Recensione di A Different Man, il film con Sebastian Stan solo al cinema da giovedì 20 marzo!

La locandina italiana del film A Different Man.

La locandina italiana del film A Different Man.

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Aaron Schimberg
CAST: Sebastian Stan, Renate Reinsve, Adam Pearson, Owen Kline, Marc Geller
DURATA: 116 minuti
USCITA (cinema): 20 marzo 2025
DISTRIBUZIONE: Lucky Red


RECENSIONE

Edward è un attore e vive a New York e è affetto da una condizione chiamata neurofibromatosi che gli ha deturpato il volto. Quando Ingrid, una giovane ragazza norvegese a cui non sembra importare del suo aspetto, si trasferisce nell’appartamento affianco a lui, se ne innamora, e per questo motivo decide di sottoporsi a un trattamento sperimentale che dovrebbe ridargli un aspetto cosiddetto “normale”. Ma qualcosa prende il sopravvento su di lui…

Adam Pearson in A Different Man. Photo: courtesy of Lucky Red.

Adam Pearson in A Different Man. Photo: courtesy of Lucky Red.

A Different Man è il terzo lungometraggio del regista Aaron Schimberg, presentato al Sundance e poi alla Berlinale 2024. Schimberg torna a collaborare con Adam Pearson, dopo Chained for Life (2018): l’attore e attivista britannico, che soffre di fibromatosi fin da bambino, è stato candidato al Gotham Independent Film Awards come miglior attore non protagonista e interpreta Oswald, il doppio del protagonista Edward.

Il film è incentrato sulla tematica dell’accettazione di sé, ma va anche molto più in profondità, perché mette in scena una storia che riflette sul non avere personalità, sul concentrarsi sull’aspetto esteriore piuttosto che su quello interiore. Tematica attuale e universale più che mai, Schimberg la vira sul thriller arricchendo la trama di molti elementi di suspence hitchcockiana (a partire dalle bellissime e torbide musiche di Umberto Smerilli).

Perché il protagonista, Edward (che non può non far pensare a John Merrick di The Elephant Man del compianto David Lynch), da quando riuscirà a esaudire il suo desiderio di avere un aspetto che rispetti i canoni di bellezza e “normalità” (non per niente la nuova versione sarà interpretata da Sebastian Stan), non realizzerà un sogno ma anzi, cadrà in un incubo.

Sebastian Stan in A Different Man. Photo: courtesy of Lucky Red.

Sebastian Stan in A Different Man. Photo: courtesy of Lucky Red.

Cambiando il suo aspetto Edward perderà la sua personalità, ma qui il film va oltre e ci pone di fronte a un lecito dubbio: non è che forse una personalità non l’avesse proprio mai avuta? Avendo passato una vita a vivere nella gabbia della sua immagine, Edward non ha mai davvero sviluppato la sua parte interiore, e quando si ritrova a non dover più pensare al suo volto, la sua vacuità prenderà il sopravvento.

Come nella più classica delle favole nere, la magia dà e la magia toglie, così Edward entrerà in un tunnel di paranoia, gelosia, ossessione, e in un gioco di doppi sempre più soffocante e inquietante.

Il classico tema dell’attore che si rispecchia nel personaggio e di quest’ultimo che in qualche modo rompe la quarta parete e prende letteralmente vita, inglobando il personaggio “vero”, è qui trattato in modo originale e sofisticato: A Different Man infatti mescola i generi, giostrandosi fra dramma, thriller, satira e anche una bella dose di surrealismo, per poi alla fine racchiudere il tutto in una vera e propria commedia nera.
Una scena di A Different Man. Photo: courtesy of Lucky Red.

Una scena di A Different Man. Photo: courtesy of Lucky Red.

Sull’inquietante sipario del film si alternano personaggi ambigui e fastidiosi, perché alla fine nessuno di loro ha lavorato su se stesso e sulla sua interiorità. Perché anche il buon Oswald, che appare così simpatico e brillante, alla fine non è altro che un eccentrico e egoriferito prodotto di questa società. Il suo perbenismo e la sua esuberanza fanno da contraltare alla timidezza e quasi apatia di Edward, il quale rimane mero spettatore della sua vita, che pian piano gli si sgretola fra le mani.

Lui che aveva cercato di cambiare vita per Ingrid (interpretata da Renate Reinsve), la vicina di casa di cui si innamora, alla fine si ritrova invischiato in una sorta di triangolo dove lui non ha neanche un ruolo. E lei – La persona peggiore del mondo – è l’ennesimo specchietto per le allodole, estremamente superficiale e volubile, è vittima di continue fascinazioni e alla fine è vuota esattamente come tutti gli altri attori di quel palco.

Indubbiamente A Different Man è una pellicola interessante e ben confezionata, ma alla fine tutto il suo impianto fatto di rimandi, mise en ebyme e rispecchiamenti risulta ripetitivo e, nonostante i momenti di pura satira, rischia di annoiare.

Margherita Giusti Hazon


TRAILER UFFICIALE

A Different Man con il vincitore del Golden Globe Sebastian Stan | Trailer ITA HD