La mostra dedicata al pioniere e imprenditore di Varedo attraversa tutto il secolo breve tramite i lavori di design e i bozzetti conservati dall’Archivio Osvaldo Borsani.

Norman Foster (a sinistra) e Tommaso Fantoni (a destra) davanti l'ingresso della mostra Osvaldo Borsani. Courtesy of La Triennale

Norman Foster (a sinistra) e Tommaso Fantoni (a destra) davanti l’ingresso della mostra Osvaldo Borsani – Photo: courtesy of La Triennale

Il Triennale Design Museum, in collaborazione con Archivio Osvaldo Borsani e Norman Foster Foundation, ha allestito la prima retrospettiva su Osvaldo Borsani, che troverete a Milano fino al 16 settembre 2018. A curare l’esposizione sono stati Tommaso Fantoni, nipote del pioniere di Varedo e direttore dell’archivio omonimo, e Norman Foster, Lord e architetto di comprovata bravura che ha avuto modo di lavorare con Borsani negli anni Ottanta.

Osvaldo Borsani

Nato a Varedo nel 1911, collabora fin dai sedici anni con il padre, Gaetano, nell’azienda di famiglia ABV Arredamenti Borsani di Varedo. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Milano, si laurea nel ‘36 in Architettura al Politecnico milanese. Nel ’33, il suo progetto Casa minima viene premiato con la medaglia d’argento alla V Esposizione Triennale delle Arti Decorative di Milano.

Dagli anni Trenta, Borsani lavora come designer di arredamenti e interni, collaborando con alcune figure di spicco come Lucio Fontana (recentemente l’Hangar Bicocca ha ospitato una mostra a lui dedicata), Roberto Crippa, Aligi Sassu, Fausto Melotti e Arnaldo Pomodoro (per i 90 anni, nel 2017 Milano gli ha dedicato una grande antologia, di cui vi abbiamo mostrato alcune fotografie).

Negli anni Cinquanta, invece, Osvaldo Borsani e il gemello Fulgenzio fondano la Tecno, che si afferma rapidamente come una delle principali aziende di design italiano.

Muore a Milano nel 1985.

Una sezione della mostra Osvaldo Borsani - Photo: courtesy of La Triennale

Una sezione della mostra Osvaldo Borsani – Photo: courtesy of La Triennale

La retrospettiva su Osvaldo Borsani

Un impianto molto semplice per una mostra da non sottovalutare. Osvaldo Borsani, la prima retrospettiva dedicata al pioniere di Varedo, sono, in realtà, due esposizioni che confluiscono in una terza, che le comprende. Nel lungo corridoio adibito a contenitore, si dividono due percorsi complementari. A sinistra, su di una parete interamente bianca, si affacciano le foto e i bozzetti dei lavori di Borsani, accompagnati dalle didascalie che scandiscono gli anni del suo operato, dai Trenta agli Ottanta. A destra, invece, su delle impalcature ascensionali, posano sotto lo sguardo dell’osservatore gli arredi e alcuni modellini in scala delle sue realizzazioni.

Le due, però, fluiscono uniformemente in una visione completa e complessa di Osvaldo Borsani architetto, designer e imprenditore, che, in vita, fu interprete e rivoluzionario nel secolo breve del mondo del design italiano. Studiarne i lavori in ordine cronologico, come la mostra li presenta, significa viaggiare nel tempo e spostarsi di corrente in corrente, osservandone gli sviluppi e gli approcci innovativi intesi da Borsani.

Una sezione della mostra Osvaldo Borsani - Photo: Courtesy of La Triennale

Una sezione della mostra Osvaldo Borsani – Photo: Courtesy of La Triennale

Interessante, istruttiva e colma di passione. Osvaldo Borsani è la retrospettiva che gli amanti del design italiano non possono farsi mancare. La mostra vi aspetta alla Triennale di Milano fino al 16 settembre. Inoltre, fino alla fine dell’esposizione sarà aperta al pubblico Villa Borsani a Varedo, casa dell’imprenditore e della famiglia, che ora accoglie l’Archivio Osvaldo Borsani.  Alla realizzazione hanno collaborato anche Skira e Snam.

Simone Bonaccorso

INFORMAZIONI
OSVALDO BORSANI
Dal 16 maggio al 16 settembre 2018

Palazzo della Triennale, viale Alemagna, 6 – 20121 Milano
Contatti, mappe, biglietti e prenotazioni: www.triennale.org
Orari: da martedì a domenica 10.30 – 20.30 | Lunedì chiuso

Catalogo Skira

Foto: si ringrazia l’ufficio stampa