Recensione di Maxxxine, il film con Mia Goth, Giancarlo Esposito e Kevin Bacon solo al cinema dal 21 agosto 2024.
SCHEDA DEL FILM
REGIA: Ti West
CAST: Mia Goth, Giancarlo Esposito, Michelle Monaghan, Elizabeth Debicki, Kevin Bacon
DURATA: 103 minuti
DATA DI USCITA: mercoledì 21 agosto 2024
DISTRIBUZIONE: Lucky Red, Universal Pictures
RECENSIONE
Ambientato nella Hollywood degli anni ’80, il film segue Maxine Minx, l’unica sopravvissuta a un terribile massacro, una star del cinema per adulti e aspirante attrice, che finalmente ottiene la sua grande occasione. Tuttavia, il suo percorso verso la celebrità viene minacciato quando un misterioso killer inizia a prendere di mira le starlette di Hollywood. Questa nuova ondata di violenza porta alla luce il passato oscuro di Maxine, mettendo a rischio il suo futuro e la sua immagine attentamente costruita.
Maxxxine è il capitolo finale della trilogia creata da Ti West e composta da X – A Sexy Horror Story e dal prequel Pearl, saga molto amata e targata A24 che ora giunge al termine, purtroppo in discesa, in tutti i sensi.
Il cinefilo Ti West mette qui in campo una sottotrama pura slasher anni ’80 e tantissime citazioni cinematografiche e meta-cinematografiche – d’altronde siamo nella Mecca del cinema – che però risultano sterili, strizzatine d’occhio a un pubblico che ormai è più interessato a fare l’elenco delle cit. riconosciute che al senso della storia, ai suoi simboli e alle sue trasfigurazioni.
Tutto bellissimo quando si tratta di rivisitare gli anni ’80, fra videoteche, poster e insegne luminose, ma tutto anche già troppo visto e ci si aspetterebbe qualcosa in più dopo i primi due capitoli che ci avevano lasciato a bocca aperta. Maxine a un certo punto entra nella casa di Psycho, e forse avrebbe avuto senso dare a quel celebre luogo un ruolo all’interno dello svelamento di trama, o perlomeno che fungesse da indizio per depistare lo spettatore facendogli pensare a qualche doppia personalità in corso. Ma alla fine la citazione risulta quasi sprecata, una pacca sulla spalla all’amico cinefilo per dire “beccata”.
Se mai gli aspetti interessanti del film riguardano il racconto – con un bel sottofondo critico – del sunset boulevard sempre più corrotto, l’indagine dei lati oscuri di Hollywood con le sue gioie e i suoi dolori, le sue contraddizioni e le sue ipocrisie. Anche questo già visto (negli ultimi due anni poi in modo quasi abusato) ma comunque Ti West ne ha viste di cose e il suo punto di vista è sicuramente interessante e necessario.
Meticolosa la colonna sonora e i costumi usati per ricostruire gli anni ’80, e naturalmente magistrale la performance di Mia Goth, ormai divenuta una delle più amate Scream Queen del momento. È infatti lei il cuore pulsante del film, la macchina da prese la segue in ogni suo movimento, tratteggiando un personaggio sfaccettato, complesso, contraddittorio, profondo e attuale. Difficile non immedesimarsi e non fare il tifo per una self made woman che non si piange mai addosso neanche quando la morte ormai la circonda da ogni lato, sempre guidata da un profondo senso di speranze e rivalsa.
Maxine sogna il futuro ma è perseguitata dal passato e lo sappiamo che bisogna passare dal “kill your darlings” per disinibire la propria crescita, sia come soggetti che come artisti, in questo caso come attrice, perché Maxine sogna il grande successo, vuole essere famosa, riconosciuta per strada, è ambiziosa e niente si può mettere fra lei e il suo sogno, neanche chi l’ha messa al mondo.
L’ago della bilancia di questo ultimo capitolo senza dubbio si è però spostato sul lato più pulp e divertente della storia e meno su quello del terrore. Sebbene le scene degli omicidi siano efferate, la rivelazione finale del killer con il suo “intervento divino” non è decisamente all’altezza delle aspettative create dai film precedenti della trilogia e anzi, quasi sfiora il surreale e il ridicolo.
Ottima l’interpretazione di Giancarlo Esposito nel ruolo dell’agente-sicario di Maxine, e quella di Kevin Bacon, il detective privato spaccone, viscido e sarcastico che ha la sua tragica fine tatuata in faccia.
Alla fine Maxxxine è un film che si lascia guardare, ma l’horror è un’altra cosa.
Margherita Giusti Hazon
TRAILER UFFICIALE
Laureata in Lettere Moderne, Margherita lavora alla Fondazione Cineteca Italiana, collabora con la rivista Fabrique du Cinéma, ha in corso alcuni progetti come sceneggiatrice e ha pubblicato il suo primo romanzo, CTRL + Z, con la casa editrice L’Erudita.
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