Recensione di The Flash, il cinecomic con protagonista Ezra Miller solo al cinema dal 15 giugno 2023.
SCHEDA DEL FILM
REGIA: Andy Muschietti
CAST: Ezra Miller, Sasha Calle, Michael Shannon, Michael Keaton, Ben Affleck
DURATA: 144’
USCITA: giovedì 15 giugno 2023
DISTRIBUZIONE: Warner Bros Italia
Il supereroe Flash, il cui vero nome è Barry Allen, viaggia nel tempo per impedire l’omicidio di sua madre e il conseguente arresto di suo padre, avvenuto quando lui era solo un bambino. Ma Barry provoca inconsapevolmente cambiamenti che si traducono nella creazione di un multiverso.
Cosa accadrebbe se avessimo la possibilità di tornare indietro nel tempo e cambiare le cose?
Si base su questo concetto The Flash, che narrativamente è una delle idee più forti, più affascinanti e più universali, su cui sono state scritte tantissime opere letterarie e diretti tantissimi film.
Ed è proprio questa l’unica forza su cui si basa il film e che sarebbe stato bello approfondire maggiormente: i momenti in cui Barry/Flash è tormentato per un evento accaduto tanti anni prima che ha distrutto la sua famiglia sono forti, all’altezza della “classica” cupezza della DC. Qui è possibile intravedere qualcosa di bello e di vero in questo superhero movie, che riflette anche sulla vera natura dell’essere umano.
Tutto ciò che vedremo nel film ci farà capire che Barry è Barry – ovvero il ragazzo speciale e profondo quale è – proprio a causa di quello che gli è successo nella vita. Per quanto doloroso esso sia, non possiamo scappare dal nostro destino: perché è il nostro destino a renderci chi siamo. E Barry – che è abituato a scappare e gli riesce benissimo – lo scoprirà correndo così forte da finire nel suo passato. Barry è un outsider a tutti gli effetti, ed Ezra Miller è abilissimo a sdoppiarsi e a risultare credibile sia nel ruolo del tormentato Barry del presente (non possiamo neanche dimenticare tutti gli scandali in cui l’attore sia finito nella vita vera), che in quello dello spensierato e bamboccione Barry del passato.
Comunque, la cupissima nostalgia che aleggia in tutto il film, sebbene non sia sicuramente niente di nuovo, è un grande punto di forza e infatti fin qui andrebbe tutto bene, perché la storia avrebbe avuto un suo grandissimo fascino: chiunque almeno una volta nella vita si è posto quella fatidica domanda, ovvero cosa cambierei, se potessi tornare indietro nel tempo?
Il problema del cinecomic diretto da Andy Muschietti risiede nella straripante (ma soprattutto immotivata) durata, perché 144 minuti sono davvero troppi per un film che non ha grandi misteri da svelare; nell’umorismo eccessivo, scontato e spesso proprio fuori luogo; nei continui inciampi nel multiverso, dove alcuni personaggi sono ridotti a macchiette e a superficiali strizzate d’occhio o camei.
Poi certo, compare Michael Keaton che incarna un bellissimo omaggio alla gloria del vecchio Batman (che però ormai ricorda più il “birdman” di Inarritu), e compaiono anche tutte le citazioni a Ritorno al Futuro e al rapporto fra Marty e il suo mentore Doc, che comunque fra easter egg e piccoli momenti d’emozione danno più spessore al film.
Ci sono anche alcune sequenze di sincera commozione, una su tutte in una delle ultime scene del film, dove Barry deve salutare per sempre sua mamma. Il dolore del ragazzo cresciuto troppo in fretta che aspira solo a ritornare alla sua spensierata infanzia circondato dall’amore dei suoi genitori è straziante. Ma questi momenti forse non sono abbastanza, sotterrati come sono da un umorismo spesso fuori luogo che purtroppo impedisce al film di brillare come avrebbe potuto, perché i presupposti c’erano davvero tutti.
Margherita Giusti Hazon
TRAILER ITALIANO UFFICIALE
Foto: ufficio stampa, che si ringrazia.
Laureata in Lettere Moderne, Margherita lavora alla Fondazione Cineteca Italiana, collabora con la rivista Fabrique du Cinéma, ha in corso alcuni progetti come sceneggiatrice e ha pubblicato il suo primo romanzo, CTRL + Z, con la casa editrice L’Erudita.
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