Non negatelo, dopo almeno 2 settimane di cene augurali coi colleghi e gli amici e i cenoni con parenti vicini e lontani, ora di Santo Stefano avrete bisogno di smaltire un bel po’ di calorie. Il modo migliore per farlo è andare a vedere qualche bella mostra – e mettete delle scarpe comode, perché sono davvero tante.
Iniziamo il nostro itinerario da via S.Andrea 6 (traversa di via Montenapoleone) con un museo tanto interessante quanto poco conosciuto. Il settecentesco PALAZZO MORANDO custodisce la sezione Costume, Moda e Immagine delle Civiche Raccolte Storiche: nella Pinacoteca dipinti e sculture e una collezione di stampe che testimoniano l’evoluzione urbanistica e sociale di Milano tra la seconda metà del XVII e i primi anni del XIX secolo; negli ambienti attigui sono state riallestite le sale di rappresentanza della casa nobiliare, in un percorso che documenta il gusto settecentesco per l’arredo domestico.
In questi giorni ospita inoltre due mostre: fino al 14 febbraio MILANO CITTA’ D’ACQUA,150 immagini d’epoca, mappe storiche e documenti inediti a testimoniare l’importanza dell’acqua nella storia del capoluogo lombardo e nelle trasformazioni del suo tessuto urbano, dalla sua fondazione a oggi. Fino al 21 febbraio L’IMMAGINE DEI MILANESI NELLA VITA QUOTIDIANA (1790-1890), circa 150 opere, tra fogli satirici, caricature, vedute e piante della città, calendari, stampe decorative e pubblicità provenienti dalle Raccolte Civiche e da collezioni private. Il percorso espositivo restituisce al visitatore un volto poco noto dei milanesi durante quei 100 anni di storia, dal 1790 al 1890, che portarono la Città a diventare uno dei più importanti centri culturali, commerciali e industriali all’alba del Novecento. Info e orari qui
A pochi metri, in via Manzoni 12, c’è il Museo Poldi Pezzoli, magnifica casa-museo con raffinate collezioni di quadri, ceramiche, mobili, arazzi, gioielli e, fino al 29 febbraio, la mostra L’INCANTO DEI MACCHIAIOLI nella collezione di Giacomo e Ida Jucker: 55 dipinti, per la maggior parte di Fattori, Signorini, Lega e altri della corrente dei Macchiaioli, accanto ad alcuni preziosi Segantini, De Nittis, Boldini. E non perdete l’occasione di godervi TEMPO PREZIOSO, il nuovo, elegantissimo allestimento della Sala degli Orologi. Sul sito, orari e un’ampia cartella stampa in pdf da scaricare.
Proseguendo lungo la via Manzoni si arriva in piazza della Scala. Alle già ricche esposizioni permanenti “L’Ottocento” e “Il Novecento”, alle GALLERIE D’ITALIA si aggiunge fino al 21 febbraio la mostra HAYEZ: ben 120 dipinti, quasi un secolo di opere, del maggiore interprete italiano del Romanticismo. Tutto quello che volete sapere lo trovate da leggere e scaricare qui.
Lì accanto c’è il cinquecentesco Palazzo Marino, sede del Comune, che fino al 10 gennaio rinnova il tradizionale appuntamento natalizio con un capolavoro artistico: quest’anno è la volta dellla grande pala d’altare L’ADORAZIONE DEI PASTORI (1608) di Pieter Paul Rubens, dalla Pinacoteca Civica di Fermo (Ascoli Piceno). Preparatevi ad una lunga coda (fra l’altro l’ingresso è gratuito), ma ne vale la pena.
Attraversata la Galleria Vittorio Emanuele, ancora più luminosa dopo i recenti restauri, si raggiunge piazza del Duomo: a Palazzo Reale, ci sono quattro splendide mostre.
Ultime settimane – chiude il 10 gennaio – per visitare MITO E NATURA DALLA GRECIA A POMPEI: un tuffo nell’antichità, nella grande cultura mediterranea in cui affondano le nostre radici. Un percorso ispirato alla Natura nei suoi molteplici aspetti: la natura selvaggia, la natura “addomesticata” dall’uomo in forma di giardino, la natura che dona i propri frutti, la natura fonte ispiratrice dei grandi miti antichi. Un viaggio affascinante che ci conduce dal mondo greco arcaico, all’età classica, all’epoca romana attraverso i reperti e le testimonianze provenienti dal Museo Archeologico di Atene, dai grandi musei di Vienna e Parigi e dagli scavi di Pompei ed Ercolano.
Stessa prossima chiusura per GIOTTO, L’ITALIA, viaggio ideale sulle orme del Maestro nei primi decenni del Trecento con l’esposizione di 14 suoi capolavori mai esposti a Milano, in prestito da musei di tutto il mondo. Sono opere antecedenti l’arrivo di Giotto a Milano, dove nel 1336 realizzò, nel palazzo di Azzone Visconti ora inglobato proprio in Palazzo Reale, gli ultimi lavori, purtroppo perduti. Della sua eredità artistica rimane però traccia nell’influenza esercitata sui pittori lombardi del Trecento e in luoghi che la mostra incoraggia a visitare, come S. Gottardo al Palazzo, Chiaravalle, Viboldone, S.Abbondio di Como.
Prosegue fino al 7 febbraio DA RAFFAELLO A SCHIELE, 76 dipinti in prestito dal Museo di Belle Arti di Budapest, in un escursus vertiginoso attraverso 5 secoli di pittura europea, con opere straordinarie come la Salomé di Lucas Cranach (nella foto sotto a sinistra).
Inaugurata da poco, continua fino al 20 marzo ALFONSE MUCHA E LE ATMOSFERE ART NOUVEAU. In esposizione 200 opere: un percorso completo che ricostruisce il gusto elegante, prezioso e sensuale dell’epoca attraverso 150 suoi ritratti, opere grafiche e manifesti pubblicitari (foto sopra a destra), tra cui quelli famosissimi dedicati all’attrice Sarah Bernhardt. Completano la mostra 50 oggetti d’arredo e opere d’arte decorativa di artisti e manifatture europei attivi nello stesso periodo, la cosiddetta Belle Epoque. Informazioni su orari e biglietteria, oltre ad un’introduzione molto ben fatta e galleria di foto, al sito
Pensavate di aver finito? Proprio no, questa è solo la prima parte. A domani per il seguito.
M.P.
n.d.r. Un click sulle parole in rosso per scoprire gli approfondimenti e, se vi siete persi l’articolo di ieri dedicato ai bimbi, cliccate QUI
Ultimo aggiornamento: il 7 gennaio 2016, ore 16:00
Casalinga per nulla disperata, ne approfitta per guardare, ascoltare, leggere, assaggiare, annusare, immergersi, partecipare, condividere. A volte lunatica, di gusti certo non facili, spesso bizzarri, quando si appassiona a qualcosa non la molla più.