Recensione di THE PLANE, il film di Jean-Francois Richet solo al cinema dal 25 gennaio 2023.
SCHEDA DEL FILM
REGIA: Jean-Francois Richet
CAST: Gerard Butler, Mike Colter, Yoson An
DURATA: 107 minuti
DATA DI USCITA: 25 gennaio 2023
DISTRIBUZIONE: Lucky Red
RECENSIONE
The Plane è un film d’azione vecchio stile che offre esattamente quello che ci si aspetta di vedere, niente di più, niente di meno.
Cominciamo subito dalla trama.
Gerard Butler interpreta il comandante Brodie Torrace che oggi lavora per una compagnia aerea di terz’ordine, dopo aver volato per Airline ben più blasonate lasciate per problemi caratteriali. È il 31 dicembre e deve andare fino alle Hawaii passando da Tokyo, con nella prima tratta solo 14 passeggeri. Tra loro però c’è anche un pericoloso criminale, condannato per omicidio, scortato da un uomo della sicurezza.
Malgrado sia prevista una forte turbolenza, la sua richiesta di cambiare rotta non è accettata dalla compagnia per risparmiare carburante. E qui inizia il tutto. In mezzo ad un violento temporale l’aereo viene colpito da un fulmine e, come è logico pensare nell’aviazione civile moderna, quando tale evento si verifica al velivolo non succede assolutamente nulla, gli aerei sono dotati di parafulmini ed il tutto finisce sostanzialmente lì. Non è questo, ovviamente, il caso. Il nostro aereo alla prima scossa si trasforma in una scatola di latta gigante senza più nulla che funzioni, radio, comunicazioni, impianto elettrico, nulla.
Torrace e il suo copilota, il giovane Samuel Dele (Yoson An), si vedono costretti ad un atterraggio d’emergenza. Dove? Ma nell’unica minuscola isola (probabilmente dell’intero pianeta) occupata da pericolosi miliziani separatisti armati che prendono in ostaggio stranieri per poi chiederne il riscatto. Non c’è aeroporto, polizia, ospedali e tantomeno autorità locali.
Torrace si trasformerà così in un Rambo moderno nel tentativo di portare in salvo i suoi passeggeri.
La storia, scritta da Charles Cumming e la sceneggiatura co-scritta con J.P. Davis, non fa nulla che non ci si aspetti, se fossimo negli anni ’80/ ’90. Anche la sottotrama che include la squadra di salvataggio stile SWAT, non fa niente di inaspettato.
L’intero lungometraggio del regista da Jean-Francois Richet potrebbe essere diretto ad occhi chiusi. The Plane è infatti un film d’azione classico, maschio, sporco e cattivo, che segue la tradizione degli action movie (anni ’80 e ’90, appunto) e che sarebbe potuto essere interpretato da un Nicholas Cage, Bruce Willis, Steven Seagal o Chuck Norris di turno.
Butler è tagliato per il personaggio, così come Mike Colter, che interpreta Louis Gaspare, il criminale che lo aiuterà nella sua missione. I due hanno sia la fisicità che la presenza per portare sullo schermo due maschi alpha che combattono in mezzo alla giungla per portare in salvo i passeggeri che hanno solo loro come speranza di tornare a casa vivi.
I dialoghi sono ridotti al minimo indispensabile e tutti gli attori svolgono diligentemente il compitino. Il livello di crudezza delle scene è quella che ci si aspetta in un lavoro di questo tipo, diretta ma non troppo disturbante come invece i lungometraggi più recenti ci hanno abituato a vedere.
In conclusione, The Plane sembra uscito da una produzione di trent’anni fa. È quasi una caricatura di se stesso con una trama al limite dell’assurdo. Oltre alla storia del fulmine e dell’isola in mano a miliziani non possiamo non nominare anche il copilota che aggiusta un aereo di linea che si è quasi schiantato al suolo collegando due fili neanche fosse un motorino usato. Ma tanto è. Se si vuole godere la visione è meglio smettere fin da subito di domandarsi perché succedano tante cose. E questo è veramente tutto il nocciolo della pellicola.
The Plane appassionerà gli amanti degli action movie vecchio stile e chi non può non farsi intrattenere almeno da Gerard Butler in canottiera in mezzo alla giungla per un’ora e mezza. A quel punto c’è davvero bisogno di una trama?
Anna Falciasecca
TRAILER UFFICIALE
Foto: courtesy of Lucky Red.
Bionda, sarcastica, appassionata di regia e di viaggi cerca di unire le sue passioni scrivendo un blog di viaggi, sceneggiature (che stanno comode nei cassetti) e recensioni. Il suo motto è “Blond is a state of mind”, modifica continuamente idea e tiene i piedi in diverse scarpe, tutte rigorosamente tacco 12. Le uniche cose che non cambierà mai sono: Woody Allen e Star Trek, di cui è incallita fan.
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