hai gli occhi languidi
come?
hai gli occhi languidi
davvero?
sì, hai gli occhi languidi
me lo ripetevano sempre tutti con una tale insistenza che me ne sono convinta pure io e, rassegnata a quei miei due piccoli occhi languidi incastonati in un viso sbiadito, ornato da chiari capelli sottili, da allora mi muovo vaporosa nel mondo in sintonia con le mie fattezze, procedendo dolcemente a passo felpato, intimorita e ubbidiente a ogni singola istruzione
porta il tuo squisito tirami su, mi raccomando
un lieve battito di mani e come per magia di fronte a me si materializza il prelibato tirami su che da anni sfoggio trionfante a decine di feste per amici golosi che all’unisono si prodigano in complimenti interessati, a volte alternati a commenti taglienti
ti assomiglia, è delicato, ma stuzzicante
sarà veramente una sua creazione? bisbiglia una vocina maliziosa a un orecchio curioso
è chiaro come i tuoi capelli
come può essere così leggero questo dolce, solitamente pesante e indigesto? commenta un’altra voce invidiosa
soffice e morbido, come te
capelli sottili pelle levigata udito fine piedi magri argento occhi languidi luce soffusa fragilità polsi deboli mare d’inverno solitudine
mentre sussurro al vento il mio segreto, la ricotta al posto del mascarpone e i pavesini al posto dei savoiardi, da un angolo remoto giungono alle mie orecchie improbabili sillabe
… pone … are … to …
.. asca … i … ar … il … ne
la voce si avvicina sempre più e solo ora ne percepisco chiaramente il senso
mascarpone, devi usare il mascarpone
mascarpone, devi usare il mascarpone
chi osa giudicarmi sull’unica cosa che mi riesce veramente bene? Taccio in segno di protesta, ma il mio alterego, protettivo come sempre, esclama risentito a gran voce
voglio usare la ricotta
che rimbalza diretta sulla risposta indignata
devi usare il mascarpone
voglio usare la ricotta devi usare il mascarpone
voglio usare la ricotta devi usare il mascarpone
la mia testa si muove rapidamente
da sinistra a destra
da sinistra a destra
basta
sbotto in un urlo d’impazienza colpita da fitte lancinanti al collo, il mio fragile collo a cigno sempre rivolto in basso alla ricerca di chissà cosa, decido io se usare la ricotta o il mascarpone
perdiana
una ragazza dai capelli sottili e dagli occhi languidi può usare solo la ricotta
occhi languidi e capelli sottili ricotta e pavesini
occhi torvi e capelli grossi mascarpone e savoiardi
occhi languidi e capelli sottili 250 g ricotta e pavesini qb
occhi torvi e capelli grossi 250 g mascarpone e savoiardi qb
così è ( se vi pare )
concordo sugli ingredienti comuni alle due varianti
4 uova intere
4 cucchiai di zucchero
vino marsala qb
caffè qb
cacao qb
accettabili anche in ordine inverso
cacao qb
caffè qb
vino marsala qb
4 cucchiai di zucchero
4 uova intere
4 uova intere
il rosso di qua il bianco di là
crudelmente strappati al loro destino e straziati dal distacco, giacciono pietrificati in 2 ciotole diverse, ignari dell’imminente ricongiunzione
4 tuorli e 4 cucchiai di zucchero
mescolati energicamente con una frusta fino a ottenere un impasto cremoso cui unire i 250 g di ricotta fresca, meglio se bio, come anche le uova, anzi, soprattutto le uova
respingo con forza la voce maligna che incalza devi usare il mascar
che sbadata, ho dimenticato di ricordarvelo prima, uova necessariamente bio. Probabilmente avrete già utilizzato comuni uova di galline ovaiole crudelmente allevate in batteria, ingabbiate in cupi capannoni, costrette a sfornare uova di bassa qualità, 4 delle quali riposano apparentemente innocue nella ciotola di fronte a voi, un rosso anomalo, lo notate solo ora, ammettetelo, grazie al mio avvertimento, altrimenti le avreste ingoiate senza il disgusto che invece ora vi sta impregnando tutto il corpo con gelidi brividi di ribrezzo lungo la colonna vertebrale
