Recensione de Il diritto di contare (Hidden Figures), il film di Theodore Melfi al cinema dall’8 marzo 2017. 

Il poster italiano del film Il diritto di contare

Il poster italiano del film Il diritto di contare

Il diritto di contare è l’ultimo lavoro del regista Theodore Melfi ma soprattutto è l’incredibile storia vera, e finora mai raccontata, di tre donne afroamericane straordinarie che hanno contribuito a scrivere pagine importanti della corsa allo spazio dell’inizio degli anni 60.

Katherine Johnson (Taraji P. Henson) è un genio della matematica, nei numeri riesce a vedere cose che gli altri scienziati fanno fatica anche solo ad intuire. È lei, infatti, a calcolare le traiettorie di lanci e partenze per diverse missioni della NASA.

Dorothy Vaughan (la superba Octavia Spencer) è la coriacea e pragmatica responsabile del gruppo di calcolo dell’area ovest della NASA. È colei che coadiuva la transizione dal calcolo manuale a quello con computer, conoscendo il linguaggio FORTRAN, indispensabile per far funzionare gli immensi calcolatori IBM che fanno capolino in quegli uffici per la prima volta.

Infine Mary Jackson (Janelle Monae) testimonia la volontà e la testardaggine della prima donna di colore ingegnere alla NASA.

Le protagoniste del film Il diritto di contare - Photo: courtesy of 20th Century Fox

Le protagoniste del film Il diritto di contare – Photo: courtesy of 20th Century Fox

Il film, diciamolo subito, è impregnato di tutti quegli elementi tipicamente hollywoodiani che portano al successo una pellicola del genere, ovvero personaggi forti, circostanze di vita difficili, ambienti ostili, eroine fuori dal comune, sogni apparentemente irrealizzabili e difficoltà apparentemente insormontabili. Ricordiamoci, infatti, che il tutto è ambientato in Virginia, Stato in cui la segregazione razziale all’epoca era ancora solida.

Il regista, già autore del particolare St. Vincent, riesce a dosare bene tutto, presentandoci una produzione dall’aspetto patinato al punto giusto. La fotografia ed i costumi sono impeccabili e le attrici perfette nei loro vestiti femminili nonostante siano delle matematiche. Non vengono dimenticati neppure i cambiamenti sociali e, astutamente, qua e là troviamo spezzoni dei discorsi di Martin Luther King e delle lotte per i diritti civili di quel periodo. Tutto ci ricorda che siamo in anni difficili e le tre donne devono lottare contro qualcosa di più grande della mole di lavoro, le corse sui tacchi e la sfiducia dei colleghi.

Una scena del film Il diritto di contare - Photo: courtesy of 20h Century Fox

Una scena del film Il diritto di contare – Photo: courtesy of 20h Century Fox

Nei ruoli di supporto troviamo Kevin Costner, il responsabile del gruppo di scienziati che lavorano al programma spaziale. Jim Parson nei panni del capo ingegnere che non manca di dimostrare il suo fastidio verso le colleghe, mentre Kirsten Dunst ha il suo bel da fare a contenere le ambizioni di una Dorothy che non vede ancora riconosciuto ufficialmente il suo ruolo di responsabile.

Insomma, Il diritto di contare è confezionato senza sbavature, rispettando i ritmi del racconto biografico e con un gruppo affiatato di attori. Aspetti che gli hanno garantito di fare man bassa di premi e riconoscimenti. Non stupisce fosse candidato agli Oscar® nelle categorie miglior lungometraggio di finzione, migliore sceneggiatura non originale e miglior attrice Octavia Spencer. Nonostante la decisione dell’Academy, è sicuramente un’ottima visione che mette in pace con il mondo e soprattutto risveglia in ognuno di noi quella volontà nascosta e consapevole di poter fare di più e di poter lottare per quello che davvero vogliamo nella vita.

In fondo, nessun ostacolo è più grosso di quanto noi lo immaginiamo.

Anna Falciasecca