Recensione di The Whale, il dramma con Brendan Fraser solo al cinema dal 23 febbraio 2023.
SCHEDA DEL FILM
REGIA: Darren Aronofsky
CAST: Brendan Fraser, Sadie Sink, Hong Chau, Samantha Morton, Ty Simpkins
DURATA: 117 minuti
USCITA: giovedì 23 febbraio 2023
DISTRIBUZIONE: I Wonder Pictures
RECENSIONE
Charlie è un insegnante affetto da una grave forma di obesità. Le sue giornate sono tutte uguali fino a quando non deciderà di provare a riallacciare i rapporti con la figlia adolescente, con la quale ha perso i contatti, per un’ultima possibilità di redenzione.
Con tre Oscar in possibile arrivo, Darren Aronofsky torna al cinema da camera, a 14 anni da The Wrlester (che ottenne il Leone d’Oro), con un film presentato in Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, The Whale, che traspone la pièce teatrale di Samuel D. Hunter (2012).
Protagonista assoluto del film, la magistrale interpretazione di Brendan Fraser, uno degli attori hollywoodiano più amati di sempre con una carriera molto movimentata che adesso torna a un ruolo profondamente drammatico: l’unione fra le protesi e l’immedesimazione totale nel personaggio, regala una sorpresa inaspettata per il pubblico, e un’esperienza intensa e molto difficile per l’attore.
Aronofsky torna a farsi ossessionare dal corpo, questa volta un corpo che diventa prigione e al contempo libertà di accettare la resa.
Charlie è un uomo alla deriva, proprio come nel romanzo che cita continuamente e da cui è ossessionato, Moby Dick: Charlie ha colmato la fame d’amore con la fame atavica. Charlie è un uomo che si è privato dell’amore, schiacciato oltre che da un peso fisico anche da un peso psicologico, il peso dei rimpianti, dei rimorsi, del tempo perso. Per rendere questa oppressione, il regista opta per un formato quadrato, che schiaccia il protagonista nella morsa del suo viaggio interiore fino a toccare il fondo.
Un uomo caduto in una fame insaziabile che sa di avere ancora pochi giorni di vita, e decide di farsi vedere per la prima volta, da tutti, anche dai suoi studenti, a cui faceva lezione da remoto, sempre con la videocamera spenta. E poi ci sono le meravigliose figure che gli gravitano attorno, come tanti piccoli pianeti, ognuno con la sua solitudine, ognuno con la sua traiettoria che alla fine non si intreccerà mai veramente. Ci sono Liz (Hong Chau), la sorella di Adam, il suo compagno morto; Mary, ex moglie ancora piena di rancore; Thomas, missionario entrato per caso nella vita di Charlie, e infine Ellie, sua figlia. La rabbiosa ma in realtà molto timida Ellie, la talentuosa Ellie, perché sa scrivere bene, e scrive in quel modo schietto e onesto che in pochissimi sanno fare.
Charlie vuole espiare le sue colpe di padre assente trasformandosi in una specie di mentore per Ellie, e non esiste dono più prezioso di questo: regalare a una persona il suo daimon. L’ultima missione di Charlie infatti è quella di far scoprire a Ellie il suo daimon, il suo talento per la scrittura, quindi forse non è poi così tanto un padre fallito. Tutt’altro.
Il cuore di Charlie nel frattempo sta per collassare, Charlie sta morendo di crepacuore perché il dolore da reggere è diventato troppo. Ed è quasi impossibile non esplodere in un pianto di fronte a un uomo che seppur ha già alzato la sua ultima bandiera bianca, quella definitiva, non smette di sperare e di voler salvare gli altri. Come se l’unico modo per salvare se stesso fosse salvare gli altri.
Ma è davvero così? Si domanda il regista: possiamo noi salvarci a vicenda o è solo una vana illusione?
Margherita Giusti Hazon
TRAILER UFFICIALE
Laureata in Lettere Moderne, Margherita lavora alla Fondazione Cineteca Italiana, collabora con la rivista Fabrique du Cinéma, ha in corso alcuni progetti come sceneggiatrice e ha pubblicato il suo primo romanzo, CTRL + Z, con la casa editrice L’Erudita.
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