Recensione di THE DJINN, l’horror di David Charbonier e Justin Powell in home video dal 15 giugno 2023.
SCHEDA DEL FILM
REGIA: David Charbonier, Justin Powell
CAST: Ezra Dewey, Rob Brownstein, Tevy Poe
DURATA: 78 minuti
DATA DI USCITA (home video): 15 giugno 2023
DISTRIBUTORE (home video): Midnight Factory
RECENSIONE
Estate 1989. Dylan è un ragazzino muto che si è appena trasferito in un nuovo appartamento col padre. Una sera trova in un armadio un vecchio libro di strani rituali e il suo occhio cade su quello per realizzare un desiderio. Ecco allora che appena si trova solo, prova a chiedere ciò che gli manca di più: la voce. Ma ogni desiderio ha un prezzo che il piccolo scoprirà durante un braccio di ferro con l’ignoto lungo tutta una notte.
Midnight Factory a metà giugno ci ha regalato l’uscita in Limited Edition (DVD/ Bluray + Booklet) di The Djinn, il claustrofobico horror scritto e diretto da David Charbonier e Justin Powell che ci porta indietro nel tempo sino ai mitici Eightees, all’interno di un anonimo appartamentino in cui un bambino – muto – deve combattere un demone determinato a prendersi ciò che gli spetta.
Siete perplessi? Un pochino anche noi.
La vena retro-nostalgica che ha pervaso il genere horror dopo l’uscita di Stranger Things sembra essersi arenata negli Anni Ottanta e dimostra di non aver fretta di esplorare altre epoche andate. Ed è altrettanto vero che la mancanza di gingilli tecnologici non pare essersi limitata al set in cui si muove il cast, bensì ha contagiato pure la crew coinvolta nelle riprese col risultato che la pellicola in alcuni passaggi ha una allure quasi home made.
Dobbiamo per contro dare atto ai due autori, noti per prediligere horror con bambini (vedasi il loro precedente lavoro, The boy behind the door), di essere riusciti nel loro intento di tenerci attenti con un’opera di poco più di un’ora, che pesa tutta sulle spalle di un giovane attore (Ezra Dewey, classe 2005), in grado di essere interessante senza proferire parola.
Esatto, questo film indie (modo carino per dire con limitati mezzi e risorse), mette a segno il primo punto facendo provare qualche brivido, per lo meno al pubblico che occasionalmente ama esplorare le favole nere. E il secondo punto lo prende con la colonna sonora, che snocciola una serie di brani wow – e qui dobbiamo ringraziare Matthew James.
Benché solletichi la nostra curiosità, e ci mostri gli eventi quasi in tempo reale, attraverso gli occhi di un protagonista alle prese con una nottata di puro terrore, tra crisi d’asma, ricordi orribili e figure spaventose che lo perseguitano, The Djinn non riesce mai a metterci a disagio tantomeno impaurirci.
E i motivi sono più di uno.
In primis, l’antagonista è una figura assai intrigante. Il Djinn è un’entità soprannaturale ambigua – metà uomo metà anima, non del tutto malvagia ma neppure buona – che viene citata nel Corano. È una creatura in grado di esaudire i desideri, ma se formulati in modo errato possono avere conseguenze disastrose. Insomma, è la versione cattiva del genio della lampada di Aladino.
Inoltre, la trama è troppo essenziale e non approfondisce abbastanza il personaggio principale, Dylan. Anche se conosciamo il momento più significativo del suo passato, sappiamo poco di lui nel complesso. Poi, manca una spalla con esperienza da affiancargli così da rendere più verosimile il racconto (alcune scelte paiono improbabili per un bimbo in preda al panico). Da ultimo, gli effetti son poco “speciali” e non possono essere giustificati solo dall’atmosfera vintage.
Morale della favola, ci troviamo difronte ad un film curioso, con del potenziale (a partire da Dewey), a cui un maggiore budget avrebbe giovato. In ogni caso da esplorare. Tanto più che la versione home video è accompagnata da un Booklet con un’interessante intervista agli autori, da leggere rigorosamente a visione terminata.
Vissia Menza
TRAILER ORIGINALE
Si ringrazia l’ufficio stampa per le immagini e l’opportunità.
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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