Recensione di FERRARI il nuovo film con Adam Driver solo al cinema dal 14 dicembre 2023.
SCHEDA DEL FILM
REGIA: Michael Mann
CAST: Adam Driver, Penelope Cruz, Patrick Dempsey
DURATA: 130 minuti
USCITA: 14 dicembre 2023
DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
RECENSIONE
Michael Mann ritorna al cinema con un nuovo lungometraggio con cui ci presenta la figura del grande Enzo Ferrari negli anni della maturità, totalmente assorbito dalle sue scelte e dagli eventi che condizionano la sua vita in quel periodo. Un Adam Driver irriconoscibile, invecchiato e ingrassato, interpreta il protagonista del film. Il regista e lo sceneggiatore Troy Kennedy Martin ci consegnano un Ferrari tormentato, incupito e imbolsito, lontano anni luce dall’immaginario collettivo che è insito nella nostra memoria. Qui ci viene raccontato un Enzo, diventato proprietario della leggendaria azienda di famiglia, che presenzia sul circuito senza quasi mai un sorriso, alla fine degli anni ’50, a Modena.
Enzo sta vivendo un periodo non proprio rose e fiori. I nuovi arrivati della Maserati continuano a surclassarlo, insegue una vittoria che non arriva e che lo allontanerebbe dalla bancarotta, cerca di gestire la moglie Laura (interpretata da Penelope Cruz) nel cui nome ha avventatamente investito i beni dell’azienda. Come se non bastasse ha anche l’amante Lina (Shailene Woodley) che lui vorrebbe riconoscere perché gli ha dato un figlio dopo la tragica morte del suo maggiore, avuto con la moglie Laura.
Driver riesce ad interpretare questo ingombrante personaggio con convinzione e stoicismo. E’ un uomo che ormai ha lasciato alle spalle i giorni in cui era alla guida di eleganti auto da corsa. Ora invece è più un amministratore alla guida di un piccolo veicolo noioso che, in senso metaforico, rappresenta la sua dimensione di quegli anni.
L’attore americano si ritrova ancora una volta a dare corpo e voce ad un personaggio della tradizione italiana dopo House of Gucci. Il suo accento italiano ritorna anche in questa performance ma, a differenza della prima volta, qui deve interpretare un uomo ben oltre la mezza età, con il mondo sulle sue spalle e che manda i suoi piloti in gara più per testarda rivalsa che come campioni alla guida di una monoposto da leggenda.
Il risultato è un film che si lascia guardare ma è azzardato, cupo e raramente trova l’accelerazione giusta per dare la tanto attesa svolta – che mai arriva.
Sicuramente Mann sa come creare scene di forte impatto a livello visivo, si pensi a quelle delle gare che risultano impressionanti e assordanti. Sono infatti ambientate in quell’epoca straordinaria in cui non c’era sicurezza né per i conducenti né per il pubblico. Ed è proprio in uno di tali momenti che il film ha l’unico guizzo degno di nota, ovvero nei momenti di puro terrore della morte di un pilota, con conseguente tragedia grottesca che coinvolge nove persone del pubblico, quattro adulti e cinque bambini.
Mann ricrea questi momenti macabri con uno slancio unico: l’immagine di un pilota morto che vola in aria in campo lungo è disturbante quanto incisiva e certamente rimarrà come scena dominante. Nonostante l’efficacia delle immagini il film non riesce però a sfruttarle per dare una spinta alla storia, ricadendo nella continuazione di una trama priva di altri slanci.
Sull’interpretazione dei singoli attori c’è poco da aggiungere. La Cruz porta coraggio, dispetto e passione nel ruolo della moglie Laura. Non lo stesso si può dire, invece, per l’amante. Non c’è infatti molto da fare per Shailene Woodley nel ruolo ingrato di Lina che pare un compitino ben eseguito. E il protagonista, Adam Driver, non regala certo una delle sue interpretazioni più riuscite mentr porta sullo schermo la figura di un pater familias distaccato e poco coinvolgente.
In conclusione, Ferrari è apprezzabile per gli amanti di Michael Mann e della sua gestione stilistica di determinate scene, ma non è il biopic che sarebbe lecito attendersi da una storia del genere. Avrebbe potuto essere gestito molto meglio anche in virtù del pesante nome dietro alle gesta raccontate.
Anna Falciasecca
TRAILER UFFICIALE
Bionda, sarcastica, appassionata di regia e di viaggi cerca di unire le sue passioni scrivendo un blog di viaggi, sceneggiature (che stanno comode nei cassetti) e recensioni. Il suo motto è “Blond is a state of mind”, modifica continuamente idea e tiene i piedi in diverse scarpe, tutte rigorosamente tacco 12. Le uniche cose che non cambierà mai sono: Woody Allen e Star Trek, di cui è incallita fan.
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