Eccoci qui nuovamente a parlare di jazz.
Questa volta voglio condividere con voi una piccola “battaglia” che stiamo portando avanti nella mia regione, il Friuli Venezia Giulia.
Come già oramai tristemente noto, i tagli alla cultura stanno falcidiando numerose realtà organizzative e bellissime rassegne storiche un po’ in tutta la nostra penisola. Non si capisce, o non si vuol capire, che tagliare fondi alla cultura di un Paese è una delle manovre più devastanti che un governo può mettere in atto. Soprattutto se questi tagli vanno a colpire quelle realtà che senza fondi pubblici, in regione dove la sponsorizzazione privata è pressoché inesistente, sono destinate a scomparire.
Allego il testo che, un caro amico, uomo di cultura e di lettere, sta facendo circolare in questi giorni. Se volete darci una mano, inviate una mail all’indirizzo dell’Associazione Euritmica stampa @ euritmica.it
Grazie

AIUTIAMO UDIN&JAZZ

“La drastica riduzione dei contributi regionali che normalmente venivano riconosciuti a sostegno di Udin&Jazz, festival in questo senso già penalizzato anche in tempi meno recenti, comporterà una rivisitazione del programma predisposto. E’ chiaro che a fronte di una contrazione importante (del 70% solo quest’anno) di risorse, benché passione, ingegno ed esperienza non manchino, costringerà l’organizzazione a impoverire l’offerta culturale e di spettacolo. Questo, a detrimento di una qualità già ampiamente riconosciuta e apprezzata: si pensi ad esempio alla diretta Radio RAI nella precedente edizione; si pensi altresì al crescente numero di adesioni di giornalisti e pubblico extraregionale e internazionale che ha colto l’innovazione, l’originalità tematica, la pregnanza culturale della manifestazione e lo spessore di artisti anche locali.

Per un ventennio, dunque, Udin&Jazz, si è affermato come rilevante appuntamento musicale di vasto richiamo, con esiti edificanti per artisti, uomini di cultura, territorio. E’ un patrimonio che si vorrebbe ancor più valorizzato, non già depauperato!
Si ripensi alle modalità con cui si cerca di alleggerire la spesa pubblica, fatto di per sé meritorio fintantoché non si va a colpire in modo quasi ultimativo una manifestazione che nel corso della propria storia ha indubbiamente contribuito a innalzare l’immagine della nostra regione e di molti musicisti, promuovendo cultura, turismo e lavoro.”

Fabio Turchini

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