Pronostici indovinati. Non solo il Leone d’Oro:
tutti i vincitori di Venezia 75.
Siamo giunti alla fine di questa 75ma edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Sono state due settimane intense in cui abbiamo riso, tremato, amato e, perché no, odiato alcuni personaggi. Le file, quelle tipiche dei festival non sono mancate, così come la pioggia, quella che ogni tanto ha provato a farci demordere senza riuscirci. Perché ogni volta che ci siamo seduti in sala abbiamo sognato, dimenticando per un paio di ore la realtà fuori.
Le donne “favorite” di Lanthimos ci hanno condotto a corte e svelato l’importanza di entrare nelle grazie di una regina. Audiard e i fratelli Coen ci hanno catapultati nel loro far west, dove ci siamo impolverati ma anche divertiti come non mai al fianco dei loro strampalati cowboy. E poi siamo entrati ed usciti dalle tele di Van Gogh grazie all’artista Julian Schnabel e alla bravura di Willem Dafoe, che si è calato negli abiti e nel mondo del geniale autore olandese talmente bene da non farci percepire la presenza di uno schermo.
E quest’anno forte è stata la presenza dell’arte. Rimanendo in Concorso, impossibile non menzionare il viaggio che ci ha portati dalla Germania nazista alla Berlino divisa degli anni ’60 al fianco del pittore Kurt Barnert (trasposizione cinematografica non troppo velata di Gerhard Richter) nel finissimo Opera senza Autore di von Donnersmarck. E potremmo continuare all’infinito, perché le kermesse cinematografiche sono così. Ricche di storie, emozioni e sorprese sino all’ultimo minuto. Come ci conferma proprio l’elenco dei lungometraggi rincasati ieri sera con un Leone, una Coppa e/o una menzione speciale.
Allora, senza troppo indugiare, commentiamo insieme chi si è aggiudicato i gradini più alti del podio (l’elenco completo di tutti i vincitori di Venezia 75 lo trovate sul sito ufficiale – un clic qui).
Il Premio Speciale della Giuria se l’è aggiudicato The Nightingale di Jennifer Kent, una pellicola balzata agli onori della cronaca per gli insulti ricevuti dopo la sua prima in sala. Che la giuria abbia voluto manifestare la sua solidarietà all’unica regista donna del Concorso? Intanto vi anticipiamo che il film narra la sanguinaria storia di una donna pronta a tutto pur di vendicare la morte del marito e del figlioletto ancora in fasce. A calcare la scena con lei, Aisling Franciosi, una insospettabile promessa del mondo della recitazione: Baykali Ganambarr, vincitore dell’ambito Premio Marcello Mastroianni.
Tra gli altri incredibili attori di questo 75mo Festival del Cinema di Venezia non potevano mancare anche i grandi nomi delle Coppe Volpi: Willem Dafoe è da primo premio nell’interpetazione di uno dei Van Gogh più ispirati della storia della settima arte, e lo stesso dicasi di Olivia Colman, numero uno nella parte dell’infantile e lussuriosa Queen Anna per la regia di Yorgos Lanthimos. Il suo The Favourite, che ci aveva conquistato dal primo istante, fa capolino infatti niente meno che fra i Leoni d’Argento! L’elegante e audace messa in scena di uno dei capitoli più controversi della storia inglese ha fatto breccia, oltre che nel nostro, anche nel cuore della giuria e così il regista greco può lasciare il lido con un bel Leone d’Argento – Gran Premio della giuria sotto braccio.
Con la consegna del suo premio gemello, il Leone d’Argento – Premio speciale per la regia, veniamo invece catapultati nel magico universo western di questa Mostra. Sisters Brothers di Jacques Audiard arriva al Lido in punta di piedi e se ne va, con un riconoscimento, tra lo scrosciare degli applausi e delle risate. E The Ballad of Busters Scruggs non resta certo a bocca asciutta: coi loro speroni e il loro Premio alla miglior sceneggiatura possiamo proprio dire che i Coen han fatto mangiar la polvere al povero Assayas, l’amatissimo sceneggiature francese dato da tutti come favorito alla categoria.
Siamo quasi fine e manca solo un titolo all’appello. È il titolo che più di tutti ci ha emozionato, quello per cui fin dal secondo giorno sapevamo che Venezia 75 sarebbe stata memorabile: Roma di Alfonso Cuarón. La sua poesia in bianco e nero tra le risate dei bambini e i tumulti di Città del Messico inizio anni ’70 non poteva che trionfare meravigliosamente tra i palmarès di questa edizione. Il Leone d’Oro 2018 veste il grembiule, parla messicano e… è targato Netflix. Che sia l’inizio di un nuovo capitolo nella storia dei travagliati rapporti fra grande e piccolo schermo? Intanto segniamo in agenda queste piccole perle lagunari e non manchiamo ai loro appuntamenti nelle sale!
Alessandra Del Forno & Vissia Menza