Recarsi a Cremona nel 2017 potrebbe provocarvi la Sindrome di Stendhal. Ricorrono, infatti, i 450 anni dalla nascita di Claudio Monteverdi e la città ha deciso di festeggiarlo con una serie di celebrazioni artistiche. Molti saranno gli appuntamenti, uno più intrigante delll’altro, tra esposizioni, concerti e crociere musicali, che si susseguiranno nei mesi. Tra questi vi è una mostra, una delle prime inaugurate, che si avvicina alla chiusura (il 23 luglio) e sarebbe un peccato lasciarsela sfuggire. Oggi parliamo quindi di:
Monteverdi e Caravaggio sonar strumenti e figurar la musica.
Se siete tentennanti, ecco alcuni buoni motivi per decidere di organizzare una visita.
CLAUDIO MONTEVERDI E L’ORFEO
Monteverdi fu un famoso compositore italiano. Nacque a Cremona nel 1597 e, nonostante la morte lo raggiunse a soli 46 anni, riuscì a lasciare un segno indelebile nella storia della musica. Precoce sin dall’infanzia, sancì con la sua produzione il passaggio dall’epoca rinascimentale a quella barocca. Egli sarà ricordato come il primo autore di un melodramma, L’Orfeo. L’opera, con il suo eroe simbolo dell’amore che supera la morte, fu da subito un trionfo e ancora ai nostri giorni, a 410 anni di distanza dalla prima rappresentazione (!), si considera uno dei più antichi esempi di drammi per musica.
La mostra Monteverdi e Caravaggio, allestita sino al 23 luglio, permette di vedere la ricostruzione dell’orchestra de L’Orfeo attraverso una serie di strumenti originali, selezionati seguendo le indicazioni delle prime edizioni a stampa del capolavoro di Monteverdi. Si tratta di oggetti provenienti dalle più importanti collezioni, italiane e internazionali, i cui suoni e “compiti” nell’Orfeo sono identificabili grazie ad applicazioni multimediali.
MICHELANGELO MERISI E IL SUONATORE DI LIUTO
Il ruolo della musica (apollineo e salvifico) ha ispirato diverse tele. Tra le più famose vi è certamente Il Suonatore di Liuto di Caravaggio. Del quadro esistono più versioni, quella a Cremona è la meno nota. Non è quella dell’Hermitage di San Pietroburgo né la Wildenstein vista al Met di New York, ma è (forse) quella dai trascorsi più avvincenti. Dopo aver varcato diversi confini, essere stata presa per una copia, pochi anni fa, al momento dell’attribuzione all’artista nato a Milano, è tornata sotto i riflettori.
Al dipinto del maestro della luce, in cui si nota un’attenzione ai dettagli del liuto e del violino (per esempio di corde, piroli e cassa), tale da poterne determinare l’età di creazione, è stato affidato l’onore di dare il benvenuto agli avventori.
I LUOGHI DI MONTEVERDI E CARAVAGGIO
Il tocco magico vien sicuramente dato a questa temporanea dall’eccezionale location. Il visitatore si ritrova immerso nel percorso del Museo del Violino e può notare le affinità tra liuteria e musica a cavallo di XVI° e XVII° secolo; ripercorrere la nascita del violino; e scoprire tanti preziosi strumenti arrivati a noi perfettamente conservati nei secoli.
Chiudiamo con alcune informazioni utili. l’indirizzo del Museo è piazza Marconi, Cremona. Gli orari di apertura sono: dal martedì alla domenica, dalle ore 10:00 alle 18:00. Per approfondimenti, mappe e prenotazioni cliccare su www.museodelviolino.org