Recensione di LYCANTHROPUS, il film di Paolo Heusch in home video da febbraio 2023.
SCHEDA DEL FILM
REGIA: Paolo Heusch
CAST: Barbara Lass, Carl Schell, Curt Lowens
DURATA: 80 minuti
DATA DI USCITA (home video): 21 febbraio 2023
DISTRIBUTORE (home video): Mustang Entertainment
RECENSIONE
In un collegio femminile, situato vicino ad un bosco, con l’arrivo di un nuovo professore iniziano ad avvenire strane morti e si fa strada l’idea che il colpevole possa essere un licantropo. Più le indagini proseguono più vengono a galla i segreti del collegio e la rosa dei sospettati si restringe.
È approdato in home video lo scorso febbraio con Mustang Entertainment, Lycanthropus, uno dei rari casi di horror italiani con protagonisti dei licantropi. Uscito da noi nell’oramai lontano 1961, a 60 anni di distanza è stato riversato in DVD da master in alta definizione per la gioia dei cultori del genere.
Si tratta, infatti, di una produzione made in Italy che ambiva ad avere un’audience anche all’estero; quindi, la nostra Cinecittà venne trasformata in una anonima località americana, si propese per un cast internazionale (sul set si sentivano parlare, oltre all’italiano, il tedesco, il francese e l’inglese) e i nomi nostrani per l’occasione vennero inglesizzati, a partire dal regista trasformato in Richard Benson mentre lo sceneggiatore (Ernesto Gastaldi) divenne Julian Berry.
Ebbene, due anni più tardi, nel 1963, il film riuscì davvero a debuttare sugli schermi americani come Werewolf in a Girls’ Dormitory, sotto l’egida della mitica MGM. E ora viene il bello: tra le critiche che gli vennero mosse vi furono sia il tentativo di ambientarlo in America sia i dialoghi, che soprattutto nella parte iniziale apparivano leggerini, ma nulla si disse sulla discrepanza tra il titolo e i fatti (la location non è una semplice scuola con annesso dormitorio ma un riformatorio).
Di certo sulla pellicola i segni del tempo si vedono, ma sono anche il motivo principale per cui oggi la rivediamo tanto volentieri.
Lo spasso maggiore è proprio notare come siano cambiate le regole a partire dalla recitazione e l’ambientazione sino agli “effetti speciali.” E, in proposto, è da notare come l’attore che impersonò il lupo mannaro descrisse la propria trasformazione sul set come un processo per nulla semplice, di diverse ore. Senza contare che la protagonista, l’attrice polacca Barbara Lass, urla come si richiede ad una scream queen, d’altro canto la quantità di cadaveri è considerevole e l’unione di giallo e orrore dona alla narrazione un ritmo incalzante; il nostro lupaccio, col suo trucco d’altri tempi, è proprio bruttino e minaccioso; e ritrovare il sempre perfetto Luciano Pigozzi aka Alan Collins, nell’ennesimo ruolo inquietante della sua carriera, è una garanzia.
In definitiva, Lycanthropus è da annoverare tra i lungometraggi rari da scoprire, gustare con gli amici, guardare e riguardare comodi sul divano, anche perché non è decisamente tra i titoli più noti del filone horror italiano. Insomma, è piccola perla da possedere.
Vissia Menza
TRAILER ORIGINALE ITALIANO
Si ringrazia l’ufficio stampa per l’opportunità.
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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