inorriditi gettate il composto e vi affrettate al supermercato prontamente appostato sotto la casa di ognuno di noi per qualsiasi emergenza, a comprare 4 uova bio e, ora mi sovviene, anche lo zucchero, rigorosamente di canna, pronti a ricominciare con un entusiasmo rinnovato
dunque, dicevamo, mescolate i 4 tuorli bio giallo pallido e i 4 cucchiai di zucchero di canna cui aggiungete 250 g di
respingo nuovamente la voce maligna che incalza devi usare il mascar
ricotta fresca bio
mischiate con una spatola fino a ottenere un composto omogeneo da arricchire con gli albumi montati a neve ben salda con un pizzico di sale
procuratevi una teglia rettangolare o quadrata, possibilmente trasparente affinché risaltino le venature del dolce e distribuitevi uno strato di pavesini, sì pa-ve-si-ni, avete capito bene, imbevuti nel caffè preparato precedentemente e lasciato raffreddare, ma immagino non l’avrete perché avrei dovuto dirvelo prima, che smemorata
affrettatevi a preparare il caffè, tanto, e lasciarlo raffreddare in una bacinella bassa dove poi immergerete i pavesini che distribuirete uniformemente su tutta la base della teglia e che ricoprirete con una parte della crema ottenuta con uova, zucchero e ricotta
spolverizzate con del cacao amaro utilizzando un colino e proseguite fino a esaurimento dei prodotti in questa precisa sequenza
pavesini, crema, cacao
pavesini, crema, cacao
e ancora
pavesini, crema, cacao
pavesini, crema, cacao
ultimate spolverando con il cacao e qualche scaglietta di cioccolato amaro, ideale anche tra uno strato e l’altro, ma ormai è fatta, avrei sicuramente dovuto anticiparvelo
non importa
esclama improvvisamente una voce fuori campo
ah, ho dimenticato, qualche goccia di marsala da versare nel composto uova, ricotta e zucchero
ebbene
bevetevelo alla mia e alla vostra salute
Elisa Bollazzi
Elisa Bollazzi
artista e scrittrice si diletta a trasformare in un flusso di parole la sua vita itinerante da una galleria a un museo da una sala cinematografica a un teatro da un incontro con l’autore a una biennale
inizia a scrivere a sei anni sotto l’amorevole guida dell’adorata maestra Luigia. Dapprima le vocali: 40 a 40 e 40 i 40 o 40 u in seguito le consonanti, 40 per ognuna e quindi tutte in fila. Di lì a poco vocali e consonanti abbracciate in mille modi all’apparenza indecifrabili: ab ac al am an ao ar as at au av az Ba bo bu Ca cc ci cr cu Da du Aa dd nn pp ss vv zz, inspiegabili suoni che d’un tratto trovano un senso e come d’incanto si trasformano in parole e pensieri. Elisa sa guardare, ascoltare, pensare e ora anche scrivere: il gioco é fatto!
Dal 1990 si dedica con devozione al suo Museo Microcollection www.microcollection.it
Artista e scrittrice si diletta a trasformare in un flusso di parole la sua vita itinerante da una galleria a un museo da una sala cinematografica a un teatro da un incontro con l’autore a una biennale.
Inizia a scrivere a sei anni sotto l’amorevole guida dell’adorata maestra Luigia. Dapprima le vocali: 40 a 40 e 40 i 40 o 40 u in seguito le consonanti, 40 per ognuna e quindi tutte in fila. Di lì a poco vocali e consonanti abbracciate in mille modi all’apparenza indecifrabili: ab ac al am an ao ar as at au av az Ba bo bu Ca cc ci cr cu Da du Aa dd nn pp ss vv zz, inspiegabili suoni che d’un tratto trovano un senso e come d’incanto si trasformano in parole e pensieri. Elisa sa guardare, ascoltare, pensare e ora anche scrivere: il gioco é fatto!
Dal 1990 si dedica con devozione al suo Museo Microcollection