Anni e anni e anni (vabbè, non esageriamo) di frequentazione di mostre di artisti affermati o emergenti mi hanno insegnato una cosa: quelle che mi rimangono in mente sono sempre e soltanto le esposizioni che hanno stimolato un’emozione nel mio piccolo cuoricino (rossoalabardato).

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Uscendo dall’inaugurazione di “Costellazione provvisoria”, personale di Emanuele Dottori inaugurata nella sala consiliare del Filandone di Martinengo, credo di aver spinto il ragionamento un filino più in là: l’impressione ulteriore è che quel tipo di emozione possa essere provata soltanto se è stata intimamente visita dall’autore nella concezione della sua opera artistica e nella sua realizzazione.

Lo si avverte immediatamente appena messo piede nella sala, ottimamente allestita con una struttura che propone i dipinti di grandi dimensioni appoggiati al suolo, in quello che appare come un dialogo fra scultura e pittura. Le otto tele, dipinti ad olio su un evocativo sfondo nero, dialogano a coppie: un lato della struttura propone una illuminazione notturna di Dresda, Beirut e Bagdad, l’altro evidenzia le conseguenze dei tragici eventi bellici che le hanno segnate, con incendi, razzi illuminanti, distruzione.

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Camminando fra una visione e l’altra, si approda infine alle ultime due tele, opportunamente dedicate a Gerusalemme e Gaza: storia e attualità insieme in un conflitto che sembra infinito e che continua a martoriare da anni una terra che sta al centro della nostra cultura. Nessun finale sarebbe stato più significativo.

Inevitabile – anche e forse soprattutto per un appassionato di fotografia come me – domandarsi quante volte la “bellezza” di una immagine abbia superato lo sconcerto per la tragedia riprodotta; magari per un solo istante, per un singolo e lunghissimo brivido che rimane dentro, mescolandosi con una sorta di senso di colpa che va, in qualche modo, esorcizzata. La pittura di Emanuele Dottori aiuta a riflettere, immaginare, emozionarsi.

A completare il catalogo della mostra, a cura di Gabriele Morgani e Alberto Piana, un testo di Chiara Gatti, critica d’arte per La Repubblica e curatrice dell’esposizione, e un testo poetico di Alberto Pellegatta.

Alfonso d’Agostino

COSTELLAZIONE PROVVISORIA
di Emanuele Dottori

a cura di Chiara Gatti con la collaborazione di:
città di Martinengo
circolo artistico Natale Morzenti
Casa Testori
Undergallery Naviglistreet

dal 22 febbraio al 22 marzo 2015
da martedì a domenica, dalle 15 alle 18
c/o Sala consiliare del Filandone
via Allegreni 37
Martinengo