Recensione di Past Lives, il film di Celine Song solo al cinema dal 14 febbraio 2024.
SCHEDA DEL FILM
REGIA: Celine Song
CAST: Greta Lee, Teo Yoo, John Magaro
DURATA: 106 minuti
USCITA: mercoledì 14 febbraio 2024
DISTRIBUZIONE: Lucky Red
RECENSIONE
Nora e Hae Sung, due amici d’infanzia profondamente legati, si separano quando la famiglia di Nora emigra dalla Corea del Sud. Due decenni dopo si ritrovano a New York, vivranno una settimana cruciale in cui si confronteranno sul destino, l’amore e le scelte che segnano il corso della vita.
Il film di debutto di Celine Song, candidato a due premi Oscar (come miglior film e miglior sceneggiatura originale) è intenso e pieno di significato come forse solo le opere prime sanno essere.
La regista riprende un concetto molto indagato dal cinema e dalla letteratura e lo fa suo ambientandolo fra Seoul e New York. Il tema è quello del destino con le suo onde, di due anime che si inseguono, legate da un amore tanto denso quanto irrealizzabile, un legame fatto si asincronie, tempi e luoghi costantemente sbagliati, ma tanti “pensieri strani”.
Le immagini parlano molto di più delle parole (così come le espressioni), ed è qui la grandezza e la raffinatezza di un film che poteva solo ricalcare opere di Wong Kar-wai, Linklater ma anche Woody Allen. È con la costruzione della scena che Celine Song ci fa percepire in modo tangibile il destino beffardo che i due protagonisti si trovano ad affrontare, insieme alle loro scelte. Perché noi umani abbiamo solo un’arma contro il destino: la scelta. Ed ecco che quando i due innamorati ancora dodicenni appena prima di separarsi si trovano di fronte a un bivio sono costretti a prendere una decisione, ognuno per sé stesso. Lei prende una strada in salita, fatta di gradini, e lui una strada piana. Lei è ambiziosa, vuole avere successo come scrittrice, lui è un “uomo comune”.
I loro destini così si separano per la prima volta ma il pensiero l’uno dell’altra fa in modo che 12 anni dopo si cerchino, e infine si trovino, ormai 20 anni dopo. Poche ore passate insieme, una bolla di ricordi e pensieri, contro una vita di quotidianità che inesorabile spinge per farsi spazio, ma senza sgomitare, solo… è la vita, il presente, quello per cui siamo fatti, almeno fino a prova contraria.
Nessun momento struggente e pochissime parole perché l’intensità di Past Lives è data solo da un dialogo in un bar dove la macchina da presa resta e indugia tantissimo sui corpi, sui volti, vicini, si sente la tensione fra i due ed è solo attraverso poche battute che si rivelano, l’uno all’altra. Sono gli sguardi a parlare, la postura, persino le spalle.
Un amore delicato e impossibile, o forse quasi impossibile: perché è la scelta che i due personaggi compiono a separarli di nuovo, consci che si ritroveranno nella prossima vita, magari con meno quotidianità a mettersi fra loro.
Il tema affascinante dello in-yuan viene più volte citato ma in modo inedito, quasi beffardo: Past Lives non è solo un romance classico che racconta di un triangolo amoroso. In realtà questo tema seppur presente è declinato in modo estremamente attuale: perché la protagonista femminile fa conoscere i suoi due innamorati, e i due si piacciono, in modo pragmatico Nora sceglie di restare con il marito perché in fondo lo In-Yuan è solo un trucchetto di seduzione, come lo definisce lei, ed è lei stessa a non prenderlo troppo sul serio (e forse lo fa solo per proteggersi, ma comunque sia lei ha già compiuto la sua scelta, quella più razionale).
Past Lives è un’opera romantica narrata in modo essenziale e lucido, una storia intrisa di malinconia che parla di desiderio, attrazione, rimorsi, di quanto a volte sia bellissimo e liberatorio passare del tempo con una persona a noi affine seppur con la consapevolezza che non potrà durare. O perlomeno non in questo tempo, non in questo luogo, non in questa vita.
Margherita Giusti Hazon
TRAILER UFFICIALE
Laureata in Lettere Moderne, Margherita lavora alla Fondazione Cineteca Italiana, collabora con la rivista Fabrique du Cinéma, ha in corso alcuni progetti come sceneggiatrice e ha pubblicato il suo primo romanzo, CTRL + Z, con la casa editrice L’Erudita.
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