Solo due ore e poi saremo tutti accalcati davanti al Teatro Strehler in attesa di goderci il film di apertura di questa 16ma edizione del festival tanto amato dai milanesi. Una vera e propria occasione per trascorrere dieci giorni in compagnia di attori e registi arrivati da quattro lati del globo nella nostra città. Peculiarità di questa kermesse è, infatti, il permettere e promuovere il contatto con filmaker, attori, produttori, musicisti e chiunque sia del settore, in quanto, essendo per lo più giovani esordienti, hanno spesso necessità pure di un tetto ed un divano sul quale dormire.

Come da tradizione noi li seguiremo da vicino e pubblicheremo le nostre sensazioni, qualche suggerimento e delle immagini  in questa pagina.

La speranza con l’attuale edizione, che a prima vista pare offrire più delle precedenti, è di riuscire a ricreare una atmosfera pari o superiore a quella sorta lo scorso anno grazie alla vostra vostra iperattiva partecipazione :-)

So, stay tuned e …
nel mentre potete godervi le annate precedenti qui: 2009 e 2010

Noi, nell’attesa che finiscano le proiezioni, rendiamo accattivante la manifestazione 2011 con qualche scatto:

gallery fotografica della prima serata 2011
gallery fotografica “Incontri italiani: dal Male al 2.0, elementi di satira dal web”
gallery fotografica “Atmosfere dal Milano Film Festival 2011”

Il nostro primo weekend al festival,

si è concluso provando molto sconforto e avvertendo i primi acciacchi da troppe ore seduti su poltroncine dalla insufficiente imbottitura. Tanti i ritardi ed i problemi tecnici, che al nostro inesperto occhio paiono i medesimi di sempre, maggior tolleranza nelle strutture che ospitano l’evento meno nell’organizzazione che in questa edizione pare presa in contropiede da non abbiamo ancora compreso cosa. Fatto sta che, nonostante la buona volontà e l’affetto che proviamo per questo specifico festival, pare che dovremo intraprendere una caccia al tesoro.

Dopo aver visto cinque lungometraggi e quattro gruppi di corti, siamo ancora in attesa di o p e r e  in concorso che siano all’altezza delle sinossi con le quali vengono presentate :( Infatti, il film più convincente è proprio l’ultimo visto, Gatos Viejos (Old Cats), che però appartiene alla categoria The Outsiders, ossia quella che ospita opere di cineasti dall’esperienza decisamente più strutturata. In questo caso, il talento è quello di Sebastian Silva e Pedro Peirano, le cui precedenti fatiche (soprattutto “Affetti e Dispetti”) sono note anche a parte del pubblico di casa nostra.

 

Ora però lasciamoci questo zoppicante inizio alle spalle e partiamo subito con una carrellata di quanto abbiamo visto.

LUNGOMETRAGGI in concorso:

Dernier étage gauche gauche – esilarante commedia che riuscirà ad intrattenervi e a farvi ridere dal primo all’ultimo minuto facendovi dimenticare il tempo. Storia di emarginazione, difficoltà economica e soprattutto di instabilità emotiva di una famiglia algerina e dell’ufficiale giudiziario che notificherà loro lo sfratto.  Candidato ai gradini più alti del podio del Festival e gli auguriamo riesca a conquistare qualche sala. Il regista Angelo Cianci è da tenere d’occhio! [vai alla recensione…]

El Premio (the Prize) – lunghi piani sequenza, assenza di dialoghi e la noia regnano sovrani. Noi il genio non l’abbiamo visto ed abbiamo abbandonato la sala dopo una abbondante ora di guasti tecnici e di attesa di una svolta thriller che ci avrebbe fatto rimanere saldi alla nostra poltroncina.

