Mettiamola così: ci si può certamente dividere sull’impatto che la FIAT ha avuto nella vita economica e sociale del nostro paese. Si può discutere delle sue scelte aziendali nel corso degli ultimi quaranta anni, e persino schierarsi fra chi è preoccupato dei recenti sviluppi e chi fa il tifo per Marchionne come se fosse Balotelli lanciato a rete nella prossima finale dei Mondiali (sperar non costa nulla).

Quello che è certo, però, è che la FIAT e il vasto mondo industriale che vi gravitava attorno ha lanciato negli anni una serie di modelli di auto che sono diventate in qualche misura iconiche. Che si tratti della (sfortunata e quasi inguardabile) Duna o della più simpatica Barchetta, sono state poche le macchine progettate nel torinese che non abbiano avuto un riscontro mediatico e che non abbiano lasciato un segno nelle nostre personalissime parabole umane. Chi non ha una FIAT nel suo passato?

Fra tutte, inutile sottolineare che la mitica 500 è stata protagonista di un mondo che non c’è più, e che ci porta ad un passato guardato con un filo di nostalgia e di malinconia. L’auto protagonista degli anni del boom economico rivive adesso in una mostra ospitata alla Pinacoteca Agnelli di Torino che ha chiamato in causa Ron Arad, designer e progettista di pezzi celebri quali la sinuosissima libreria Bookworm, che da sempre pervade i miei sogni più nascosti.

E il buon Arad ha pensato di superare le leggi della fisica ed eternare uno dei simboli del Made in Italy esattamente così:

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Avete capito bene: sei modelli di Fiat 500 sono stati pressati (sic!) ed appesi al muro, in un omaggio che diviene arte (quasi) bidimensionale e che certamente colpisce fin dal titolo della serie: “Dried flowers”, letteralmente “Fiori secchi”.

Ecco, l’immagine è francamente affascinante: forse qualcuno con il mio stesso animo romantico-al-limite-dell’incomprensibile si è ritrovato in passato a voler conservare un fiore particolarmente significativo, e lo ha fatto seccare fra le pagine di un libro. Ecco quindi che l’operazione nostalgia si trasforma in conservazione, e che tornano alla mente anche i disegni di automobili che facevamo da bambini. Non so se vi sia un legame diretto con la purezza infantile, ma di certo ci andiamo davvero molto vicino!

Informazioni
IN REVERSE di Ron Arad c/o Fondazione Agnelli, fino al 30 marzo 2014
Via Nizza, 230/103 – 10126 Torino

Orari
Martedì – Domenica 10-19

Biglietti
Collezione permanente + mostra temporanea IN REVERSE di Ron Arad
Intero: €10
Ridotto: €8 gruppi, over65, convenzionati
Ridotto speciale: scuole e 6-16 anni €4
Gratuito: 0-6 anni non compiuti, disabili, Abbonati Musei Torino Piemonte