Recensione Un buon posto per morire di Tullio Avoledo e Davide Boosta Di Leo
Ci sono autori per cui perdo letteralmente la testa, e dei quali non posso fare a meno di leggere ogni singola riga pubblicata: sto pensando a Gianni Biondillo, Ugo Barbàra, Covacich, e soprattutto a Tullio Avoledo. Abbagliato da “L’elenco telefonico di Atlantide” - romanzo che considero fra i cinque migliori della narrativa italiana dell’ultimo trentennio - non [...]