Poteva mancare il contributo, spontaneo e del tutto non forzato, alla nostra settimana tutta dedicata a San Valentino della misteriosa Mata Hari e delle sue ricette?
No, non poteva mancare. Buon appetito!
Alf76
TORTA DI S. VALENTINO
A CREMA PASTICCERA, che le terrà ferme e adese.
LUCIDATE (e bloccate il tutto) CON GEL PER TORTE (NEL REPARTO DEI PAN DI SPAGNA) E CONTORNATE CON CIUFFETTI DI PANNA MONTATA SPRAY (conservatene un po’ phimè, eccomi costretta a partorire una ricetta per questa infame festività.
Lo, farò, altrimenti l’editore mi fa revocare il permesso di soggiorno, però sappiate che dissento totalmente dalla creazione.
Dunque, voglio prendere in considerazione 5 possibilità:
1) L’amato bene è un recente acquisto, trombate come ricci e lui/lei è adorabile: la torta compratela in pasticceria, e usate il tempo a vostra disposizione per depilarvi e passarvi il filo interdentale alla menta.
2) L’amato bene è un acquisto consolidato ma soddisfacente:
COMPRATE AL SUPERMERCATO UNA CONFEZIONE DI PAN DI SPAGNA ROTONDO GIA’ DIVISO A DISCHI, BAGNATELI CON POCO RHUM, FARCITELI CON CREMA PASTICCERA – LA TROVATE DUE REPARTI DOPO – E DECORATELA CON FRAGOLE FRESCHE TAGLIATE CHE APPOGGERETE SOPRA UN SOTTILE VELO DIer usi orizzontali nel dopocena).
APPLICATE UN CUORE DI ZUCCHERO SOPRA ALLE FRAGOLE SE PROPRIO VOLETE STRAFARE.
3) L’amato bene vi ha fatto recentemente incazzare:
AGGIUNGETE GUTTALAX ALLA RICETTA BASE
4) L’amato bene è diventato un piombo soporifero e voi vi consolate con tale Manuel, insegnante di latino-americano: aggiungete sonnifero alla ricetta base e incontrate quindi senza indugi il focoso stallone (portate con voi la panna spray).
5) L’amato bene ha fatto il suo tempo e voi mirate solo ai suoi possedimenti/reversibilità della sua pensione: sulla base dei suggerimenti precedenti potete facilmente trarre spunti risolutivi. Per una felice vedovanza, rimando in ogni caso al punto quattro, primo capoverso.
Buon S.Valentino a tutti… Eh Eh…
Mata Hari danza in cucina, piroetta con maestria fra ingredienti esotici o contadini, si produce in un doppio avvitamento verso la cantina, per scegliere la bottiglia più adatta alla pietanza consigliata. Scordatevi i virtuosismi alla Carla Fracci e concentratevi sui sapori: tra un pizzico di sale ed uno di ilarità, ne resterete sedotti ed ammaliati.
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