Finisterrae – surreale, onirico e divertito road movie in cui due fantasmi sono alla ricerca della trasformazione che li scuota dal torpore e dalla noia in cui versano. Interessante opera prima di Sergio Caballero, da sempre co-direttore del festival musicale Sònar , forse un po’ troppo sperimentale per la mia sensibilità, ma che il limitato minutaggio rende tollerabile a chiunque. Curioso scoprire che questa sia stata la prima pellicola scelta dagli organizzatori della 16ma edizione del MFF. [vai alla recensione…]

Here – regia abile, la cui esperienza in ambienti affini emerge chiaramente, cast convincente e d’eccezione, fotografia accattivante e paesaggi surreali.[vai alla recensione…]

Mad Bastards – tra i film in concorso, per ora, è il più convincente – non a caso arriva direttamente dall’ultimo Sundance.  Immagini e suoni si fondono e ci offrono un viaggio,  la lunga attraversata dell’Australia di TJ, che non è solo esteriore ma è soprattutto interiore. Una crescita che trasforma un “mad bastard” in un uomo. Nella mente di alcuni (l’Assistente) è riaffiorato subito il ricordo di un film culto sugli aborigeni di qualche decade fa, altri (V.) invece sono stati talmente rapiti dalla colonna sonora da non vedere subito il passaggio di testimone. Tutti concordano sia pellicola da non perdere. [vai alla recensione…]

Mlceti Zlato (All that Glitters) – interessante docu-film, a tratti grottesco, sulla miniera d’oro di Kumtor in Kyrgyzstan. Uno spaccato di realtà in un degli stati del ex Unione Sovietica. Leggero, interessante, con taglio atipico. Di più a breve…

Patang (the Kite) – qualcuno ha guardato giù quando ha fatto sorgere “problemi tecnici” tali per cui ci è stata offerta la versione “ridotta” di questo lungometraggio infinito, con dialoghi familiari rubati ai vicini, e tante (troppe) immagini di cieli costellati di aquiloni. Si avverte chiaramente la assenza di una solida sceneggiatura e noi abbiamo sofferto ogni minuto. Mediteremo ancora un po’ sul post.

I CORTOMETRAGGI:

dopo aver visto la metà dei gruppi in concorso, il nostro Alf ci ha stilato una classifica delle migliore prove a cui ha assistito così da guidarvi nella maratona prevista il prossimo fine settimana:

I migliori corti dei gruppi dalla A alla E
I migliori corti dei gruppi F, G e H
I migliori corti dei gruppi I, J e K

THE OUTSIDERS:

Gatos Viejos (Old Cats) – un film sulla famiglia, sui rapporti sfasciati e soprattutto sull’invecchiare e la malattia. Un’abile regia e delle attrici, che anche solo con lo sguardo riescono a provocarci emozioni, danno vita ad una pellicola dolcemente drammatica che riuscirà pure a strapparci molti sorrisi. Da vedere! [vai alla recensione…]

Blackthorn – un Sam Shepard invecchiato interpreta un superstite Butch Cassidy oramai anziano, che controvoglia si ritrova alle prese con un ladro in terra straniera. Moderno western, nonostante sia ambientato agli inizi del secolo scorso, che oltre a una storia ricca di morale ci offre scorci boliviani davvero mozzafiato. [vai alla recensione…]

SOUNDOC:

R.E.M. – Six Days – Vincent Moon ci porta dietro le quinte, durante il making of dell’album “Accelerator” del noto gruppo statunitense. Le prove prima della registrazione dei nuovi brani, così come viste dal cineasta indipendente, che essendo presente in sala ha introdotto da solo il proprio  lavoro. Un processo creativo al contrario quello della rock band, un metodo innovativo quello speimentato da Moon per lanciare l’ennesima fatica degli R.E.M.

FANTASTIC MR. POSTER:

Rassegna davvero particolare che ha voluto rendere omaggio a Randall Poster, colui che ha ridefinito una professione, quella del sound supervisor. La sedicesima edizione del Festival ha deciso di riproporre alcuni dei suoi film e di affiancare ad essi anche pellicole che lo hanno ispirato nel suo lavoro. Molte di queste opere sono note a noi tutti. Abbiamo comunque deciso di dedicare qualche pensiero ad alcune di esse. Essendo grandi classici, non potevamo che affidarli a  Mks77, che ha visto per noi:

American Graffiti
Drugstore Cowboy
Le avventure acquatiche di Steve Zissou (The Life Aquatic with Steve Zissou)