NOSFERATU, il remake del celebre capolavoro di Murnau al cinema

Recensione di NOSFERATU, il film di Robert  Eggers in anteprima il 31 dicembre e in tutti i cinema da Capodanno 2025!

La locandina italiana del film Nosferatu (2024).

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Robert Eggers
CAST: Lily-Rose Depp, Aaron Taylor-Johnson, Bill Skarsgård, Nicholas Hoult, Emma Corrin
DURATA: 132 minuti
USCITA: mercoledì 1° gennaio 2025
DISTRIBUZIONE: Universal Pictures


RECENSIONE

L’ossessione tra una giovane donna e l’antico vampiro della Transylvania che la perseguita nella Germania del 19esimo secolo.

Lily-Rose Depp è Ellen Hutter nel NOSFERATU di Robert Eggers. Photo Credit: Courtesy of Focus Features / © 2024 FOCUS FEATURES LLC.

Robert Eggers dirige il remake del celebre capolavoro muto del 1922, Nosferatu di Friedrich Wilhelm Murnau, che già fu rifatto da Herzog nel 1979 con Klaus Kinski nel ruolo del vampiro.

Nosferatu di Murnau è uno dei capisaldi del cinema espressionista tedesco, liberamente ispirato al romanzo del 1897 Dracula di Bram Stoker. Su questo film aleggiano diverse leggende, la più nota racconta che dietro il trucco del Conte Orlok non ci fosse l’attore Max Schreck ma Murnau stesso: si pensava infatti che fosse troppo strano che la traduzione letterale del nome dell’attore fosse “Massimo Spavento” e quindi dovesse per forza essere un escamotage. Inoltre, l’opera fu oggetto di una causa per violazione dei diritti d’autore intentata dalla vedova di Stoker, perché anche se Murnau cambiò i nomi e le location rispetto al romanzo originale, la trama era evidentemente identica. Alla fine del film si salvarono i negativi, perché tutte le copie vennero bruciate. Una disgrazia, per fortuna a lieto fine.

Perché perdere Nosferatu avrebbe significato perdere una delle opere più straordinarie mai realizzate, intrisa di simbolismo, orrore, romanticismo, oscurità, sensualità. Realizzandone il remake, Eggers ha dimostrato nel modo più definitivo possibile di avere il talento la cifra stilistica gotica degna di un grande autore: perché il suo Nosferatu è visivamente straordinario, una magia per gli occhi, che sapevano essere abili e veloci nell’assuefarsi al buio, un ammaliante sprofondare in un bianco e nero a lume di candela.

Nicholas Hoult e Aaron Taylor-Johnson nel film NOSFERATU di Robert Eggers. Photo Credit: Aidan Monaghan / © 2024 FOCUS FEATURES LLC.

Eggers, nonostante abbia appena superato la soglia dei quarant’anni, ha già sulle sue spalle opere del calibro di The Witch, The Lighthouse e The Northman, tutte pellicole che ha presentato nei più importanti festival cinematografici del mondo. Ha iniziato la sua carriera in teatro e per tanti anni ha lavorato come scenografo e costumista: queste sue origini si percepiscono come non mai in questo suo ultimo film, dove le luci e le ombre si posano sui luoghi e sui volti alla perfezione.

La trama è fedele, siamo nella Germania del 1833, Thomas Hutter viene spedito dalla compagnia immobiliare per cui lavora a far firmare un contratto a un facoltoso e misterioso uomo in un luogo sperduto della Romania. Ma come sappiamo questo è solo un diversivo per permettere al Conte Orlok di possedere sue moglie Ellen, di cui è ossessionato.

La versione di Eggers è quindi fedelissima, è vero, ma è anche altrettanto personale: il regista mette la sua visione in ogni frame, nei movimenti di macchina da presa, negli sguardi in camera. Le inquadrature frontali di Eggers e le immagini incantevoli di buio e controluce del direttore della fotografia Jarin Blaschke fanno di Nosferatu un’opera impeccabile, che si avvale anche di un cast intenso e perfetto in ogni suo componente, da Lily-Rose Depp che interpreta in modo magistrale la protagonista, a Bill Skarsgård, un vampiro fisicamente piuttosto inedito, dotato di baffi e privo di canini affilati, passando per il cinico Aaron Taylor-Johnson, ma soprattutto per un come sempre incredibile Willem Dafoe, nel ruolo dell’achemico dottor Albin Eberhart von Franz.

Willem Dafoe è il Professor Albin Eberhart von Franz nel film NOSFERATU. Photo Credit: Aidan Monaghan / © 2023 FOCUS FEATURES LLC.

Eggers ancora una volta riesce a creare un personaggio femminile potentissimo che porta con sé il tema profondo del film, ovvero che il desiderio è incontrollabile quando rimane represso, nell’ombra, non dichiarato e non dichiarabile. È solo facendolo uscire dalla prigione della mente che è possibile sconfiggerlo, solo così perde il suo potere distruttivo, e solo così infatti Ellen riuscirà a sconfiggerlo: non solo ammettendolo a se stessa e agli altri ma anche concedendoselo.

Perché la lotta messa in scena dal racconto di Nosferatu è quella di una donna indipendente che desidera essere libera e che si trova a dover combattere, da sola, contro una società maschilista che la vuole reprimere, che la definisce pazza, che l’unica cosa che sa dirle è di indossare un corpetto più stretto, come fosse un animale da imbrigliare o da mettere al guinzaglio.

Lily-Rose Depp è Ellen Hutter nel film NOSFERATU. Photo Credit: Courtesy of Focus Features / © 2024 FOCUS FEATURES LLC.

Questa è una lotta fra titani, una lotta antichissima fatta di contrapposizioni nate ancora prima della creazione dell’uomo: cultura contro natura, cervello contro corpo, alchimia contro scienza, mente contro corpo.

Qui finalmente sarà il corpo a vincere, l’alchimia, la natura, e quindi la donna, in un film pieno di animalità e di junghismo (in primis nella citazione del nome dell’unico dottore in grado di aiutare Ellen, quello interpretato da Dafoe, perché von Franz è il cognome della celebre e straordinaria psicoterapeuta svizzera  – e non a caso è una donna – che ha incentrato i suoi studi e i suoi scritti su favole, sogni e alchimia).

Alla fine l’unico difetto che si può contestare al Nosferatu di Eggers è di non fare paura, di non essere un film horror, ma se ci pensiamo bene: cosa c’è di più spaventoso che guardare negli occhi l’oscurità che abbiamo dentro ed essere guardati da lei di ritorno?

Margherita Giusti Hazon


TRAILER UFFICIALE

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