Di seguito troverete un breve commento ai film visti. Ogni giorno questa sezione si arricchirà di nuovi titoli che per comodità inseriremo in ordine alfabetico. Non dimenticate di provare a cliccare sul titolo dell’opera, soprattutto se è di colore rosso… potreste venire indirizzati ad un approfondimento :)
PILLOLE di TIFF 2013
Bad Words – Jason Bateman dietro e davanti la macchina da presa per un film che ha letteralmente fatto ribaltare la platea anglofona. Tutto ruota intorno al significato delle parole e ai doppi sensi, lo script è sagace e si ferma prima di iniziare ad avvitarsi, il mio enorme, anzi oceanico dubbio, è il doppiaggio che in questo caso dovrà riscrivere i dialoghi per adattare i giochi di parole alla nostra lingua e alla nostra sensibilità.
Cinemanovels – Buona l’idea, piatta la realizzazione, prevedibile l’epilogo. Probabilmente non farà mai il suo ingresso in un cinema, sul canale drammoni della televisione a pagamento invece potrebbe apparire coinvolgente.
Dallas Buyers Club – Questa pellicola è candidata a vincere di tutto! Un’opera drammatica, tratta da una storia vera, che ci sorprende con grandi performance, provoca qualche singhiozzo e ci fa alzare le braccia con entusiasmo una volta sopraggiunto il finale. Semplicemente BELLO!
Dom Hemingway – Partenza esplosiva per un vero one man show. Jude Law veste i panni di un ex-scassinatore di nome Dom, appunto, che dopo 12 anni in galera torna libero ma non si ricorda come si viva al di qua delle sbarre. Sfacciato, sboccato e esagerato Dom le prenderà a più riprese facendoci divertire non poco. dispiace quindi che a metà l’idillio si sia improvvisamente spezzato.
Enough Said – Altra rom-com, altro velato dramma, altra confezione meticolosa per uno script che ha poco peperoncino. La domanda è se la presenza di James Gandolfini sarà sufficiente a farlo sopravvivere al botteghino.
Fading Gigolo – Woody Allen torna a farsi dirigere e lo fa per John Turturro che, nella duplice veste di regista e attore, chiama a se tre donne meravigliose del calibro della conturbante Sharon Stone, della sofisticata Vanessa Paradis e della vulcanica Sofía Vergara. Opera divertente, poetica, semplicemente deliziosa!
Hateship, Loveship – Tratto dal racconto della scrittrice canadese Alice Munro, il film ruota intorno ad un uomo (Guy Pearce) che ha commesso un errore imperdonabile e ad una donna, quella giusta, che per uno scherzo del destino entrerà nella sua vita. Film sulla seconda opportunità, sul perdono, sull’importanza della famiglia e dell’amore.
Intruders – Film con cui abbiamo messo il primo piedino in sala. Dimenticarlo il 48 ore rivela quanto fosse terrificante il plot. In arrivo dal Far East, questo sarà altro B-movie pronto ad arricchie i palinsesti di Horror Channel.
L’Intrepido – Uno dei sette film italiani presentati alla 38° edizione del TIFF era il film di Gianni Amelio con protagonista Antonio Albanese. Era dall’epoca de “La Vita è bella” che non vedevo in un cinema Nord Americano un film di casa!
Life of Crime – Jennifer Aniston in un film drammatico attira il pubblico in sala e questa storia è davvero divertente anche se siamo ben lontani dalla commedia. L’opera è drammatica, ma i risvolti talvolta paradossali rendono il racconto, di un rapimento (!), leggero e godibile. Piacerà!
Lucky Them – Un po’ rom-com, un po’ dramedy, di sicuro un film ben fatto, con una sorpresa davvero inattesa che non sappiamo se sarà in grado di salvarlo. Ottimo con il ferro da stiro in mano.
Moebius – Il regista coreano Kim Ki Duk, dopo Venezia 70 porta anche a Toronto il suo film violento, a tratti di una comicità di dubbio gusto, spesso semplicemente con la voglia di stomacare il pubblico. Personalmente ho trovato l’assenza di dialoghi insopportabile, le scene pseudo-splatter sgradevoli e l’opera nel suo insieme davvero sopravvalutata. Quindi non scriverà alcun approfondimento.
Prisoners – Grande cast, grande idea, grande realizzazione, durata che si poteva sfoltire e purtroppo con passaggi salienti prevedibili. Questo film arriverà al cinema grazie alla presenza di Hugh Jackman e alla meravigliosa Melissa Leo!
