MILANO – 24ª EDIZIONE DEL FESTIVAL DEL CINEMA AFRICANO, D’ASIA E AMERICA LATINA

Milano non ha un unico, elefantiaco e dispersivo festival di cinema, ma una serie di manifestazioni nell’arco dell’anno. Il Milano Film Network riunisce 7 rassegne specialistiche più piccole e specifiche, ma non meno ricche e approfondite: dallo SPORT MOVIES & TV FEST al MIX dedicato al cinema a tematiche gay, a SGUARDI ALTROVE che presenta film di donne o a tematiche femminili.

Maggio è il mese del FESTIVAL DEL CINEMA AFRICANO, D’ASIA E AMERICA LATINA, giunto quest’anno alla 24ª Edizione. Nonostante la crisi economica e la latitanza di grandi sponsor, anche quest’anno gli organizzatori hanno fatto i salti mortali ma sono riusciti a darci un programma di tutto rispetto, articolato su 6 giorni in varie sale della città, fra cui Auditorium San Fedele, Cinema Beltrade, Spazio Oberdan e Cinema Rosetum.
Non solo film: anche incontri con artisti e registi, corsi, visite guidate, degustazioni, concerti di musica etnica e dj set serali, mostre e una sfilata di moda africana.

Il programma completo lo trovate qui  o cliccando sulla locandina.

Al tradizionale Concorso Lungometraggi, documentari e di finzione, FINESTRE SUL MONDO sono affiancati fra gli altri un Concorso Corti, le rassegne IL RAZZISMO E’ UNA BRUTTA STORIA e FILM THAT FEED, sugli stessi temi, il rapporto fra l’Uomo, il Cibo e la Terra che lo produce, del prossimo EXPO 2015. Saranno presentati 51 titoli (scelti su più di 700 film visionati) fra cui 2 in prima mondiale, 6 in prima europea e 28 in prima nazionale (più dettagli nel nostro post introduttivo).

Di seguito i film visionati – prima i film di finzione, poi i documentari – in un diario destinato ad allungarsi con lo scorrere dei giorni.
Cliccate sul titolo per leggere la recensione.

Un evento speciale fuori concorso, la proiezione in anteprima nazionale di TWO MEN IN TOWN del regista francese Rachid Bouchareb, con Forest Whitaker, Brenda Blethyn e Harvey Keitel, già presentato all’ultimo Festival di Berlino.

DES ÉTOILES, della franco senegalese Dyana Gaye, è la storia fresca e coinvolgente di una famiglia di Dakar dispersa fra Torino e New York.

In anteprima italiana il film vincitore dell’Orso d’Oro alla Berlinale 2014: l’avvincente noir cinese BLACK COAL, THIN ICE di Yinan Diao, storia cupa e sanguinosa di un feroce serial killer e del poliziotto in disgrazia che cerca in tutti modi di incastrarlo.

AYA DE YOPOUGON, nato dall’omonima graphic novel di Marguerite Abouet, è un dolce e divertente film ivoriano. Colorata storia di adolescenza, sentimenti, famiglia, bugie e tradimenti che merita un secondo passaggio.

BASTARDO è un curioso film tunisino, protagonista un uomo povero, che sembra destinato ad essere per sempre una vittima. Un colpo di fortuna lo fa arricchire e diventa persecutore a sua volta.

Arriva dal Costa Rica POR LAS PLUMAS, esilarante racconto di quanto sia complicato allevare un gallo da combattimento, specialmente se non sai dove tenerlo.

Dall’Ecuador NO ROBARAS… (A MENOS QUE SEA NECESARIO). Una madre in prigione per il tentato omicidio di un compagno violento. Una figlia sedicenne che diventa capofamiglia. Nella totale latitanza dei servizi sociali e senza veri di amici di cui fidarsi Lucia è costretta a decidere: si può rubare, se è davvero necessario?

E’ invece filippino il terzo e ultimo film della sezione “E tutti ridono…” : EKSTRA (Comparsa) è una commedia agro-dolce dedicata a cosa accada sul set di una soap-opera di successo. Sessioni estenuanti, capricci, umiliazioni e noncuranza a Manila come altrove. Un altro aspetto della globalizzazione.

Nel 2003 una bomba esplode in un parco di Taipei, provocando una pioggia di riso. THE RICE BOMBER è la storia vera di un contadino di Taiwan, eroe della lotta contro le multinazionali dell’agricoltura.

Due torti non fanno una ragione: nel cileno MATAR A UN HOMBRE un uomo tranquillo, per difendere la sua famiglia dalle persecuzioni di un criminale, si trasforma in un killer spietato.

PALESTINE STEREO: Jenin, Cisgiordania – A causa di un bombardamento israeliano Stereo, cantante di matrimoni, ha perso la moglie, mentre suo fratello Samy, che era il suo tecnico del suono, è rimasto sordo e muto. Ora i due vogliono andarsene in Canada, ma la burocrazia è tanta. Quando finalmente hanno passaporti e visti e hanno racimolato i 10.000 dollari necessari per emigrare la Storia bussa un’altra volta alla loro porta.

Gli interessanti documentari sudafricani

AN INCONSOLABLE MEMORY: magnifico, emozionante film che ci porta negli anni ’50-’70’ a scoprire la storia della prima compagnia di Teatro d’Opera del Sudafrica, che era composta solo da “colored” – e di come il regime dell’Apartheid ne segnò la fine.

THE DEVIL’S LIAR (La Tana del Diavolo) di agghiacciante realismo. Per alcuni giorni una telecamera segue, quasi pedina, il capo di una delle più violente gang di Cape Town, per le strade e nell’intimità della famiglia.

E, a vent’anni dalle prime elezioni multirazziali in Sudafrica, NELSON MANDELA: THE MYTH AND ME. Un ritratto sincero e non convenzionale insieme una riflessione importante sulla sua eredità.

Dalla Thailandia arriva, invece, THE SONGS OF RICE, omaggio a quello che oltre ad essere un alimento essenziale in tutto il mondo racchiude in sé millenni di tradizioni.

Un gruppo di narratrici, ma non di favole. In SCHEHERAZADE’S DIARY le donne rinchiuse nel carcere di Baabda a Beirut paradossalmente scoprono la libertà di una diversa dimensione femminile. Raccontano tragiche storie di abusi, dolore e infelicità, ritrovando se stesse attraverso l’esperienza catartica del teatro.

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