Il Teatro Duse di Bologna porta in scena lo spettacolo The Children di Lucy Kirkwood.
Uno dei miei registi preferiti, come sapete, è e resta Woody Allen. Adoro vedere com’è in grado di rappresentare l’umanità contemporanea in tutti i suoi egoismi e le sue isterie.
Ecco perché, mentre mi documentavo sul tema dello spettacolo di cui parlerò oggi, appena ho letto una sua citazione, ho subito pensato di inserirla in quest’articolo.
La frase è la seguente:
Più che in ogni altra epoca storica, l’umanità si trova a un bivio. Una strada porta alla disperazione e allo sconforto più assoluto. L’altra alla totale estinzione. Preghiamo il cielo che ci dia la saggezza di fare la scelta esatta.
Mi viene sempre più spesso da pensare che forse ci meritiamo proprio l’estinzione. Quando vedo un’auto che zigzaga tra le altre in coda, perché non sia mai che ci si fermi come gli altri. Quando vedo le mie domande restare in linea d’attesa per ore in balia dei capricci degli altri. Quando vedo un uso sconsiderato delle risorse del nostro pianeta.
Proprio il nostro eccesso sta portando la Terra alla rovina e, sebbene mi piacerebbe pensarla come Jonathan Safran Foer, dubito che sarà possibile salvare questo mondo prima di cena.
Sono convinta che se non ci diamo una mossa andremo incontro a una catastrofe e allora sarà troppo tardi.
E di una catastrofe ci parla lo spettacolo The Children in scena al Teatro Duse di Bologna da stasera 18 novembre a domenica 20 novembre 2022.
The Children è un’opera teatrale scritta dall’autrice britannica Lucy Kirkwood subito dopo l’incidente nucleare di Fukushima e rappresentata per la prima volta nel 2016 al Royal Court Theatre di Londra.
Sul palco solo tre personaggi: la pluripremiata Elisabetta Pozzi (Hazel), Giovanni Crippa (Robin) e Francesca Ciocchetti (Rose).
Così a prima vista potremmo ironizzare su ipotetici triangoli amorosi, ma The Children si concentra su ben altri temi.
Al centro della storia vi è una coppia di fisici nucleari in pensione, Hazel e Robin, che vive in un cottage sulla costa della Gran Bretagna. I due cercano in tutti i modi di aggrapparsi a una fittizia normalità domestica, perduta a seguito di uno tsunami provocato da un incidente a una centrale nucleare della zona, dove avevano lavorato entrambi.
Ma le tracce della catastrofe sono fin troppo visibili anche tra le quattro mura: l’elettricità è spesso assente, l’acqua non è potabile e il rischio di contaminazione radioattiva è costante.
Un giorno alla porta di Hazel e Robin si presenta Rose, una loro vecchia amica e collega che credevano morta.
La comparsa di questo terzo personaggio sconvolge il già precario equilibrio in cui vivono i due coniugi, i quali saranno costretti a prendere delle decisioni estreme.
The Children, diretto da Andrea Chiodi, è uno spettacolo davvero di una fortissima attualità, come dimostrano i temi attorno a cui ruota la storia: la crisi ambientale e l’equilibrio tra responsabilità individuale e collettiva, il cortocircuito generazionale e il senso d’ipoteca dell’uomo contemporaneo sul proprio futuro e quello del pianeta.
Secondo voi alla fine della visione saremo ancora convinti di meritarci l’estinzione o apriremo le porte alla speranza di un’umanità migliore in grado di salvare sé stessa e il proprio mondo?
Francesca Meraviglia
INFO E CONTATTI
Indirizzo: Teatro Duse, Via Cartoleria, 42 – Bologna
Contatti: +39051231836 | biglietteria@teatroduse.it | teatroduse.it
Orario: venerdì 18 novembre e sabato 19 novembre 2022, ore 21; domenica 20 novembre, ore 16
Biglietti: Platea 29€ intero, 26,50€ ridotto, 23,50€ mini; prima galleria e palchi 25€ intero, 23€ ridotto, 20,50€ mini; prima galleria e palchi con ridotta visibilità 21€ intero, 19€ ridotto, 18€ mini; seconda galleria 21€ intero, 19€ ridotto, 18€ mini.
Orari biglietteria: da lunedì a sabato dalle ore 15 alle 19 e un’ora prima dall’inizio dello spettacolo.
Biglietti online: teatroduse.it | Vivaticket
Fonte e foto: ufficio stampa Teatro, che si ringrazia.
Francesca è un’insegnante e un’appassionata di cultura in generale. Si emoziona di fronte a un testo ben scritto e versa sincere e calde lacrime quando un’opera d’arte le comunica emozioni. Canta a livello amatoriale e crede che la lettura sia il modo migliore per stringere legami forti.
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