R 100 – Incluso nelle “Midnight Madness” questo film giapponese riesce in due ore scarse a spaziare dal grottesco, al S&M al thriller. Una vera follia che salta dentro e fuori la testa del protagonista. Una storia nella storia. Un divertissement per pochi.
Rush – Il primo applauso forte e chiaro è arrivato in sala alla proiezione stampa di quest’opera che riesce ad unire risate, adrenalina, sentimento e storia. Il pubblico ha tifato, non ha tolto gli occhi dallo schermo ed ha sussultato. Una vera esperienza!
Sex, Drugs & Taxation – Per la seconda volta in poche settimane la storia di Danimarca ci sorprende con chicche tanto appassionanti quanto perfetto intrattenimento su grande schermo. Oggi torniamo agli anni ’60 e seguiamo due amici, un imprenditore e il suo avvocato.fiscalista. Il risultato è vera dinamite!
The Art of the Steal – Divertente, anzi esilarante, commedia che riporta sullo schermo glorie del cinema a stelle strisce anni ’90 facendo loro vestire i panni di un gruppo di ladri ricercati da tutti, interpol compresa. Piacerà un sacco non solo alle donne!
The Dinner – Film tratto dall’omonimo bestseller di Herman Koch, sceneggiato da Menno Meyjers (Il colore viola e Lionheart), ispirato a fatti di cronaca reali e raggelanti. Tanto il libro riesce a sorprendere il lettore, tanto la pellicola non riesce a reggere il confronto nonostante gli attori ce la mettano tutta. Sarebbe bello vedere una trasposizione Hollywoodiana.
The Fake – Animazione sud coreana che ci colpisce, rapisce e stupisce. Opera forte nel messaggio, provocatoria nella realizzazione, efficace nell’indurre nello spettatore una riflessione. Con un disegno un po’ retrò, senza alcun effetto speciale, questa storia è solidissima e godibilissima nonostante il linguaggio colorito. Film da scovare, vedere e suggerire.
The Last of the Robin Hood – Un po’ biptic, molto romanzato, un vero film all’americana di quelli che non stancano mai: c’è davvero tutto in questa pellicola! Grandi nomi (Kevin Kline e Susan Sarandon), un storia vera condita col peperoncino (l’ultimo amore di Errol Flynn), una confezione perfetta che non stancherà il pubblico.
The Love Punch – Commedia romantica con due protagonisti che sono amati da un pubblico vario che riesce a portare nella stessa sala giovani e non. Storia prevedibile di come una coppia di divorziati s’imbarcheranno in una avventura ai confini della realtà che potrebbe farli riavvicinare. Da ferro da stiro.
The Stag – Commedia irlandese, con riferimenti tutti irlandesi e umorismo molto irlandese che vede un gruppo di amici perdersi nella campagna irlandese in occasione dell’addio al celibato di uno di loro. Intreccio da manuale ma con dialoghi che hanno fatto scoppiare a ridere spesso e volentieri i presenti.
Third Person – Paul Haggis arriva a Toronto con il suo nuovo lavoro e gran parte del suo cast. Questa è la storia di tre uomini, in tre città che hanno un grosso peso sulla coscienza. Ma è anche la storia di tre donne che soffrono e ogni giorno combattono per non lasciarsi andare. Soprattutto l’opera mostra i sentimenti, il dolore, la parte più fragile dell’essere umano e riesce mirabilmente a non far percepire la sua lunghezza.
When Jews were funny – opera divertente e curiosa che ci fa realizzare come i re della comicità nord americana, soprattutto del secolo scorso, avessero origini comuni, inducendoci quindi a credere che il loro innato sarcasmo fosse dovuto a quel retaggio. Dimostrazione di come anche un documentario possa farci ridere di gusto.
Wild Duck – Film greco, visibilmente low budget rispetto allo standard nordamericano, che prende spunto da uno scandalo realmente accaduto nel 2005 e che proprio per questo motivo riesce a riempire quasi tutte le sedie del cinema. Putroppo la realizzazione non è efficace, dopo metà film i dialoghi non avevano fatto la loro comparsa e lo spettatore brancolava ancora nel buio.
Young and Beautiful – L’ultimo lavoro del registra Francois Ozon è la pellicola che scelgo per chiudere la mia prima esplorazione del TIFF. Opera persa a Cannes 2013, recuperata le ultime ore a Toronto. Applauso finale meritato!
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