Recensione di Sbatti il mostro in prima pagina in versione restaurata 4K dalla Cineteca di Bologna. Dopo 52 anni il film di Marco Bellocchio ha ancora molto da raccontare!

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La locandina del film Sbatti il mostro in prima pagina ora al cinema! 

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Marco Bellocchio
CAST: Gian Maria Volonté, Fabio Garriba, Corrado Solari, Laura Betti
DURATA: 88 minuti
DATA DI USCITA: 4 luglio 2024
DISTRIBUTORE: 01 Distribution


RECENSIONE

Sbatti il mostro in prima pagina è un mistero, un emblema. Marco Bellocchio, lo ha definito una delle sue opere meno riuscite eppure presenta tutti gli stilemi di un vero classico del cinema, così attuale da riuscire a superare la prova del tempo, a raccontare qualcosa di nuovo anche a distanza di 52 anni.
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Una scena del film Sbatti il mostro in prima pagina. Photo: courtesy of 01 Distribution.

Milano, 1972. La città è in fermento: alla vigilia delle elezioni politiche, la capitale lombarda è invasa da manifestazioni e accesi tumulti da parte dei gruppi di estrema destra e della sinistra extraparlamentare. Il redattore capo de Il Giornale, Giancarlo Bizanti (Gian Maria Volonté) non è solo un osservatore degli eventi ma, in accordo con il facoltoso editore della testata, vigila per rafforzare il voto conservatore dei suoi lettori.

Quando viene violentata e uccisa Maria Grazia Martini, studentessa di ottima famiglia, il morboso fatto di cronaca nera diventa un pericoloso strumento politico. Bizanti segue personalmente il caso, facendosi aiutare dal più giovane ma promettente collega Roveda (Fabio Garriba). I due trovano valide prove che indicherebbero nel colpevole il ventenne Mario Boni (Corrado Solari) esponente di Lotta Continua. Boni è uno spiantato, mantenuto dalla cinquantenne, squinternata Rita (Laura Betti), vive alla giornata e ha avuto una breve relazione con la liceale. Un perfetto assassino?

Roveda è alle prime armi ma, ben presto, si accorge della manipolazione del suo superiore e di essere entrato in un gioco più grande di lui, dove la verità ha davvero poca importanza.

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Una scena del film Sbatti il mostro in prima pagina. Photo: courtesy of 01 Distribution.

Primariamente, il film doveva essere diretto dallo sceneggiatore Sergio Donati (Giù la testa, 1971) in collaborazione con il critico cinematografico Goffredo Fofi. Non sappiamo quale taglio registico avrebbe assunto ma Sbatti il mostro in prima pagina porta la vivida firma di Marco Bellocchiosia negli eccessi, sia nella qualità narrativa.

Il regista, al suo quinto lungometraggio, sceglie la via degli estremismi – lo stesso approccio da lui retroattivamente criticato – per raccontare lo stato dell’arte del giornalismo, dell’influenza dei media sull’opinione pubblica che mira non a narrare i fatti ma a manipolarli per fini di propaganda, con la tacita complicità delle forze dell’ordine.

Poco importa che il film diriga questa modalità solo alla Destra: tale sbilanciamento è comprensibile nel suo contesto storico culturale. Con lo sguardo sullo schermo e la mente rivolta all’oggi, il messaggio si fa tristemente ironico. Si annullano le polarizzazioni ma, nonostante i mezzi di informazione completamente rivoluzionati, rimane identico, immutabile, eterno.

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Una scena del film Sbatti il mostro in prima pagina. Photo: courtesy of 01 Distribution.

L’opera di Bellocchio raggiunge la piena efficacia ma a fasi alterne.

Se i contorni di questo lugubre melodramma e dei suoi protagonisti appaiono a tratti inverosimili fino alla caricatura, non si può che constatare la maestria con cui lo spettatore viene messo a conoscenza degli eventi. Un vorticoso viaggio di lucida follia, di prevaricazione e di spietata lungimiranza che mostra, al di là dei sensazionalismi, quanto sia fragile uno stato in cui oscure ragioni di ordine superiore riescano a trasformare il verosimile in autentico.

Il film acquista forza attingendo, con grande intelligenza, da scelti frammenti di verità a cominciare dall’iniziale montaggio documentaristico di eventi dell’epoca come gli scontri tra polizia e attivisti. L’ispirazione dal vero si riscontra nella triste storia della morte della studentessa, che ricalca a grandi linee l’evento luttuoso di Milena Sutter così come le riprese da telegiornale di un comizio del movimento anticomunista tenuto da Ignazio La Russa. Le antiche parole dell’attuale Presidente del Senato, oggi ci sembrano a dir poco profetiche.

La costruzione di alcuni personaggi appare piuttosto piatta, priva di chiaroscuri, a cominciare dall’atteggiamento blasé dell’editore fino ai metodi poliziotteschi degli interrogatori. Quelle di Gian Maria Volonté e di Laura Betti, nonostante l’enfasi, sono un gioiello di interpretazione.
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Una scena del film Sbatti il mostro in prima pagina. Photo: courtesy of 01 Distribution.

L’attrice è una donna persa nella sua fragilità, avanti con gli anni e invaghita di un uomo più giovane, che le ricorda la sua perduta giovinezza. Rita, però, non ispira facile pietà o tenerezza. Al contrario, è lunatica, meschina e vendicativa di un amore che non è mai esistito. Volonté crea un giornalista che non è banalmente servo del potere ma il perfetto deus ex machina manipolatorio che offre ai lettori solo ciò che vogliono leggere. Il dialogo surreale con la moglie, ai suoi occhi un’autentica cretina che crede alle notizie del telegiornale, è un magnifico esempio di cinismo.

Ma lo vuoi capire che dalla moglie del responsabile di uno dei più qualificati giornali italiani si pretenderebbe una mentalità un pochino più evoluta di quella del suo lettore medio? Quando comincerai a capire il mondo, a capire la differenza tra quello che si pensa e quello che si dice?

Un affabulatore che convince tutti, con la forza delle parole e la sua fisicità, così amorale e perciò il più pericoloso di tutti. Non a caso, quando Bizanti fa lo scioccante ritratto delle masse, definendole molto più primitive di quello che si possa immaginare, cita Gobbels, le sue tecniche di propaganda.

Sbatti il mostro in prima pagina, al cinema dal 4 Luglio, offre uno dei più realistici ritratti di un’Italia, tra idealismo e resa, che cambia tutto senza volere davvero cambiare.

Silvia Levanti


TRAILER UFFICIALE

SBATTI IL MOSTRO IN PRIMA PAGINA di Marco Bellocchio (2024) - Trailer Ufficiale HD


CREDITI RESTAURO

Quella attualmente al cinema è la versione del film restaurata in 4K dalla Cineteca di Bologna, in collaborazione con Surf Film, Kavac Film e Minerva Pictures, con la supervisione dello stesso Bellocchio; i negativi scena e suono originali sono stati digitalizzati da Augustus Color e restaurati presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata.