Il 21 Gennaio 2023, Lugano ha celebrato la danza contemporanea con 3 opere differenti tra loro ma unite da una tecnica impeccabile!
Il 21 gennaio scorso a Lugano si è tenuta una serata all’insegna della grande danza contemporanea. Il LAC (Lugano Arte e Cultura) ha presentato una tra le compagnie di danza più influenti del nostro tempo: il CCN Ballet de Lorraine.
Il teatro luganese si presenta molto diversamente dai soliti, super moderno e più vicino ad un museo d’arte contemporanea che ad un’arena.
Tre le tre coreografie portate in scena: la prima “For Four Walls” è stata una rilettura di Petter Jacobsson e Thomas Caley della coreografia originale della pièce Cage/Cunningham.
Il sodalizio tra Merce Cunningham e John Cage alla fine degli anni ’40 segnò un periodo storico del tutto nuovo per il binomio danza-musica. Il primo, una promessa della danza, diventò un ballerino nella compagnia di Martha Graham, la stessa in cui Cage era pianista.
I due furono pionieri di una straordinaria modernità ed inventarono un metodo tutto nuovo di lavorare, basato sull’indipendenza e l’autodeterminazione dei movimenti. Il coreografo e il danzatore focalizza la sua ricerca sul sentire del proprio corpo senza l’ausilio della musica, in assoluto silenzio. Solo successivamente avviene un confronto tra i due.
Con la pianista Vanessa Wagner in scena insieme ai ballerini, il primo pezzo è riuscito a disorientare gli occhi di tutti, facendoli perdere nella bellezza.
Una selezione di specchi al centro del palco, moltiplicava infatti il disegno del cast, catapultando il pubblico in un esperimento visivo in cui i movimenti dei danzatori apparivano infiniti, ritmati e decisi.
Il secondo pezzo “Sounddance” andato in scena in seguito, fu creato da Cunningham e fu definito come un “caos organizzato”.
Drappi dal colore dorato facevano da sfondo ad una musica potente, la cui coreografia prevede dieci danzatori attraversarli e utilizzarli quasi come fossero un portale per un’altra realtà, dalla quale nella scena finale vengono poi tutti risucchiati. Impressionante.
Tornando indietro nel tempo, immagino quanto possa esser stato emozionante essere presente agli spettacoli in cui Cunningham e Cage (coppia nella vita) esprimevano una vera e propria avanguardia artistica nel mondo della danza, composta da eventi che si verificano sul palco senza alcuna logica prevedibile né per il pubblico né per se stessi.
Dulcis in fundo, la terza coreografia è firmata da Maud Le Pladec col nome di “Static Shot”.
Ha inizio come fosse una sfilata di moda in cui i ballerini si incrociano in un incastro perfetto.
Incalzando sempre più, guidati da una musica travolgente, diventa chiara l’ispirazione al cinema che vi è alla base della coreografia, questi rimangono al centro di un’inquadratura che rimane fissa, rendendo impossibile al pubblico distogliere lo sguardo.
Concentrati in gruppi, visibilmente diversificati da abiti di colori e materiali cha andavano dai più delicati ai più aggressivi, il risultato restituito al pubblico era un ensemble dal cuore pulsante e grintoso.
Movimenti ripetuti all’infinito, vengono eseguiti egregiamente per poi abbandonarsi al moto uniforme della camminata finale per uscire di scena.
La danza necessita di una sensibilità particolare per essere compresa. Quella contemporanea forse ancor più che quella classica, in cui salti e piroette rendono immediatamente visibile la bravura degli esecutori.
Tuttavia, da addetta ai lavori, posso dire che spesso quanto di più difficile un ballerino possa eseguire, non è percepibile ad occhi poco attenti: mantenere una posa a lungo, perseverare in una mossa e trasferire in peso del corpo da una parte all’altra per diversi minuti, sono tutti chiari esempi di notevole bravura.
La danza è una fede, verso quest’arte meravigliosa, verso se stessi e nel progetto che si sta portando avanti.
In questo caso, direi un progetto di tutto rispetto.
Complimenti a tutti.
Carmen Ciccone
Si ringrazia l’ufficio stampa nella figura di Silvia Paccianini per il supporto iconografico e l’opportunità.
Organizzatrice seriale di eventi e non solo, Carmen è un’inguaribile romantica convinta che la bellezza salverà il mondo.
Da ballerina classica professionista, preferisce la frizzante alla naturale ma sopratutto il teatro alla televisione.
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