Recensione di Abigail, il film di Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillet solo al cinema dal 16 maggio 2024!
SCHEDA DEL FILM
REGIA: Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillet
CAST: Melissa Barrera, Dan Stevens, Alisha Weir, Kethryn Newton, William Catlett
DURATA: 109 minuti
DATA DI USCITA: giovedì 16 maggio 2024
DISTRIBUZIONE: Universal Pictures
RECENSIONE
Un gruppo di aspiranti criminali rapisce una dodicenne di nome Abigail con la passione per la danza, figlia di un potente e importante boss della malavita. Ma niente è come sembra e molto presto i rapitori si pentiranno di ciò che hanno fatto…
Con la stessa struttura di Dieci piccoli indiani (non per niente citato all’interno del film), Abigail è un horror dove piano piano durante la notte i protagonisti, nonché rapitori, iniziano a scomparire e morire uno dopo l’altro.
Matt Bettinelli-Olpin e TylerGillet (Finchè morte non ci separi) dirigono un film che spazia non solo fra i generi (c’è il crime, lo splatter, l’indie, l’horror, l’heist movie e la commedia) ma anche fra i toni, mostrando continuamente una alta dose di ironia e dialoghi spesso non-sense e fuori tema “alla tarantino”, ma anche momenti più cupi e intimi. Macabro e buffo però non sempre sono in sintonia.
La protagonista Abigail – interpretata dalla giovanissima e talentuosa Alisha Weir – non è affatto una spaventata e innocua dodicenne, ma un vampiro in tutù molto assetato di sangue e molto annoiato che per gioco si diverte a portare le sue prede in una grande e decadente villa isolata in mezzo al nulla. Magistrale il passaggio che la ragazzina riesce a compiere da vittima a carnefice con naturalezza e assoluta credibilità.
Fra i rapitori, che si danno dei nomi inventati per non farsi riconoscere, c’è Joey (Melissa Barrera), una giovane madre tossicodipendente e ex medico dell’esercito, l’ex detective Frank (Dan Stevens), Sammy (Kathryn Newton), abilissima hacker ma un po’ svampita, il cecchino Rickles (William Catlett), Peter il sicario (Kevin Durand) e il driver Dean, interpretato da Angus Cloud, alla cui memoria il film è dedicato, in quanto sua ultima apparizione sul grande schermo dopo la tragica morte.
La trama procede per plot twist e colpi di scena, ma nonostante molti momenti notevoli e brillanti il film non riesce a raggiungere un coinvolgimento pieno a causa di sequenze che non sono all’altezza del genere e del tema vampiresco. Il problema principale risiede nella sceneggiatura, dove la coerenza più volte scivola e il procedere del film si fa dilatato e dispersivo.
Indagato pochissimo il tema familiare che invece sarebbe stato interessante approfondire, considerando anche che il padre di Abigail è l’affascinante Matthew Goode, già vampiro nella serie fantasy A Discovery of Witches.
In definitiva Abigail è sicuramente un film intrigante e stravagante con però diverse incongruenze che lo rendono a tratti goffo.
Margherita Giusti Hazon
TRAILER UFFICIALE
Laureata in Lettere Moderne, Margherita lavora alla Fondazione Cineteca Italiana, collabora con la rivista Fabrique du Cinéma, ha in corso alcuni progetti come sceneggiatrice e ha pubblicato il suo primo romanzo, CTRL + Z, con la casa editrice L’Erudita.
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