Arnaldo Pomodoro, una mostra-evento da non perdere fino al 5 febbraio 2017. Parte 2: il Museo Poldi Pezzoli. 

 

Arnaldo Pomodoro: progetti scenici (foto Dario Tettamanzi)

Uno dei progetti scenici in mostra: il modellino della macchina scenica per Semiramide di Gioacchino Rossini Roma, Teatro dell’Opera, 1982 (foto Dario Tettamanzi)

Bozzetti e Teatrini

Tante tragedie e molte commedie. Dalla lirica alla prosa. Da Verdi a Pinter. Da Milano a Roma. Arnaldo Pomodoro amava il teatro e probabilmente, più di una volta, ha reso memorabile anche rappresentazioni che avete visto e amato. Alcuni bozzetti e sedici modellini dei suoi lavori, realizzati tra il 1982 e il 2009, sono esposti, nel contesto della mostra antologica in corso ancora per qualche giorno a Milano, al Museo Poldi Pezzoli. Entrare nella Sala del Collezionista, trovarsi difronte a progetti scenici così accurati, variopinti e dettagliati, è uno spettacolo che toglie il respiro per la seconda volta in una giornata (qualora arrivaste dalla Sala delle Cariatidi).

I magnifici e minuziosi studi, i minuscoli figurini per i costumi, gli spazi creati stupiscono per il fatto di andare oltre la scena stessa, oltre le regole e regalarci un sogno ancora e ancora. I teatrini sono autentiche opere d’arte e il fatto che siano esposti all’interno di nicchie illuminate a dovere rende la visita ancora più magica e preziosa. Pomodoro non dimentica nulla, nonostante le ridottissime dimensioni, strabilia per l’attenzione al particolare. Ci sono pure piccole luci colorate! E tra i presenti s’innesca una giocosa gara: riuscire a risalire all’opera, e al luogo in cui è andata in scena, senza leggere le didascalie. Torniamo tutti bambini.

Arnaldo Pomodoro: progetti scenici (foto Dario Tettamanzi)

Uno dei progetti scenici in mostra: il modellino della scena iniziale per Teneke di Fabio Vacchi Milano, Teatro alla Scala, 2007 (foto Dario Tettamanzi)

Sala d’Armi

Il museo ha inoltre un legame particolare con l’artista. Nel 1998-2000 era stato affidato proprio a Pomodoro il rifacimento della Sala d’Armi al piano terra. Le nicchie, le teche e il soffitto che potete oggi vedere, sono frutto dell’unione della tecnica e della fantasia dell’autore. La volta ora ospita  “una battaglia nella storia umana” e le armi – nel muro – paiono essere in mano a grandi guerrieri, come ci conferma lo stesso libretto che ci guida attraverso gli ambienti.

Stanti i pochi passi da percorrere per raggiungere il Poldi Pezzoli da Palazzo Reale (di cui abbiamo parlato pochi giorni fa – un clic QUI per leggere l’articolo), il nostro consiglio è di ritagliarvi un’oretta e attraversare piazza Duomo per non perdere questo ulteriore tassello dell’antologica che Milano ha dedicato ad Arnaldo Pomodoro, in chiusura tra pochissimi giorni (domenica 5 febbraio).

Sii chiude qui la seconda tappa del nostro tour. Vi preannunciamo che il nostro omaggio all’artista proseguirà. Tanti pezzi continueranno, infatti, ad essere molto vicino a noi. Per info, mappe, orari e biglietti i siti da consultare sono:
http://mostraapmilano.fondazionearnaldopomodoro.it e www.museopoldipezzoli.it

Vissia Menza

Arnaldo Pomodoro: progetti scenici (foto Dario Tettamanzi)

Uno dei progetti scenici in mostra: il modellino della scena per La tempesta di William Shakespeare Palermo, Cantieri Culturali della Zisa, 1998 (foto Dario Tettamanzi)