THE WARRIOR: il film con Zac Efron e Jeremy Allen White è al cinema!

Recensione di The Warrior – The Iron Claw, il film di Sean Durkin solo al cinema dal 1° febbraio.

La locandina italiana del film The warrior.

SCHEDA DEL FILM

REGIA: Sean Durkin
CAST: Zac Efron, Harris Dickinson, Jeremy Allen White, Maura Tierney
DURATA: 132 minuti
USCITA: giovedì 1 febbraio 2024
DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures


RECENSIONE

La vera storia degli inseparabili fratelli Von Erich, che hanno fatto la storia nel mondo altamente competitivo del wrestling professionistico nei primi anni ’80. Attraverso tragedie e trionfi, all’ombra del loro prepotente padre e allenatore, i fratelli cercano un’immortalità straordinaria sul più grande palcoscenico dello sport.

Se non fosse una storia vera sembrerebbe un film. The Warrior di Sean Durkin racconta la storia della famiglia Von Erich e della “maledizione” che ha sempre perseguitato i suoi componenti.

Il lungometraggio, curatissimo a livello formale – tanto per la grana della fotografia quanto per le riprese molto raffinate – sulle scelte di sceneggiatura è invece estremamente debole. La lunghezza eccessiva e il bisogno di raccontare tutto alla fine creano l’effetto contrario, ovvero quello che sembra che non si sia raccontato niente, o perlomeno dal punto di vista introspettivo e psicologico.

Una scena del film The Warrior – The Iron Claw. Photo: courtesy of Eagle Pictures.

Ci sono salti temporali molto riusciti e altri senza senso e dall’altro lato sequenze in cui si indugia troppo, e questo crea un forte disequilibrio fra le parti. La mancanza principale però è proprio la caratterizzazione dei personaggi e soprattutto le loro relazioni. Qualcuno diceva che non esistono personaggi ma solo relazioni fra personaggi. Qui questo aspetto è quasi del tutto assente, i fratelli sono compartimenti stagni pilotati da un padre padrone ma sarebbe stato molto interessante vederli discutere fra loro, capire cosa gli passasse per la testa al di là della scontata competizione che potevamo provare (manipolati dal padre) l’uno per l’altro.

Il film, che è una forte denuncia a una mentalità americana di riscatto malato e malsano che porta solo a tragiche derive, non raggiunge quindi quella forza che permette allo spettatore di immedesimarsi e partecipare della vicenda se non in rari casi. Ad esempio il personaggio più sfaccettato e interessante poteva essere Kerry, che però viene sempre tenuto un po’ fuori campo, così come David. Qui la pellicola raggiunge momenti di cupezza che però sono troppo brevi sbrigativi rispetto a tutto il resto.

Notevoli le trasformazioni fisiche del cast, in particolare quelle di Zac Efron e di Jeremy Allen White, però indugiare sui loro corpi deformati non basta  come show don’t tell.

I due personaggi femminili purtroppo sono solo abbozzati, due figure decisamente sprecate che avrebbero potuto donare spessore alle relazioni fra i personaggi e spezzare un po’ il ritmo. Sean Durkin vuole raccontare la deriva che porta alla distruzione pedina dopo pedina di una famiglia, e sicuramente ci riesce, dimenticando però di modulare il racconto e di far entrare, almeno nelle fessure più umane, un po’ di emozione, che purtroppo non fluisce quasi mai durante la visione.

Margherita Giusti Hazon


TRAILER UFFICIALE

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