’osservare, una celebrazione del diverso, del cercare la propria luce anche nell’oscurità, della estrema non curanza con cui si affrontano l’infanzia e l’adolescenza, dell’importanza della creazione artistica.

Il regista ci trascina e ci immerge nell’euforia, nella luce, nel potenziale visionario dei tre ragazzini, ma anche nella loro paura, nell’odio che li circonda e li alimenta, nella voglia costante di evasione. Le loro giornate sono selvagge, intorno a loro tutto è natura, impulso, la sessualità inizia ad essere meno mistero e più profonda curiosità. Bisogna muoversi, sperimentare, stare uniti ma anche tradirsi.

Ma solo le risorse interiori potranno salvarli. E Jonah ha un rifugio tutto suo che è immenso, una botola dove solo lui può scivolare. La sua passione per il disegno è l’unico modo che ha per trasfigurare gli orrori che vede in casa, l’unico modo per esprimersi ed essere se stesso. 

Una scena del film Quando eravamo fratelli - Photo: courtesy of I Wonder Pictures

Una scena del film Quando eravamo fratelli – Photo: courtesy of I Wonder Pictures

Bellissime le sequenze in animazione a passo uno che fanno prendere vita ai disegni che Jonah colleziona in un diario segreto, unico spazio privato in una casa senza porte. Sarà proprio lui a intraprendere un percorso di crescita e formazione, di distacco e allontanamento dal passato e dalle pesanti radici, da una famiglia che non dà molte possibilità di salvezza. Andrà incontro alla propria identità, in un percorso di crescita pieno di sofferenza che però lo renderà libero.

Tutte le immagini hanno il sapore del ricordo. Il film ha una patina che sa di antico, infatti è girato in pellicola 16 mm, che rende l’insieme naturale, caldo, saturo. A questo contribuisce anche l’uso frequente della camera a mano e la grande libertà d’improvvisazione concessa ai tre ragazzi.

Se da piccoli vi siete sentiti in pericolo, non siete i soli.

Margherita Giusti Hazon


TRAILER ITALIANO