“StartMilano”, iniziativa di apertura di 37 gallerie private di arte moderna e contemporanea, propone interessanti sorprese ma può portare anche a qualche delusione.

Il nostro giro è iniziato in via Pisacane dove Camera 16 , dinamica galleria con pochi mesi di vita e tante idee, propone fino al 6 novembre una personale di Indre Serpytyte. Il giovane fotografo lituano esplora un percorso visuale composto da oggetti della quotidianità della burocrazia russa in piena Guerra Fredda: un cappello, risme di carta, documenti d’identità, un telefono sono ritratti con una luce radente che li evidenzia su un drammatico sfondo nero. Camera 16, che dedica le sue temporanee al mondo della fotografia ed ha già prodotto un ottimo catalogo  in occasione di “Stories in 3 shots”, è decisamente uno spazio da tenere d’occhio per il futuro.

Il tour è proseguito presso “Lorenzelli arte”, galleria ad un metro da Porta Venezia che ha deciso di portare in Italia la pop-art di Ronnie Cutrone: un artista che ha attraversato e accompagnato il percorso di Andy Warhol, e che abbiamo avuto il piacere di vedere in sala mentre rifiniva con perfezionismo una sua opera tra scala, pennelli e colori. Davvero una bella esperienza, contornata dalle sue tele: particolarmente convincenti le donne velate con bandiere ed i “rifacimenti” di copertine di dischi celebri, arricchiti da inserti a mo’ di collage (imperdibile la zip vera inserita in “Sticky fingers” dei Rolling Stones).

Passiamo alle note dolenti: sostanzialmente inutile la visita alla Galleria Nicoletta Rusconi, che espone una sorta di installazione ed una (una) fotografia su grande formato, contornate da una maglia di metallo. Perplessità.

Appena un pochino meglio, ma ampiamente al di sotto di un normale interesse, gli oli su tela del quotatissimo Davide La Rocca, a metà fra pittura, fotografia, videomaking e Photoshop. Riproduzioni di fotogrammi cinematografici celebri ed una interpretazione – ribaltata – di un Caravaggio sono ospitati a CorsoVeneziaOtto.