Recensione di OLD MAN, l’horror con Stephen Lang in home video dal 13 luglio 2023.
SCHEDA DEL FILM
REGIA: Lucky McKee
CAST: Stephen Lang, Marc Senter, Patch Darragh
DURATA: 93 minuti (extra esclusi)
DATA DI USCITA (home video): 13 luglio 2023
DISTRIBUTORE (home video): Midnight Factory
RECENSIONE
Un escursionista smarrito bussa alla porta di un’isolata capanna nei boschi. Gli apre un anziano che lo “fredda” col suo atteggiamento sospettoso e ostile, ma dopo una lunga conversazione con lui, il giovane inizierà a tranquillizzarsi e a confidarsi.
È uscito questo mese in LIMITED EDITION DVD/Blu-ray + Booklet, l’ultimo film di Lucky McKee (All Cheerleader Die, 2013), l’horror OLD MAN con protagonista un magnetico Stephen Lang (il villain nella saga di Avatar).
E per noi è stato amore a prima vista.
Old Man è il racconto della notte trascorsa insieme di due uomini che si incontrano per caso e, malgrado il primo impatto sia traumatico, grazie al dialogo, trovano un punto d’incontro che li porta a confessare i reciproci traumi e a prendere coscienza di chi siano realmente.
Si tratta quindi, di uno di quei lungometraggi in cui i dialoghi fanno la differenza e in cui le abilità degli interpreti diventano fondamentali per la riuscita del progetto. E, in effetti, senza la meravigliosa performance di Stephen Lang, all’interno di una desolata e isolata catapecchia, coi suoi abiti malconci, i segni del tempo che gli solcano il viso e il fucile sottobraccio, non saremmo stati altrettanto ammaliati dalla storia.
Una storia che oscilla tra il thriller e l’horror (più psicologico che non splatter), narrata da sguardi carichi di segreti e dal fluire dei ricordi, che più rabbuiano i personaggi più intrigano lo spettatore – il quale minuto dopo minuto percepisce l’avanzare inesorabile della tragedia.
Evidente è il contrasto tra generazioni e menti più o meno lucide, così come il continuo ribaltamento delle forze, in questo film girato in una sola stanza, con un impianto teatrale e intimistico. Esatto, ciò che vediamo in quella lurida monocamera, che potrebbe essere ovunque, è tutto ciò che abbiamo a disposizione, oltre all’immaginazione, per comprendere cosa stia accadendo a (e tra) i due uomini.
A condividere il set con Lang c’è l’attore americano Marc Senter (l’assistente in Starry Eyes), forse da noi poco noto, ma altrettanto bravo nel tramutarsi nel giovane e fragile Joe che invade il microcosmo dello scorbutico Vecchio (senza un nome) mandando in crisi le certezze di entrambi – e più volte pure le nostre.
L’occhio della camera di McKee sembra il terzo incomodo che, con il suo sguardo penetrante, da un lato restringe il campo rendendo tutto ancora più claustrofobico mentre dall’altro ci trascina a forza in quella baita. Siamo spinti da una curiosità ai limiti del corrosivo: dobbiamo capire chi siano veramente quei due individui e dove risieda il confine tra realtà e follia. L’aria è pensante e il loro turbamento diventa anche il nostro sino alle battute conclusive.
Dei dialoghi di questo sorprendente lungometraggio, infatti, ricorderemo come riescano a parlare di senso di colpa e possesso facendocelo realizzare solo a posteriori. E di quanto abbiano anch’essi ristretto lo spazio – già esiguo – in cui si muovono gli attori.
Ecco perché Old Man è davvero uno di quei piccoli gioielli da vedere e rivedere così da apprezzarne tutte le sfumature. La versione home video ci regala, tra l’altro, oltre al backstage anche un booklet ricco di aneddoti, rigorosamente da leggere dopo aver terminato la visione.
Vissia Menza
TRAILER ORIGINALE
Si ringrazia l’ufficio stampa per l’opportunità.
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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