Recensione di Shazam! Furia degli Dei, il cinecomic diretto da David F. Sandberg solo al cinema dal 16 marzo 2023.
SCHEDA DEL FILM
TITOLO ORIGINALE: Shazam! Fury of the Gods
REGIA: David F. Sandberg
CAST: Lucy Liu, Helen Mirren, Adam Brody, Grace Fulton, Zachary Levi, Asher Angel
DURATA: 130 minuti
DATA DI USCITA: 16 marzo 2023
DISTRIBUTORE: Warner Bros.
RECENSIONE
È strano pensare che il primo film con protagonista Shazam uscì nel 2019 in un periodo precedente alla pandemia, avendo un sequel già in cantiere previsto entro il biennio successivo. Un altro mondo, sia per quanto riguarda quello in cui tutti viviamo sia per quanto riguarda la DC/Warner con l’uscita di scena di Zack Snyder – e la sua visione cupa dei supereroi che non ha convinto né fan né critica – e l’ingresso di James Gunn e Peter Safran per il rilancio dell’universo DC e il quasi azzeramento delle storie fino ad allora realizzate.
Per questo, nonostante il successo moderato di Shazam! (buono se si considerano i cinecomics Warner) il destino della serie era apparso incerto.
Viste anche le scelte operate e i progetti cancellati a riprese concluse come Batgirl, le uscite procrastinate all’infinito come per The Flash, con i problemi dovuti a Ezra Miller, o i recasting non graditi dai fan (vedi allontanamento di Henry Cavill dal ruolo di Superman), c’è da chiedersi come, in un periodo per DC/ Warner Bros. di pianificazione a dir poco confusa, Shazam! Furia degli Dei sia riuscito comunque a trovare il suo spazio.
La storia comincia da dove l’avevamo lasciata. Billy Batson, abbandonato dalla famiglia ha trovato finalmente una casa con i suoi genitori adottivi e i fratelli con cui condivide il segreto di Shazam. Tutti i ragazzi possono trasformarsi in supereroi e Billy, a capo del gruppo, cerca di mantenerli uniti anche se finiscono spesso per fare dei pasticci. In particolare, Freddy non ne vuole sapere di lavorare solo in una squadra anche perché non vede l’ora di farsi bello con Anna, una ragazza appena trasferitasi nella sua scuola. Ma lei non è chi sembra, il suo vero nome è Anthea e insieme alle sorelle Kalypso e Hespera è giunta nel mondo degli umani dopo un lungo esilio, per vendicare la morte del padre Atlante e sconfiggere i campioni a cui sono state donate le loro arti magiche.
Se all’apparenza Shazam! Furia degli Dei parla di adolescenza, di paura dell’abbandono e dell’importanza dei legami famigliari, la verità è che risulta l’ennesimo film costruito in laboratorio, alla ricerca della formula magica che accontenti tutti.
Dopo il flop Snyder la DC ha sempre cercato di rincorrere la Marvel in quanto a incassi al botteghino e continua a farlo nonostante i disastrosi esiti della fase quattro. È evidente che qualcosa nel rapporto tra cinecomics e pubblico si sia rotto e che sia tramontata l’era d’oro in cui qualche battuta divertente e un po’ di colore erano sufficienti a far funzionare un film. Non è un caso, infatti, che l’unica pellicola davvero memorabile di supereroi prodotto dalla Warner sia il The Suicide Squad di Gunn a cui si può dire tutto tranne che sia un prodotto innocuo.
È proprio nell’esasperante equilibrio cercato allo sfinimento che film come Shazam! Furia degli Dei mostrano la debolezza di un sistema che ormai non funziona più.
Manca il sangue nelle scene di battaglia, i morti, le coreografie di combattimento, così come mancano anche i baci e, fatto grave in una pellicola come questa, degli effetti speciali un minimo originali. Manca insomma una visione per non dire autoriale almeno furba che non faccia finire Shazam! Furia degli Dei nel cestone dei film medi da vedere al massimo una volta al cinema, ma di cui si può aspettare tranquillamente l’uscita su una qualsiasi piattaforma streaming, senza dover avere un televisore ultimo modello o un buon impianto dolby sound round.
Martina Grusovin
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