Pasquetta al MASI con la mostra Hodler – Segantini – Giacometti

Alla scoperta di Hodler – Segantini – Giacometti. Capolavori della Fondazione Gottfried Keller, la mostra al MASI di Lugano (Svizzera) dal 24 marzo al 28 luglio 2019.

Il dipinto simbolo della mostra: Ferdinand Hodler, Abend am Genfersee (Sera sul lago Lemano), 1895 © Kunsthaus Zürich

La gita del lunedì di Pasquetta è diventata un rito. Terminata la Pasqua, a molti piace sconfinare, andare a passeggiare sul lungolago di Lugano e poi entrare in quella strana struttura che sembra una nave pronta a raggiungere porti lontani, in cui si respira cultura ogni giorno dell’anno. Oggi vi portiamo quindi proprio al LAC, sede del Museo d’Arte della Svizzera Italiana (noto come MASI), che in dal 24 marzo ospita l’esposizione Hodler – Segantini – Giacometti.

La mostra permette di ammirare i maggiori capolavori della Fondazione Gottfried Keller, che possiede una delle più importanti e imponenti (6400 pezzi circa) collezioni d’arte elvetiche. 

Lydia Welti-Escher (1858 – 1891)

Il ritratto di Lydia Escher-Welti eseguito da Karl Stauffer-Bern,
Kunsthaus Zürich

La prima sorpresa si ha all’ingresso. Dove si narra la storia di colei che costituì la Fondazione nel 1890, dopo una serie di eventi degni di un film Hollywoodiano.

Lydia Welti-Escher era figlia del pioniere delle ferrovie e influente politico Alfred Escher. Era ricchissima ed ebbe una gioventù diversa dalle sue coetanee. Non solo per l’ambiente culturalmente stimolante in cui crebbe, ma per la perdita della madre in giovane età, cosa che la avvicinò al padre e alle di lui attività. Fu rimanendo spesso al suo fianco, che conobbe il Gottfried Keller (da cui il nome della Fondazione) e divenne una donna forte e decisa. Raggiunta l’età adulta, per una serie di eventi che lascio a voi scoprire, sposò Friedrich Emil Welti, figlio di una delle persone più potente del paese.

Mentre il potere assorbiva il consorte, la povera Lydia si ritrovò per la prima volta sola e annoiata. Neanche il trasferimento a Firenze migliorò la situazione. Allora perché non farsi ritrarre, magari dal pittore e amico di famiglia Karl Stauffer-Bern di stanza a Roma?

Ciò che accadde dopo è davvero appassionante: amori impossibili, fughe, prigionie, onte, divorzi, suicidi e tutto il campionario dei migliori drammoni sentimentali. Malgrado ciò, alla fine, la donna riuscì nella sua impresa: creare e lasciare ai posteri un’enorme collezione d’arte e una altrettanto ingente somma di denaro da utilizzare esclusivamente per l’acquisizione di pezzi di pregio destinati ai musei elvetici.

Hodler – Segantini – Giacometti

il trittico di Segantini in mostra al MASI – Photo: MaSeDomani

La seconda sorpresa, come intuibile, è invece legata a quanto in questi mesi è esposto al primo piano del museo luganese. La mostra si focalizza sulla pittura del 1800 e ‘900 in Svizzera, con alcune testimonianze di grandi nomi dei secoli precedenti così da fornire un’esauriente panoramica al visitatore. A partire dalla Vergine dei Mercenari di Giovanni Serodine del 1620-25 ad inizio percorso. Un percorso che prosegue con quadri di Petrini, Fussli e culmina con quelli di Hodler e il trittico di Segantini La Natura, La Vita, La Morte (1896-1899), in arrivo direttamente dall’Engadina. Sono presenti pure Cuno Amiet (con la Dame in Pelz) e le sculture di Alberto Giacometti (il Busto di Annette, 1964) a completamento di un viaggio che non lesina meraviglie. Provare per credere… entro le vacanze estive!

Vissia Menza 

INFORMAZIONI UTILI
Hodler – Segantini – Giacometti
Capolavori della Fondazione Gottfried Keller
24 marzo – 28 luglio 2019
a cura di Tobia Bezzola e Francesca Benini

Sede: LAC Lugano Arte e Cultura, piazza Bernardino Luini, 6 – Lugano
Orari: martedì – domenica: 10:00 – 18:00 | giovedì aperto fino alle 20:00 | lunedì chiuso (aperto a Pasquetta)
Le tariffe d’ingresso, news, mappe e contatti sul sito del Museo: www.masilugano.ch

Se non siete stanchi, sempre al MASI, salendo di un piano, vi attende la mostra Surrealismo Svizzero – Uno scorcio dell’allestimento. In primo piano: Jean Viollier, L’épouvantail charmeur III, 1928 – Photo: MaSeDomani

Fonte: cartella stampa

 

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