Concorso Letterario LA LETTURA – Soldi e tabacco di Francesco Spina

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SOLDI E TABACCO
di Francesco Spina

Samuel è uno stronzo timido. Ma a pensarci bene, definirlo semplicemente timido è un eufemismo.

Arrossisce, trema, balbetta, sputacchia e suda come una scrofa ogni volta che qualcuno che gli piace è nel raggio di venti metri. In compenso, quando in giro c’è gente che non gli va, è affascinante e sicuro di se come una cazzo di Star. E considerato che con me fa il divo, scommetto di non andargli per niente a genio. Ma va bene lo stesso. Quello stronzo piace a tutti, sia che faccia il figo, sia che balbetti come un idiota. Ha Magia; e tanto basta.

La cosa che più piace a Samuel, è Betty. E come dargli torto?

Occhi azzurri, curve morbide, pelle liscia. Anche Betty ha tanta Magia e piace a tutti.

Lavora in una tabaccheria. Vende nicotina e chewing gum, da dietro un vetro antiproiettile, al branco di coglioni e mezze seghe che ciondola tutti il giorno nel nostro merdoso quartiere di periferia.

Samuel vorrebbe tanto parlarle. Ma il vetro più la sua timidezza, sono per lui un ostacolo troppo grande da superare. Senza contare che il Coglione nemmeno fuma.

Allora gli viene un’idea: scrive qualche frase sul retro di una banconota da cinque e poi la usa per comprarsi dalla ragazza sigarette che poi finirà per distribuire in giro come un soldato americano dopo un’occupazione. All’inizio sono solo frasi del cazzo, del tipo: “Sei bellissima”, “Ti ho sognato” e via così. Poi il Cazzone diventa così bravo a scrivere in piccolo che riesce a stipare sul retro delle banconote, piccole poesie e bigliettini d’amore. Alla fine la sua scrittura diventa così minuta che le banconote si trasformano in vere e proprie lettere appassionate; ma ovviamente tutte senza firma.

Una volta mi è capitata tra le mani una di quelle banconote per uno di quei giri strani che i soldi fanno di solito. Non ne capisco molto, ma devo ammettere che leggendo quella roba, qualcosa mi si è smossa dentro. E mi è venuta una gran voglia di piangere e di essere felice. E forse ho fatto davvero tutto insieme in una notte più buia delle altre senza nulla da guardare alla tivù. Ma non ne sono sicuro, e comunque non lo racconterei in giro.

Purtroppo Betty, in tutto sto’ casino, non sembra accorgersi di nulla. Tutti i giorni, dietro il suo vetro antiproiettile, afferra le banconote di Samuel e le trasforma in pacchi di sigarette. Parole d’amore per veleno distillato; e tanti saluti al romanticismo.

In compenso in giro sento sempre più spesso storie di panettieri e giornalai che ricevono dichiarazioni d’amore da misteriosi ammiratori, scritte sul retro di banconote da cinque. Sembra che qualcuno di loro si sia già fidanzato con qualche cliente abituale; e c’è persino chi già parla di matrimonio. Ma Samuel non sa nulla. E va avanti a scrivere e sognare come ogni innamorato del mondo.

Poi il giorno arriva, ed è uno di quelli che cambiano per sempre la vita di un uomo.

Samuel entra nella tabaccheria. Vede Betty parlare con un tipo più carino della media e, mentre si avvicina al vetro con la sua solita banconota poetica stretta in una mano, ascolta il suo cuore scalpitare per troppa gioia mista al troppo dolore.

Poi sente Betty dire al ragazzo: << Amore, è da un po’ che non mi scrivi più nulla di bello sul denaro delle tue sigarette>>, e quello risponderle: << Ehi piccola, non ho più bisogno di certe cazzate>>.

Lei sorride. Lui sorride.

Persino Samuel sorride; ma un po’ come si farebbe al proprio funerale.

A quel punto il tipo carino si sposta e Betty chiede a Samuel se vuole il suo solito pacchetto di veleno.

Il mio amico resta lì come sospeso, quasi fosse indeciso se sputacchiare, balbettare, sudate o fare tutto insieme nello stesso tempo. Poi però la guarda dritto negli occhi e le fa:<< Lascia perdere. Mi sa che smetto>> e va via.

Forse pochi ci crederanno ma da quel giorno Samuel non è stato più uno stronzo timido; ma solo un tizio con tanta, tanta Magia.

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