UN UOMO FELICE: avanti come prima? Ma anche no!

Recensione di Un Uomo Felice, la nuova commedia con Fabrice Luchini e Catherine Frot in home video da metà giugno 2023.

La cover del DVD di Un Uomo Felice.

SCHEDA DEL FILM

TITOLO ORIGINALE: Un homme heureux
REGIA: Tristan Séguéla
CAST: Fabrice Luchini, Catherine Frot, Artus, Philippe Katerine
DURATA: 86 minuti
DATA DI USCITA (home video): 13 giugno 2023
DISTRIBUTORE: CG Entertainment/ Teodora Film


RECENSIONE

Jean Leroy (Fabrice Luchini) è il sindaco di una cittadina della Bretagna. È sposato da sempre con Edith (Catherine Frot), dalla quale ha avuto tre figli. Ma ora che i ragazzi sono adulti Edith vuole infine essere sé stessa, anzi… sé stesso e diventare Eddy. Jean però non solo non se l’aspetta, ma non sa come affrontare sentimentalmente una transizione e, a complicare tutto, è pure sotto rielezione.

È uscito il 13 giugno in DVD e noleggio digitale Un uomo felice, il lungometraggio diretto da Tristan Séguéla che porta sullo schermo, per la prima volta insieme, Fabrice Luchini e Catherine Frot, due veterani della commedia francese. La sua è un’opera in cui gli equivoci e le risate regnano sovrane, per un’ora e mezza di spensieratezza all’insegna del mondo che cambia.

La trama esplora con gentilezza un tema molto caldo negli ultimi tempi: l’identità di genere e la necessità di essere sé stessi al di fuori delle mura domestiche, quando il proprio corpo non rispecchia quello che si sente dentro. Tanti sono, infatti, ancora i pregiudizi che deve affrontare la comunità LGBTQ+, anche se alcuni si spera siano solo dovuti alla velocità con cui la società si evolve: più rapidamente in città, più lentamente in provincia. Ma una volta compresa la realtà, c’è l’alta probabilità che i piccoli centri possano recuperare terreno in un lampo.

Non è quindi un caso che la pellicola diretta da Séguéla, scritta da Guy Laurent e Isabelle Lazard, sia ambientata “su al Nord” e che il protagonista sia un uomo, borghese, âgé, membro del partito conservatore. Perché il lungometraggio ha bisogno di alcuni luoghi comuni e di buffi equivoci per funzionare e, dato che si rivolge ad un ampio pubblico, di nuovo, non è un caso che alla fine saranno l’amore e il buon senso a prevalere.

È inoltre apprezzabile che la storia si concentri sulla transizione di una donna in età adulta – fedele e innamorata, che non incontra particolari problemi di coming out – e non vada a caccia di situazioni borderline, anche se probabilmente per alcuni l’assenza di drammi sarà percepita come un limite alle potenzialità del film e/o come l’intenzione degli autori di non osare troppo.

Noi preferiamo concordare con il regista quando afferma che a volte serve un sorriso per superare un tabù. Tanto più che le battute funzionano, molti imbarazzi li abbiamo visti accadere non solo sullo schermo e Fabrice Luchini è in una tale forma smagliante da essere esilarante nei panni del marito disorientato difronte allo sgretolamento delle proprie convinzioni e certezze. E si, ci si ricorda più di lui che non della “dolce metà” determinata a disfarsi della gabbia in cui è intrappolata da sempre, ma è solo una questione di ruoli.

E, forse, dato che il target non è di certo la generazione Z, lo humor “semplice”, ma non frivolo, di Un uomo felice è proprio quello che ci vuole per addolcire i cuori di coloro che hanno bisogno di più tempo per comprendere il mutevole mondo che li circonda.  

Vissia Menza


TRAILER

Si ringrazia l’ufficio stampa per l’opportunità.

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