La maggior parte di noi non ha idea di dove si trovi Vikhroli. Vi risparmieremo il viaggio su Google Earth: Vikhroli e’ in India, alla periferia di Mumbai. Ce ne occupiamo perché la Godrej & Boyce ha chiuso ieri a Vikhroli  l’ultima fabbrica al mondo di macchine da scrivere.

Piangerne la scomparsa su Internet può sembrare un controsenso: e’ inutile sottolineare come la straordinaria invenzione di Giuseppe Ravizza (gia’, un italiano), originariamente destinata ad aiutare nella scrittura i non vedenti, sia stata condannata all’oblio da computer e  programmi di videoscrittura. Con vantaggi evidenti: fra i più immediati, la liberazione dalla necessità di complicate correzioni con il (puzzosissimo)  bianchetto, sostituito dalla semplice pressione del tasto “canc”, e la tragica mancanza di una funzionalità di taglia-incolla di cui oggi non possiamo immaginare di fare a meno.

Ciò nonostante, si affollano nella mente ricordi in grado di stimolare ogni senso: l’odore penetrante dei nastri di inchiostro neri e rossi, il rumore musicale della battitura sui tasti del babbo (e la parolaccia  soffocata all’incastro – invero piuttosto frequente – di due lettere), le fotografie di Indro Montanelli con l’inseparabile Lettera 22 (lo accompagna persino in un francobollo celebrativo), modelli dipinti a mano talmente belli da diventare vere e proprie opere d’arte.

Ci lasciamo con un’unica speranza: che alla chiusura, definitiva, del portone della fabbrica, non sia risuonato un triste rumore di lamiera ma lo squillante “Dling” con cui la nostra amica macchina da scrivere segnalava la  necessita’ di andare a capo.