Recensione di May December, il film con Natalie Portman e Julianne Moore solo al cinema dal 21 marzo.
SCHEDA DEL FILM
Regia: Todd Haynes
Cast: Natalie Portman, Julianne Moore, Charles Melton, Cory Micheal Smith, Elizabeth Yu
Durata: 113 minuti
Uscita: giovedì 21 marzo 2024
Distribuzione: Lucky Red
RECENSIONE
Una famosa attrice è intenzionata a realizzare un film sulla storia vera di una coppia, la cui relazione clandestina (lui appena tredicenne, lei una donna matura) aveva infiammato la stampa scandalistica e sconvolto gli Stati Uniti vent’anni prima. Per prepararsi al suo nuovo ruolo, entrerà nella loro vita rischiando di metterla in crisi.
Todd Haynes firma una storia strana e inquietante, una torbida storia d’amore e di ossessione al cui centro c’è un tema molto attuale: la negazione e l’incapacità di vedere noi stessi e la realtà per quello che è veramente.
Il processo di esplorazione è condotto dall’attrice Elizabeth Berry che dovrà interpretare la donna che vent’anni prima finì in prigione per aver sedotto un ragazzino di appena tredici anni, da cui poi ebbe un figlio e in seguito una relazione e un matrimonio e altri figli. Lo spettatore adotta il punto di vista di Elizabeth e insieme a lei compie un viaggio alla scoperta della donna, del suo passato e della sua famiglia.
Presentato al Festival di Cannes e candidato all’Oscar per la Miglior Sceneggiatura Originale, May December è il decimo lungometraggio di Todd Haynes che torna ancora una volta a collaborare con Julianne Moore, sua attrice feticcio qui indagata in un modo più che inedito: fra melò, noir, thriller psicologico e soap opera, May December mette in scena una figura femminile e la sua ambigua moralità, un lato narcisistico e manipolatorio che serpeggia nascondendosi dietro giornate indaffarate e banali, e sorrisi che celano crisi di pianto disperate e profondissime.
In scena due attrici imperscrutabili capaci di mettere tutto in discussione in ogni frame, di fare e disfare, di dire e non dire: Julianne Moore e Natalie Portman nel corso del film diventano sempre più simili, tanto fisicamente quanto moralmente, impossibile distinguere la verità dalla finzione, la vittima dal carnefice, la donna dall’attrice, perché qui ognuno recita il suo ruolo.
L’uso magistrale della musica, che rende torbida e carica di inquietudine l’atmosfera, fa in qualche modo venire in mente il maestro del brivido Hitchcock, perché May December è un film di suspence, di ossessione, di specchi e di doppi.
La straordinaria sceneggiatura di Samy Burch fa in modo che non ci si senta mai a proprio agio con i personaggi, il senso di disagio è strisciante e il giudizio sospeso. L’aspetto morboso della relazione amorosa fra Gracie e Joe corrompe tutto ciò che gli sta intorno, compresa appunto la seducente Elizabeth che da osservatrice diventa parte attiva della storia.
Una curiosità sul titolo: May December è un modo di dire che simboleggia una grande distanza, in questo caso di età. Infatti maggio e dicembre, se ci pensate, sono due mesi diametralmente opposti.
L’ultima pellicola di Todd Haynes è un gioiellino che conferma l’autorialità di un regista che da sempre realizza opere trasgressive e sperimentali dove è il sesso il motore di rottura dell’equilibrio.
Margherita Giusti Hazon
TRAILER UFFICIALE
Laureata in Lettere Moderne, Margherita lavora alla Fondazione Cineteca Italiana, collabora con la rivista Fabrique du Cinéma, ha in corso alcuni progetti come sceneggiatrice e ha pubblicato il suo primo romanzo, CTRL + Z, con la casa editrice L’Erudita.
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