PATRICIA HIGHSMITH: UNA GRANDE SIGNORA DEL ROMANZO TORNA AL CINEMA – parte seconda

Probabilmente a causa delle tematiche forti, talvolta disturbanti, le storie di Patricia Highsmith sono state apprezzate molto di più da pubblico e critica europei che dagli statunitensi. La stessa cosa vale per i registi europei, che dai suoi libri hanno senza dubbio tratto i film migliori.

THIS SWEET SICKNESS (QUESTA DOLCE MALATTIA – 1961) era già stato adattato nel 1962 per la serie tv L’ORA DI HITCHCOCK, protagonista Dean Stockwell. Nel 1977 il francese Claude Miller ne trae DITES-LUI QUE JE L’AIME – in italiano GLI AQUILONI NON MUOIONO IN CIELO (!!!) – protagonisti Gérard Depardieu e Miou Miou.

GLI AQUILONI NON MUOIONO IN CIELO – Gérard Depardieu e Miou Miou

David lascia la città ogni venerdì per prendersi cura, dice, dei vecchi genitori. I quali sono però morti da tempo: passa invece ogni weekend a ristrutture con le sue mani uno chalet dove intende andare a vivere con Lise, la donna di cui è innamorato da sempre. Peccato che Lise si sia appena sposata, abbia un bambino e solo un vago ricordo di lui. Ma per l’amore folle di David questi sono ostacoli del tutto superabili. Poco importa che nel romanzo originale David fosse uno scienziato e qui un semplice contabile: lo spostamento di ambientazione e di livello sociale dei protagonisti non nuoce affatto a questo ritratto di una tragica ossessione amorosa, che ha raccolto sei candidature ai César.

Sempre nel 1977 da RIPLEY’S GAME (1974), terzo volume della serie di Ripley, il tedesco Wim Wenders dirige L’AMICO AMERICANO: presentato al 30° Festival di Cannes non ricevette alcun premio, ma è a tutt’oggi considerato un capolavoro assoluto del cinema.

L’AMICO AMERICANO – Bruno Ganz e Dennis Hopper

L’americano Tom Ripley è proprietario di una galleria d’arte in cui vende spesso quadri falsi e per finanziare il suo gusto per le cose belle di tanto in tanto fa anche il sicario. Viene a sapere che il suo corniciaio di fiducia, che ha intuito i suoi imbrogli, è malato di cancro e senza un soldo. Si offre così di passargli un “incarico”, con la cui lauta ricompensa potrà sistemare per sempre la famiglia. Jonathan è prima inorridito, poi accetta, ma la sua totale inesperienza obbliga Tom ad intervenire per aiutarlo. Nasce fra i due uomini una strana amicizia, basata sulla profonda fascinazione del colto, ricco e amorale Tom sul tranquillo Jonathan, che scopre un mondo oscuro di cui ignorava totalmente l’esistenza.

© Stiftung Deutsche Kinemathek/ Internationale Filmfestspiele Berlin

Alla prima visione del film Patricia Highsmith non ne fu per niente soddisfatta. Solo dopo averlo visto una seconda volta ammise che il Ripley di Wenders, se non la lettera, rispettava perfettamente lo spirito del suo personaggio. Proprio in seguito al successo del film fu chiamata a presiedere la giuria al Festival di Berlino nel 1978.

C’è anche una seconda versione di RIPLEY’S GAME, l’omonimo film del 2002 diretto da Liliana Cavani e magnificamente fotografato da Alfio Contini, protagonisti John Malkovic e Dougray Scott.

RIPLEY’S GAME – Dougray Scott e John Malkovich

La sceneggiatura di Charles McKewon è più fedele all’originale della versione di Wenders, e ne rispetta anche l’ambientazione più solare (non il sud della Francia, ma l’entroterra veneziano e alcune magnifiche ville palladiane sul Brenta) ad evidenziare il contrasto con la gelida ferocia di molte scene. Purtroppo il risultato non è dei migliori: il rapporto fra i due protagonisti è poco approfondito, l’interpretazione di Malkovich è molto manierata, la regia è elegante ma scolastica e priva di  ritmo, il livello è quello di un buon tv-movie, niente di più.

A quelli finora citati, i più significativi, vanno aggiunti anche IL RITORNO DI MR.RIPLEY (2005 – da RIPLEY UNDERGROUND) con protagonista Barry Pepper, misteriosamente uscito solo nelle Filippine (!!!) e poi direttamente in dvd. Si contano diversi adattamenti a puntate e film per la tv un po’ in tutto il mondo, e un’ascoltatissima integrale radiofonica (poi audiolibro) dei romanzi di Ripley letti per la Bbc da Ian Hart.

THE TWO FACES OF JANUARY – Viggo Mortensen e Kirsten Dunst

Uscirà fra pochi mesi, dall’omonimo romanzo del 1964, THE TWO FACES OF JANUARY di Hossein Amini, con Viggo Mortensen, Kirsten Dunst e Oscar Isaac, sul triangolo amoroso-criminale fra una coppia di truffatori americani ad Atene e un’aitante guida turistica. Tutti segni evidenti che fra le storie di Patricia Highsmith c’è ancora molto ottimo materiale per tanti, tanti film.

Leggi la prima parte a questo link

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