Recensione di Overlord, il film horror con Wyatt Russell e Jovan Adepo al cinema dall’8 novembre 2018.
Seconda Guerra Mondiale. Gli alleati stanno arrivando. Una squadra di paracadutisti americani ha il compito di mettere fuori uso un’antenna radio a poche ore dallo sbarco in Normandia, altrimenti il corso della storia non imboccherà il sentiero auspicato. Quello che tutti conosciamo. Il commando è composto di una manciata di giovani, anzi giovanissimi, ignari di ciò che accadrà in quella interminabile nottata.
Capitanati da un misterioso e minaccioso esperto in esplosivi di nome Ford (Wyatt Russell, recentemente visto in Blaze) i ragazzi, tra cui nostro eroe Boyce (Jovan Adepo, era in Barriere), si gettano dall’aereo in terre di Francia, molto prima di quanto programmato a causa dell’incessante fuoco nemico. Finiti in una boscaglia, braccati dai tedeschi, sarà una ragazza del luogo a dar loro riparo e a condurli alla chiesa sopra la quale si trova l’antenna da distruggere.
Prima, durante e dopo l’incursione, nulla andrà secondo i piani. Perché in paese ci son un mare di persone affette da una strana malattia, nei sotterranei della chiesa si sentono rumori inquietanti e chi vi entra non esce col medesimo aspetto di prima. Sarà, ovviamente, Boyce ad andare in avanscoperta, a finire in mezzo a situazioni tanto impreviste quanto sinistre e a prendere bizzarre decisioni difronte a gente che di umano non ha quasi più nulla – e non mi riferisco solo alle SS.
Overlord è un horror accattivante, parte come un film di guerra e pian piano scivola nell’orrore. E la virata è morbida, dolce, priva di scossoni. Quindi, come potete immaginare, oltre a una pioggia di pallottole, di personaggi mostruosi e di trasformazioni orripilanti ne vedrete un bel po’. La pellicola si presenta da subito come un guilty pleasure da gustare sino all’ultima inquadratura. A garantire il divertimento, tra i produttori spicca la firma di J.J. Abrams, dietro la macchina da presa invece troviamo Julius Avery (Son of a Gun), uno sconosciuto… ancora per poco.
Al secondo lungometraggio, il regista australiano sposta il campo di battaglia sottoterra, in stanze in cui le cose più strane che vi possano venire in mente accadono. Anche perché non è un segreto che i nostri finiranno in un laboratorio, dove si conducono pericolosissimi esperimenti. I Nazi non saranno per nulla contenti di avere una compagnia mai invitata alla festa. Come da migliore tradizione horror, i bravi ragazzi compiranno scelte poco avvedute. E il sangue scorrerà copiosamente per la gioia di chi apprezza il color vermiglio.
In Overlord non mancano le licenze poetiche ma sono funzionali ad un’opera che non si pone come ricostruzione minuziosa di una pagina di storia, alla storia ci si ancora quanto basta per confezionare quello che gli amanti delle pellicole di genere chiamerebbero un omaggio all’exploitation anni ’70. C’è tutto: dall’aspetto (d’altro canto il cast è lungi dall’essere “all stars” ma il budget lo è); ai bad guys che fanno cose molto cattive; fino ai nostri beniamini, intenti ad adottare soluzioni punk pur di sopravvivere quando la speranza è ormai nulla.
Un applauso più che dovuto alla colonna sonora e al “cattivissimo” attore danese Pilou Asbæk (Ghost in the Shell) per il loro contributo a rendere il viaggio tanto entusiasmante.
Quindi, il suggerimento può essere solo uno: preparate i popcorn e godetevi lo spettacolo!
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”