Dopo Art Basel di giugno, l’evento di questo luglio 2013 è stato sicuramente Moon and Stars, le cui note rock sono rimbalzate sui palazzi della Piazza Grande di Locarno durante le prime due settimane del mese. Veri e propri mostri sacri, i padri della musica moderna, si sono passati il testimone ogni sera intrattenendo per oltre due ore i fan accorsi sfidando caldo, zanzare e (in qualche caso) la pioggia. Una parata di stelle che ha abbracciato diversi continenti e fatto felici gli amanti dei ritmi più cadenzati, roboanti e coinvolgenti, insomma gli insaziabili rockettari.
Il giubileo del festival musicale locarnese è stato una parata di stelle, secondo alcuni una sfilata di vecchie glorie a discapito dei giovanissimi e dei loro idoli, secondo altri, invece, il giusto omaggio alla generazione dall’anima rock, quella disposta a percorrere i chilometri per i propri beniamini e in grado di affrontare il costo di una serata a un concerto in trasferta, in qualche caso con tutta la famiglia al seguito. Perché coloro che avevano figli non hanno avuto dubbi e li hanno portati con sé, non rinunciando così all’appuntamento e regalandoci l’insolita immagine di famiglie al completo, abbracciate e sorridenti, che saltavano e cantavano all’unisono.
Perché il bello dei concerti in quella piazza, oltre ad un’acustica formidabile, è proprio che sono intimi, al massimo per 12.000 persone a serata, nessuna folla oceanica quindi, tutto a misura d’uomo e proprio come accadeva una volta: in centro città, sotto le stelle. Noi abbiamo avuto la fortuna di assistere alla versione “per pochi” della performance della band inglese dei Depeche Mode, ma molte persone presenti ci hanno confermato come ogni sera si ripetesse la scena. E i numeri lo confermano: secondo il comunicato rilasciato dall’organizzazione (Good News Productions AG) la Piazza ha ospitato in 10 giorni ben 93.000 spettatori, l’equivalente di una grande città!
E c’è di più, forse non tutti sanno che Locarno possiede una personale e ricca Walk of Fame dedicata alle stelle che hanno calcato il palco di Moon and Stars. Lungo la passeggiata di Largo Zorzi ci sono, infatti, più di venti impronte destinate ad aumentare ogni anno. Alcune sono tutte nostrane come quelle di Luciano Ligabue, Gianna Nannini e Pino Daniele (ma non solo), altre arrivano d’oltre Manica come quelle di Sting o addirittura da una altro continente (per esempio Joe Coker, Santana o i R.E.M.). La prossima volta quindi che andrete sulle sponde elvetiche del Lago Maggiore, buttate un occhio e poi fateci sapere! Noi, nel mentre, ci prepariamo a rivedere la città disseminata di impronte come questa ☺
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”